traffico illecito
scritto da faber, aprile 04, 2007
...il fumo viola fuoriuscito venerdì 30 marzo dal camino dell’ inceneritore di Ospedaletto, si configura sempre più come esito ed effetto della perversa assimilazione dei rifiuti industriali, ospedalieri ecc. (speciali) ai rifiuti domestici e del traffico illecito dei rifiuti.
Ai danni certi per la salute umana e per l’ ambiente del trattamento dei rifiuti attraverso la combustione – da tempo certificati in sede scientifica, tecnica e analitica - in ragione delle emissioni di sostanze tossiche, cancerogene (diossine, furani assimilati attraverso al catena alimentare, cadmio, mercurio, ecc) e di polveri sottili e ultrasottili a cui si legano sostanze tossiche che vengono veicolate dalle medesime polveri nei polmoni e successivamente nel sangue, si aggiungono i danni provocati dalla combustione di sostanze che è proibito smaltire e incenerire ( e quindi non andrebbero prodotte).
Le soste e i passaggi intermedi , denunciati a cose fatte da chi dovrebbe effettuare controlli, servono a mescolare i rifiuti, a inviare agli inceneritori categorie di rifiuti che non vi dovrebbero essere conferite, a smaltire attraverso la combustione sostanze nocive e proibite.
Il viaggio Viterbo/Ospedaletto è la fotocopia di quanto avviene in Campania, dove vengono da anni illegalmente sversati o bruciati rifiuti industriali anche tossici e nocivi di gran parte del sistema industriale italiano e di altri paesi europei. Ed è fotocopia dello stretto rapporto esistente tra malavita e politica (quanto avvenuto in campo urbanistico all’ Elba, a Campi Bisenzio, a Monticchiello...aggiunge una prova ulteriore a questo intreccio perverso).
E’ quindi URGENTE chiedere con forza alla regione Toscana (alle province, ai comuni che “ospitano” inceneritori) ad Arpat e ASL L’ IMMEDIATA CHIUSURA DEGLI IMPIANTI DI INCENERIMENTO ESISTENTI PER ASSENZA DI CONTROLLI E PER GRAVI DANNI ALLA SALUTE DELLE POPOLAZIONI e contemporaneamente CHIEDERE IL BLOCCO DI QUALSIASI DECISIONE CIRCA LA PREVISIONE E LA LOCALIZZAZIONE DI NUOVI IMPIANTI DI INCENERIMENTO E DI NUOVE DISCARICHE (IVI COMPRESI GLI AMPLIAMENTI PREVISTI).
CREDO CHE IL MUTUO SOCCORSO TRA I TANTI COMITATI POPOLARI, LE REALTA’ DI BASE, LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE ANTINCENERITORISTE DELLA TOSCANA, CHE HANNO SAPUTO FORMULARE E ARTICOLARE ANCHE NEL DETTAGLIO LA STRATEGIA RIFIUTI ZERO, POSSA DARE IN QUESTO CASO PROVA DELLA PROPRIA ESISTENZA, DELLA PROPRIA SAGGEZZA, DELLA FORZA DELLE PROPRIE RAGIONI.
Non potendo essere stasera al circolo Arci di Pisanello, vi prego di leggere questa proposta – che invio anche ai comitati del resto della Toscana – sperando che da Ospedaletto possa nascere una nuova determinazione per la nostra lotta, fuori da qualsiasi vana e pelosa speranza in nocivi tavoli concertativi con coloro i quali – sapendo di farlo – danneggiano la nostra salute, distruggono i beni ecologici fondamentali per la vita, svendono patrimoni collettivi e servizi pubblici al mercato e alle corporazioni finanziarie.
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fabrizio bertini del Collettivo Liberate gli Orsi, Pistoia e della Rete nazionale RIFIUTI ZERO.
nessun allarme ambientale?
scritto da M. Sirca, aprile 05, 2007
(un commento di F. Valerio all'evento di Ospedaletto, pescato sulla m-list della Rete Nazionale Rifiuti Zero)
Ma ci prendono per una massa di cretini deficienti.
Quell'impianto era autorizzato a -incenerire- rifiuti a base di
iodio?
Le centraline non sono predisposte per misurare lo iodio come pure
migliaia di altri composti e metalli che possono essere presenti nei
rifiuti. Se i vapori di iodio non fossero viola nessuno si sarebbe
accorto dell'anomalia.
Tanto per fare allarmismo cito quanto riportato dal Dizionario delle
sostanze e i loro effetti edito dalla Royal Society of chemistry:
IOdio: frase di rishio pericoloso per inalazione e per contatto con la
pelle. Frase di rischio: non respirare i vapori.
I lavoratori esposti ai vapori hanno una aumentata frequenza di
gengiviti, e stomatiti.
Può indurre il gozzo, ipotiroidismo e ipertiroidismo.
Attraversa la placenta e si concentra nel latte materno.
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Pisa: fumo viola da inceneritore, nessun allarme ambientale
(ANSA) - PISA, 29 MAR - Per tutta la mattina un fumo color violaceo e' uscito dalla ciminiera dell'inceneritore di Pisa, in località
Ospedaletto. L'immissione del materiale da bruciare e' stata
interrotta e nel primo pomeriggio l'impianto smetterà di funzionare.
Sono partite le indagini per capire cosa abbia prodotto il fenomeno. I
rilevatori della centralina di controllo non hanno però registrato
alcun tipo di alterazione nei parametri di tutela ambientale.
Nessun allarme (senza punto interrogativo)
scritto da FranK, aprile 05, 2007
E passata ormai una settimana dall'"episodio di colore" verificatosi al termovalorizzatore di Ospedaletto e molti hanno colto la ghiotta, quanto rara, occasione per strumentalizzare l'evento per i propri fini. Una ridda incontrollata di voci - più che altro un vociare - ha occupato le cronache dei quotidiani locali, mentre Comune e Geofor attendevano gli esiti delle analisi prima di intervenire.Una decisione quanto mai azzeccata e che sarebbe opportuno facesse scuola. A distanza di una settimana, terminate le analisi,è stata convocata una conferenza stampa (oltre a quella nell'immediatezza dell'evento) dopo un incontro tenutosi in Comune con tutte le Autorità ed Enti preposti dalla quale è emerso che: non c'è mai stato allarme ambientale; che tutte le ulteriori indagini e analisi sono mirate ad individuare il responsabile del conferimento (ci sono da risarcire danni per molte migliaia di euro al giorno); che l'impianto ha funzionato a pieno abbattendo anche per massima parte lo iodio dei fumi, come hanno dimostrato le analisi sulle acque di lavaggio; che non sono stati assunti provvedimenti di evacuazione della popolazione in base al quadro emissivo emerso in continuo nel corso dell'evento del 29 marzo. La Provincia di Pisa ha emesso apposita ordinanza di riapertura del termovalorizzatore che si presume rientrerà in funzione nei primi giorni della prossima settimana per trattare i rifiuti urbani. Questi i fatti e la realtà! Di seguito due considerazioni.
1) Con la stessa solerzia con cui avete inserito la pagina de "Il Tirreno" di ieri potreste inserire quella di oggi che ha perso un po' del suo iniziale allarmismo.
2) Circa i viaggi dei rifiuti è bene ricordare che sono la concreta disapplicazione del principio di prossimità del trattamento per cui i rifiuti devono essere trattati preferibilmente -se e quando lo permettono- nel luogo di produzione. Già il decreto Ronchi conteneva questo riferimento e si proponeva di far sì che ogni ambito territoriale fosse autosufficiente per evitare il diffondersi di questi traffici.Se però si impedisce la costruzione degli impianti, o ci si riferisce a quelli esistenti o , ancora peggio, ci si riferisce a chi fa poche domande e fa sparie in fretta i rifiuti.