I protocolli a costo della salute di migliaia di cittadini...
Scritto da msirca   
giovedì 01 febbraio 2007

Il 31 di gennaio 2007, la Regione toscana, la Provincia Fi, e i sindaci hanno per l'ennesima volta preso a pedate il buonsenso, la dignità delle persone, la politica "del buon padre di famiglia"....

Coordinamento dei Comitati della Piana FI PO PT

Il 22 dicembre è stato siglato il Protocollo d'intesa su "rifiuti e impianti nell'area metropolitana" e, per il 31 gennaio, il Presidente della Regione ha convocato i Presidenti delle Province ed i Sindaci dei comuni interessati per la firma definitiva del protocollo di intesa che prevede la costruzione dell’impianto di incenerimento nella Piana fiorentina, l’ ampliamento di quello di Montale  e di quelli di Selvapiana e Testi, e la possibilità già prospettata di un altro inceneritore a Prato, nella zona del Calice.

Il Coordinamento dei comitati della Piana Fi-Po-Pt ribadisce  che le proposte che  i comitati e le associazioni hanno  avanzato, costituiscono  una modalità di  gestione del ciclo dei rifiuti  che risparmia materia ed energia, che non implica emissioni nocive, che presenta minori costi sanitari, economici e sociali per la collettività e il territorio.

Le soluzioni da noi indicate - che  sono alla base dei piani alternativi che abbiamo elaborato e  presentato - evitano il ricorso all’incenerimento (una impiantistica rivelatasi dannosa) e alle discariche per scorie e ceneri degli inceneritori. La  proposta da noi avanzata, e sulla quale la Regione non ha mai dato risposta, di istituire un forum per confrontare le varie posizioni, va nella direzione di illustrare i passaggi che portino alla realizzazione della strategia ‘rifiuti zero’ al 2020, nell’ottica di una revisione totale delle pratiche di riduzione e trattamento dei rifiuti.

  • In particolare si sottolinea come sia necessaria una totale inversione di tendenza nelle pratiche delle assimilazioni dei rifiuti industriali, artigianali e agricoli agli urbani, che hanno come conseguenza quella di far lievitare i quantitativi di rifiuti indifferenziati da avviare a smaltimento attribuendoli alla produzione domestica e facendone argomento a favore dell’incenerimento. 
  • Gli obiettivi che si è data la Regione di ridurre i rifiuti del 15% e portare la raccolta differenziata al 55% entro il 2010 sono già stati di fatto superati dalla normativa nazionale che prevede quote di raccolta differenziata pari al 60% entro il 2011 e, per quanto insufficienti, resteranno irrealizzabili se non si attueranno politiche serie  di chiusura dei cicli industriali  con l’ avvio  delle fasi di riutilizzo e riciclaggio dei materiali contenuti nei rifiuti, attraverso  l’ intercettazione delle  differenti frazioni merceologiche dei rifiuti con il ‘porta a porta’.
 Mentre da una parte la regione toscana gioca la carta della partecipazione dei cittadini (convegni e dichiarazioni  si sono sprecati negli ultimi tempi), per apparire democratica e tollerante, dall’altra si continua a decidere sulla pelle delle popolazioni e ad imporre scelte insostenibili sia sul piano sanitario che ambientale e socialmente inique in termini ambientali sanitari e sociali  per la popolazione della piana e per tutti coloro che saranno esposti ai fumi del nuovo impianto di incenerimento. Nonostante le richieste fatte dai cittadini che si sono organizzati per chiedere conto di tali scelte, non una sola risposta interlocutoria è stata concessa dalla politica regionale alla popolazione che è stata defraudata di ogni possibile confronto tecnico scientifico, e anche la richiesta di un forum pubblico sul problema è stato negato in nome di una volontà decisionista che non ha lasciato alcuno spazio al confronto democratico e partecipato. In nome di quale tipo di partecipazione si chiederà ai cittadini di pagare una tassa/tariffa sui rifiuti  che prevede ancora l’incenerimento come l’elemento principale per il loro smaltimento? Quale garanzia saranno in grado di dare ai propri cittadini i sindaci che oggi confermeranno l’intesa? E soprattutto ci chiediamo, in nome di che cosa e con quale diritto continueranno a sacrificare la salute di chi vive e lavora nella Piana?Per questo oggi 31 gennaio i cittadini manifestano la loro indignazione con un presidio a testimonianza che le scelte amministrative non possono essere fatte solo perché ci si fa forti del mandato elettorale, ma devono essere partecipate con la cittadinanza.
Commenti

busy
Ultimo aggiornamento ( lunedì 31 marzo 2008 )