Alla ricerca del Porta a Porta migliore
Scritto da Bolina   
domenica 27 maggio 2007

A Firenze, in provincia di Firenze e in Toscana (con esemplari eccezioni in espansione, per foruna), molti cittadini aspettano a gloria la diffusione della raccolta differenziata "Porta a Porta", anche sull'esempio delle città virtuose; assistiamo invece a una "elargizione" come se fosse una medicina da prendere a piccole dosi, di questo metodo acclarato come il più efficace per la riduzione dei rifiuti prodotti e per il buon recupero dei materiali da reimpiegare o riciclare, davvero "valorizzandoli" così agendo.

La raccolta dei materiali post consumo Porta a Porta può essere adattato alle varie situazioni, per fortuna non è un metodo "rigido"  come altri metodi e il coinvolgimento dei cittadini che lo devono mettere in atto è essenziale per "suggerire" il modellamento più efficace sulle varie situazioni.

Lettera aperta

Refrontolo 25.05.2007

-        Alla Stampa -        Fit Cisl  Treviso-        Fiadel Treviso-        CGIL Treviso -        Provincia di Treviso  Assessorato all’Ambiente-        Regione Veneto Assessorato all’Ambiente      

 OGGETTO: Rifiuti, occupazione e qualità del lavoro

 La scorsa settimana sulla stampa locale è uscito un articolo non firmato dal titolo: “I sindacati criticano il porta a porta: Non è il sistema migliore di raccolta. Cisl e Fiadel sollevano perplessità sul sistema di trasporto delle immondizie e indicano ricadute negative per la salute dei lavoratori addetti al servizio”.

Più avanti poi l’articolo riporta delle perplessità da parte di Maurizio Fonti responsabile provinciale Fit-Cisl Servizi ambiente e di Pietro D’Iseppi della Fiadel Igiene Ambientale, sui costi della raccolta e sulla salute dei lavoratori, sui costi dello spazzamento stradale, relativamente all’utilizzo della raccolta porta a porta dei rifiuti.

Già il titolo nella sua lapidarietà stronca un metodo di raccolta dei rifiuti urbani e speciali che invece nelle realtà, almeno in quelle metodologicamente evolute, appare in tutta Italia come il più efficace.

E’ chiaro che se i metodi di raccolta presi in considerazione dai sindacati sono ibridi e pieni di compromessi, tipici di chi vuol passare al porta a porta, ma non ha il coraggio di togliere sacchi e cassonetti dalle strade, allora si possono verificare inconvenienti sia sulla qualità delle frazioni raccolte sia sulla qualità del lavoro degli operatori che raccolgono. Al contrario se il metodo di raccolta è coerente in tutte le sue parti, ossia nelle tecniche adottate e nell’assegnazione di responsabilità di controllo del raccolto all’operatore, il risultato finale è più che soddisfacente, sia per la qualità dei rifiuti che per il coinvolgimento dell’operatore stesso.La tecnica del caricamento sul camion dei cassonetti domiciliari, infatti, non è assolutamente dissimile dal caricamento automatizzato dei cassonetti stradali, anzi i cassonetti del porta a porta sono più leggeri e meno pericolosi. Il coinvolgimento dell’operatore nel controllo della qualità raccolta a domicilio, con segnalazioni di fuori-norma, è continua, motiva un rapporto con le famiglie conferitrici e implica anche conoscenze del processo di raccolta e responsabilità da parte dell’operatore stesso. Infatti quest’ultimo è anche responsabile della qualità del rifiuto raccolto, come accade per esempio nel consorzio TV2 Priula.

Al sindacato il compito di contrattare i tempi di lavoro e sulla sicurezza in analogia con quanto accade per tutti gli altri lavori ripetitivi.E’ vero, i costi di raccolta sono effettivamente più alti, ma questi costi vengono largamente compensati dai risparmi per le quantità inferiori di rifiuti raccolti alla fonte, dai minori costi di smaltimento in discarica o in inceneritore (costi questi ultimi che stanno aumentando vertiginosamente), dai rimborsi del CONAI per la buona qualità delle frazioni raccolte per il riciclaggio.

Naturalmente il tutto anche a vantaggio della riduzione dell’inquinamento, cioè dei costi esterni ambientali che normalmente non si contabilizzano.Un fatto che dovrebbe invece molto interessare il sindacato è l’aumento delle assunzioni con il metodo porta a porta. Infatti passando dai cassonetti stradali al PaP il consorzio Priula, per esempio, ha raddoppiato l’organico (da 86 a 156 persone) rimanendo tuttavia competitivo sui costi in bolletta. Nemmeno gli aumenti dei costi di spazzamento stradale corrispondono alla realtà. Se la raccolta domiciliare PaP è fatta con cassonetti domiciliari i costi di spazzamento stradale diminuiscono, perchè non ci sono più  gli accumuli incontrollati di rifiuti presso i cassonetti e le campane stradali, infatti cassonetti e campane col PaP spinto vengono eliminati dalle strade, con gran vantaggio per gli spazi pubblici ed il decoro urbano.Per finire, con il successivo riciclo dei materiali, che non vanno più negli inceneritori o in discarica, l’occupazione aumenta notevolmente.Tutto questo dovrebbe far riflettere definitivamente tutti i sindacati dei lavoratori, ai quali propongo di organizzare insieme con CISL, FIADEL, CGIL un bel convegno su: “Rifiuti, occupazione e qualità del lavoro”.

Cordiali saluti,  Gianluigi Salvador,   Consigliere regionale WWF Veneto, referente energia e rifiuti WWF Veneto 

 

 
----- Original Message ----- From: gianlu.cali To: Forum noinc Sent: Friday, May 25, 2007 9:45 PMSubject: [Rete NoInc] Fw: Lettera aperta - Rifiuti, occupazione e qualità del lavoro.  Gentili interlocutori,invio per informazione questa lettera aperta sul tema in oggetto.Speriamo che un pò alla volta si riesca a smontare tutti i preconcetti verso il Porta a Porta spinto anche nelle organizzazioni che lo dovrebbero supportare sistematicamente per i vantaggi occupazionali ed ambientali che procura.Cordiali salutiGianluigi Salvador  
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Ultimo aggiornamento ( domenica 27 maggio 2007 )