RIFIUTI: LEGAMBIENTE CAMPANIA, ALL'ESTERO 93MILA TONNELLATE IN TRE MESI
Scritto da Paola   
mercoledì 04 aprile 2007
Legambiente anticipa alcune della cifre dell'inchiesta. Da ottobre a dicembre del 2006, circa 93.000 tonnellate di rifiuti trasportati in altre regioni d'Italia, per un costo di 11milioni di euro; 485 Kg di rifiuti prodotti ogni anno per abitante, 801.000 quelle smaltiti in discarica, 550 mila in siti provvisori, trasferenza ed impianti di Cdr, oltre 150mila accumulate in strada.
E ancora oltre 4,2 milioni di ecoballe prodotte negli ultimi 5 anni e per le quali serviranno circa 50 anni per bruciarle tutte, oltre 100 ettari i territorio occupato per stoccaggio.
Commenti
50 anni
scritto da Samanta, aprile 04, 2007

Sono 50 anni che in Campania non si risolve questo problema, in altre città e paesi hanno construito da 50 anni impianti per il riciclo,avete visto la puntata di GAIA a raitre di sabato scorso? Parlava proprio dei rifiuti, faceva vedere che a Roma, Bologna, sono decenni che si sono adeguati con impianti per il riciclo, solo noi!!!!
E poi nientedimeno ha fatto vedere che noi possiamo essere paragonati ad un paese del Perù con il problema dei rifiuti, anche lì c'erano zone in cui il camion della spazzatura non andava mai e le persone erano costrette a buttare i rifiuti nel fiume e addirittura persone che vivevano tra i rifiuti, ma adesso lì la situazione sta cambiando anche loro si stanno adeguando puntando sul ricliclo dei rifiuti.
Solo noi siamo indietro!!!
Samanta

a proposito di responsabilità e legalità
scritto da M. Sirca, aprile 04, 2007

vicini a doppiare la decina di anni di commissariamento; per "paura" la PA non fa nemmeno lavorare i dipendenti addetti alla nettezza urbana, migliaia di euro che presumo anche gli addetti vorrebbero guadagnarsi, che sono invece diventati pura "beneficenza", palese ingiustizia verso i senza lavoro giovani e meno giovani.
Nessun tentativo di avviare una raccolta differenziata seria, operando per sensibilizzare, informare, insegnare, imporre comportamenti virtuosi nell'interesse di tutti. Credo che un pò di prigione per qualcuno della PA campana sarebbe più che giustificata.

L'emergenza in Campania.
scritto da FranK, aprile 04, 2007

L'emergenza rifiuti in Campania è una consolidata vergogna per il nostro Paese, ed è frutto di un concorso di colpe, imputabili a diversi soggetti, non certo solo alla PA. Il primo responsabile è la camorra che sulla mancata pianificazione della gestione dei rifiuti, sia urbani che speciali, fonda un lucroso giro d'affari. Questo rientra nell'ottica operativa di qualsiasi criminalità organizzata la quale tende ad occupare gli spazi che lo Stato non controlla e che in tale maniera vengono sottratti alla legalità. Le responsabilità dello Stato (al di là di quelle che possono essere imputate, eventualmente, alle singole persone fisiche) sono da riscontrarsi nell'incapacità di far fronte a questa emergenza con scelte gestionali e politiche concrete e contingenti.Il Commissario di Governo deve avere ampi poteri per affrontare la situazione e risolverla, non può essere ostaggio dell'ottusità politica di taluni, di sindaci demagoghi e delle loro folle debitamente strumentalizzate al seguito, nè tantomeno degli interessi illeciti della camorra. Non è possibile che in una situazione del genere si discuta per settimane prima di assumere provvedimenti concreti! La straordinarietà del commissariamento sta nella possibilità che un soggetto,incaricato dal Governo e con adeguate competenze,si occupi esclusivamente di un problema e lo risolva.Dalle responsabilità non può certo essere esonerata la popolazione che non collabora affatto perchè la situazione sia risolta.Laddove vi sono i cassonetti della differenziata (di certo in pochi luoghi) questi sono utilizzati indistintamente per qualsiasi tipo di rifiuto.Dispiace dirlo, ma il comportamento della popolazione, cioè di chi avrebbe il maggiore interesse a vivere in città pulite, non aiuta. Si sprecano gli appelli di politici accorti alla situazione campana che invitano a collaborare senza campanilismi o chiusure ingiustificate.Molto diffusa, del resto, è anche la consapevolezza che quando questa collaborazione manchi sia necessario che l'Autorità sopperisca e intervenga per realizzare le opere necessarie, anche in assenza di uno specifico assenso perchè l'interesse pubblico è prioritario. Dubito anche che le opere di sensibilizzazione possano avere i loro effetti in un territorio così martoriato. Del resto è da qualche anno che se ne parla e non mi pare che si organizzino cortei per avere più cassonetti per la differenziata o impianti di selezione e compostaggio.Se il rispetto per i propri territori non è intrinseco nelle persone che quei territori abitano, come si può pensare di sensibilizzare? E' un problema del quale si deve far carico lo Stato, con la dovuta competenza e autorità. Ovviamente tra la popolazione ci saranno le dovute eccezioni, ma questi virtuosi sfuggono inesorabilmente alla contabilità.Non sfuggono, però, alcune prese di posizione di alcuni amministratori locali che "illuminano" la strada per il futuro e inducono a credere che l'essere sommersi dai rifiuti non sia un evento ineluttabile. Mi riferisco al Sindaco di Salerno che si sta impegnando per far costruire un termovalorizzatore nella sua provincia.Un'inversione di rotta è salutare.Resta da ricordare che verso il prossimo mese di ottobre dovrebbe (il condizionale è d'obbligo vista la situazione) entrare in funzione il primo termovalorizzatore della Campania. Se le ruspe si fossero fermate davanti alle barricate non potremmo neppure sperare in un attenuazione dell'emergenza, se non nella sua soluzione.

ne muoiono gia tanti e l'inquinamento è alle stelle anche per altri motivi
scritto da C. Rano, aprile 04, 2007

Come a Brescia dove il termoutilizzatore è stato costruito sui terreni traboccanti di diossine e furani lasciati in eredità dalla Caffaro perchè così facendo non si potesse poi atribuire responsabilità certa al nuovo inceneritore, in Campania si infierisce su un territorio dove la scelta è di morire di fame subito o fra dieci/quindici anni di tumore. Ne muoiono gia tanti di inquinamento, qualcuno in più fra cinque o sei anni, per responsabilità edell'inceneritore, cosa vuoi che sia.


busy
Ultimo aggiornamento ( mercoledì 04 aprile 2007 )