Non monetizziamo la salute....
Scritto da msirca   
domenica 06 maggio 2007

 (oggi, qui, possiamo e dobbiamo non monetizzare la salute, impediamo la costruzione degli impianti nocivi)

 

 

 http://www.lanuovaecologia.it/inquinamento/atmosferico/7572.php

 

 

 

Il risarcimento per Bhopal resta esiguo

 

Dopo 22 anni dall’incidente alla Union Carbide, i 500.000 sopravvissuti ricevono l'ultima beffa: la Corte suprema indiana ha respinto la petizione che chiedeva maggiori indennizzi. Per l'organo giudiziario le vittime sono 3.000. Per le associazioni molti di più.

La Corte suprema indiana ha respinto una petizione che chiedeva maggiori risarcimenti per le vittime della tragedia di Bhopal del 1984. L'associazione delle vittime Bhopal Gas Mahila Pidita Sangh si era rivolta alla Corte sostenendo che la tragedia, originata da un'esplosione in una fabbrica di pesticidi della multinazionale americana Union Carbide, ha causato 15.000 tra morti e feriti. La Corte contesta queste cifre, adducendo che le stime ufficiali governative parlano di 3.000 morti, con un risarcimento complessivo stanziato di 478 milioni di dollari.

Lo scorso mese le associazioni avevano chiesto almeno di riconoscere 14.000 vittime, ma la Corte ha detto di non avere elementi per farlo. La Welfare Commission di Bhopal ha riferito che solo una parte dei finanziamenti stanziati per i risarcimenti sono stati erogati, tanto da lasciare senza risarcimento oltre 17.000 persone. Il governo, invece, afferma che sono "solo" 14.000 quelli che non hanno avuto risarcimenti, ma unicamente perché non è stato possibile rintracciarli.

Sono passati più di 22 anni ma per la gente di Bhopal la lotta per la sopravvivenza continua. Gli abitanti della capitale dello Stato del Madhya Pradesh, nell'India centrosettentrionale, non riescono a dimenticare la notte tra il 2 e il 3 dicembre 1984, quando 40 tonnellate di miscela di gas letale (isocianato di metile) fuoruscirono dall'impianto della Union Carbide. I 500.000 sopravvissuti di Bhopal sopportano oggi ancora le conseguenze della tragedia, una delle più gravi nella storia dell'industria: la percentuale di diffusione di malattie e malformazioni è ancora molto alta.

4 maggio 2007

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Ultimo aggiornamento ( domenica 06 maggio 2007 )