Piero Angela e gli inceneritori: marcia indietro?
Scritto da msirca   
sabato 24 febbraio 2007

PIERO ANGELA E I RIFIUTI

Alla presentazione del suo libro a Reggio organizzata da Confartigianato.

Inizia a fare marcia indietro rispetto alle "sparate" in trasmissione?

Dall'articolo: …"il problema è grave ed è a monte, nell'eliminazione e nel consumo, — dice Angela — bisogna lavorare in una direzione comune". E sugli inceneritori aggiunge "il contributo energetico che viene dai termovalorizzatori è minimo, e per ciò che riguarda le emissioni anche se ci sono sistemi che operano in relativa sicurezza, tutto ciò che brucia rilascia qualcosa nell'aria"

….TRADUZIONE DAL MODERATESE:

"GLI INCENERITORI FANNO POCHISSIMA ENERGIA, PERCIO' CHE RIGUARDA LE EMISSIONI ANCHE GLI IMPIANTI PIU' MODERNI NON SONO SICURI E TUTTO CIO' CHE BRUCIA INQUINA".

(presentazione dell'articolo liberamente sintetizzata, quella estesa di M. Incerti è su Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo )

press LINE

18/02/2007Diffusione 15 .995 Lettori 140 .000

La. sfida «energetica» di Piero Angela

Al Malaguzzi successo di pubblico per la presentazione del suo libro      

La sfida del secolo: energia . Questo il titolo del nuovo libro di Piero Angela a partiredal quale si è sviluppato al centro Loris Malaguzzí, un ampio e interessante dibattito.«Essere opinione pubblica, essere consapevoli perché ognuno possa portare il proprio contributo» . Questa la ragione e la spinta, ha spiegato Piero Angela, che rende necessaria l'informazione e la divulgazione in materia di energia. Davanti a una platea di singoli interessati e di esponenti del mondo dell'impresa, protagonista indiscusso, e atteso per più di due ore a causa di un ritardo ferroviario, il conduttore di Quark ha approfondito tematiche di fondamentale interesse, come l'utilizzo delle energie rinnovabili, del nucleare, del petrolio o dello smaltimento dei rifiuti, nel presente e nel prossimo futuro. L'occasione è quella del secondo anniversario dall'attuazione, nel 2005, del Protocollo di Kyoto, trattato internazionale firmato da oltre 160 paesi allo scopo di ridurre gli elementi inquinanti nell'atmosfera. Una sfida importante, nei cui riguardi si  evidenzia però una rispondenza ancora parziale . Nell'ottica di rilanciare l'attualità di queste  problematiche, la conferenza ha soprattutto inteso sensibilizzare il mondo dell'impresa e quello economico perché si avvicinino a un maggior grado di qualità ambientale.«Tutti possiamo fare qualcosa, ma è la politica che deve incentivare o disincentivare gli utilizzi facendo determinate scelte — sottolinea Angela— per questo ci vuole una giusta informazione ed opinione pubblica». E' dunque una questione di responsabilità, che vede le scelte di oggi riflettersi direttamente sul mondo di domani. «La sfida è sempre più importante, perché chi nasce oggi avrà gravi problemi domani continua il giornalista i tempi sono ristretti, ma viviamo in un periodo di abbondanza e non vediamo le scadenze  avvicinarsi». Questo vale anche per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti, dove  «il problema è grave ed è a monte, nell'eliminazione e nel consumo, — dice Angela — bisogna lavorare in una direzione comune».

E sugli inceneritori aggiunge «il contributo  energetico che viene dai termovalorizzatori è minimo, e per ciò che riguarda le emissioni  anche se ci sono sistemi che operano in relativa sicurezza, tutto ciò che brucia rilascia  qualcosa nell'aria».

L'Italia importa quasi tutta l'energia che le serve e perciò "dovrebbe pensare seriamente in che modo affrontare il problema — spiega — ma il punto è prendere atto che in tutto ci sono i pro e i contro, e che qualunque sarà la scelta ci sarà sempre un prezzo da pagare".

Maria Scardamaglia 

Commenti
L'Italia importa quasi tutta l'energia? Cosa dice il Piano Triennale
scritto da M. Sirca, febbraio 24, 2007

allegato A
Il piano strategico triennale dell’Autorità per l’energia elettrica e il gas è al suo primo aggiornamento, che sposta l’orizzonte temporale al triennio 2007-09. Si consolida così l’iniziativa, avviata con le “Linee guida” del 2005 (delibera 1/05) e proseguita nel 2006 con il “Piano triennale 2006-08” (delibera 1/06), di dare una trasparente e preventiva evidenza (in termini di programma di lavoro, iniziative, tempistiche e competenze interne) al piano d’azione previsto dall’Autorità....

Pg. 6 e 7

3. Situazione del mercato elettrico in Italia
Per il settore elettrico esistono elementi di ottimismo: attualmente, tenendo conto dell’andamento del mercato del petrolio, i prezzi sono già inferiori rispetto a quelli che si sarebbero verificati in assenza della libera-lizzazione. Inoltre:
– l’offerta è significativamente superiore alla domanda, grazie ai numerosi impianti entrati in esercizio ne-gli ultimi anni, tendenza che peraltro non è destinata a fermarsi: è infatti prevista nei prossimi anni l’entrata in funzione di nuova generazione per 7000 MW circa entro il 2009 (elaborazioni su stime degli operatori raccolte da Terna)1, garantendo quindi una costante e soddisfacente copertura delle punte e rendendo teoricamente possibile anche l’esportazione di energia in maniera non episodica (compatibil-mente con la necessità di garantire la sicurezza del Paese in termini di approvvigionamento di gas);
– l’Enel copre ormai meno del 40% dell’offerta in Italia ed il suo ruolo di operatore dominante è significa-tivo solo in alcuni momenti del mercato ed in alcune aree del Paese;
– si stanno sviluppando nuovi operatori dotati di dimensioni e capacità operative adeguate ad un contesto concorrenziale, e sempre più attivi anche sui mercati internazionali;
– esiste una rete di trasmissione indipendente dagli operatori, requisito fondamentale per favorire compe-tizione ed investimenti nella produzione, per competere efficacemente nel mercato a valle, per rafforzare non solo la rete interna, superando progressivamente le congestioni, ma anche le interconnessioni inter-nazionali;

1 Ufficialmente sarebbero: 3000 MW nel 2007, 4700 nel 2008, 2900 nel 2009, 1700 nel 2010

– esiste un soggetto pubblico, l’Acquirente Unico, in grado, con una opportuna integrazione del suo ruolo, di intermediare i clienti più deboli, ed in particolare i clienti domestici, evitando quindi che essi siano implicitamente “catturati” dai distributori, ed in particolare dall’Enel che possiede il 90% della distribuzione (….)




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Ultimo aggiornamento ( sabato 24 febbraio 2007 )