Liguria invasa dai rifiuti napoletani
Scritto da Luca   
domenica 25 marzo 2007

«Non sappiamo esattamente quanti rifiuti finiscano realmente in Germania, e quanti invece tornino indietro: le ecoballe non sono sottoposte a nessun tipo di controllo e pertanto non possono essere smaltite dagli inceneritori tedeschi». Possibile quindi, che «questi pericolosi rifiuti - aggiunge De Gregorio - tornino in Italia, e a quanto pare, finiscano per essere smaltiti anche in Liguria».

 Fonte: ilGiornale.it

di Riccardo Re - domenica 25 marzo 2007, 07:00
Parte con un duro attacco alla Regione la campagna elettorale per il Comune e la Provincia del senatore Sergio De Gregorio, leader di Italiani nel mondo e presidente della Commissione Difesa di Palazzo Madama, pronto a scendere in campo alle prossime elezioni amministrative in maniera indipendente dai due poli. «Burlando 30 giorni fa ha minacciato Bassolino (presidente diessino della Regione Campania, ndr) di non garantire più lo smaltimento dei rifiuti campani - spiega De Gregorio - e questo significa che in Liguria, ancora oggi, si sta tentando di sopperire alle inadempienze campane, causando gravi danni ambientali per chi abita a Genova e in Provincia». 

Secondo il senatore eletto tra le file dell'Italia dei Valori di Di Pietro e oggi nel gruppo misto, i dati relativi ai rifiuti della Campania non sarebbero né completi né precisi. «Non sappiamo esattamente quanti rifiuti finiscano realmente in Germania, e quanti invece tornino indietro: le ecoballe non sono sottoposte a nessun tipo di controllo e pertanto non possono essere smaltite dagli inceneritori tedeschi». Possibile quindi, che «questi pericolosi rifiuti - aggiunge De Gregorio - tornino in Italia, e a quanto pare, finiscano per essere smaltiti anche in Liguria». Parole dure quelle del presidente della commissione Difesa del Senato, napoletano verace, candidato a diventare sindaco di Genova per Italiani nel mondo, il movimento politico che presiede. «Corriamo da soli per dare un segnale di rinnovamento alla città: vogliamo internazionalizzare Genova e portare avanti il "progetto ritorno" per far sì che i liguri emigrati in passato diventino una risorsa economica per la città di oggi» aggiunge De Gregorio. L'ambizione annunciata è quella di superare quota 2 per cento per «ottenere un risultato che darebbe una proiezione significativa rapportata al quadro nazionale».
Un risultato che il movimento otterrebbe grazie alla crescente visibilità ottenuta a Palazzo Madama da De Gregorio, il quale oggi rappresenta una mina vagante in Parlamento, in grado di condizionare con il suo voto il destino del governo di centrosinistra. E su questa politica il senatore punta anche a livello locale: non specifica né chi  sosterrà in caso di ballottaggio né, tantomeno, quale parte politica sosterrà dopo le elezioni. «Porteremo avanti una politica di centro che ci permetta di votare sempre secondo coscienza» precisa. Il candidato alla presidenza della Provincia per Italiani nel mondo sarà invece Francesco De Simone, in passato anche vicepresidente del consiglio Regionale, quando ancora militava per il centrosinistra nella lista Dini. A sostenere il movimento ci saranno anche il partito dei «pensionati e invalidi» guidato dalla torinese Luigina Staunovo Polacco, un gruppo ambientalista, una lista civica e forse anche due partiti, che secondo indiscrezioni potrebbero essere la Democrazia Cristiana di Rotondi e il partito Repubblicano. Altri candidati del movimento saranno presentati nei prossimi giorni, ed Enrico Sivori, coordinatore provinciale, annuncia che «il capolista a Genova sarà un noto imprenditore genovese».
Commenti
Buon viaggio!
scritto da Frank, marzo 25, 2007

L'inserimento di questo articolo vorrebbe cercare di ridurre le conseguenze della brutta figura che l'Italia si appresta a fare per l'ennesima volta, visto che il Commissario Bertolaso si trova costretto a inviare i rifiuti campani negli efficienti termovalorizzatori tedeschi che operano già dagli anni '70, in una Nazione che - a parer vostro - non ha a cuore la salute dei propri cittadini. Tralascio osservazioni di altro tipo sul politico che ha fatto queste esternazioni e mi limito a far notare che quanto detto può essere inquadrato nè più, nè meno in una boutade da campagna elettorale (come già riferisce il giornalista nell'articolo)che deve essere considerata per quello che è. La notizia secondo cui i rifiuti sarebbero portati in Germania e riportati in Italia mi pare destituita di ogni fondamento. In realtà gli impianti tedeschi hanno già soccorso la Campania in altre occasioni e continueranno a farlo perchè hanno un sistema impiantistico che lo consente e - soprattutto- manca la strumentale ostilità della popolazione. La termovalorizzazione è diffusa da anni nel Centro Europa e, nonostante quel che si vuol far credere, non c'è alcuna inversione di tendenza, tant'è che i vecchi impianti non vengono chiusi, ma ristrutturati e messi in condizioni di sicurezza (per es. uno dei tre impianti di Vienna fu costruito per le esigenze del vicino policlinico:ad oggi funzionano ancora entrambi!).Il ricorso alla termovalorizzazione non impedisce neppure l'aumento delle percentuali di raccolta differenziata, segno che le due modalità di gestione dei rifiuti possono (debbono) coesistere.
Sicuramente dovrebbero collaborare anche altre Regioni italiane, ma è comprensibile il comportamento di chi chiude gli impianti ai rifiuti campani e, così facendo, si sottrae a uno degli effetti della sindrome Nimby, che è quello di mandare i rifiuti più lontano possibile dal luogo di produzione. Allora buon viaggio immondizia!

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scritto da ipPao', marzo 26, 2007

Il fatto che "le ecoballe non sono sottoposte a nessun tipo di controllo e pertanto non possono essere smaltite dagli inceneritori tedeschi", al limite conferma solamente il fatto che i tedeschi usano i loro impianti correttamente, eliminando i rifiuti inadatti al trattamento. Questo non viene mai evidenziato dai vari comitati, non giova alla causa, ma che succede anche in città italiane con impianti e contermporanea elevata raccolta differenziata.
Se i campani oltre a dire i loro NO, sono anche incompetenti nel differenziare e nell'imballare i rifiuti, figuriamoci la difficoltà nel proporre ed attuare il Zero Waste.



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Ultimo aggiornamento ( domenica 25 marzo 2007 )