Il termovalorizzatore non esiste |
Scritto da Luca | |
mercoledì 10 gennaio 2007 | |
Il termovalorizzatore è un impianto che fa parte della mitologia, non della realtà: è la mistificazione pubblicitaria dell’inceneritore a recupero energetico, cioè un inceneritore che impiega il calore sviluppato nell’incenerimento dei rifiuti per produrre calore ed elettricità. Una centrale elettrica è un impianto il cui scopo è produrre energia elettrica. Al giorno d’oggi però produce anche energia termica recuperando parte del calore all’interno del processo di produzione di elettricità. In tal modo l’efficienza dell’impianto migliora (arriva anche al 65%) e si hanno meno emissioni gassose. Si parla di cogenerazione, cioé produzione di energia termica (teleriscaldamento) ed elettrica con un alto rendimento. Già questa semplice considerazione fa capire che il cosiddetto termovalorizzatore non valorizza nulla, dato che è peggio di una vecchia centrale, dal punto di vista della produzione di energia. Ma c’è di più. Ma le amministrazioni locali italiane, nella maggior parte dei casi accecate dalla prospettiva di lauti guadagni, preferiscono puntare subito alla costruzione di un inceneritore che bruci il più possibile. Un impianto simile, a causa degli elevati costi di gestione, è economicamente conveniente soltanto se la raccolta differenziata non supera circa il 40% e se brucia più rifiuti possibile. Si capisce perfettamente che queste condizioni non sono compatibili con una gestione dei rifiuti integrata secondo le norme europee ma sono addirittura d’ostacolo alla raccolta differenziata (RD) e alla riduzione dei rifiuti. Anche i dati di fatto dimostrano che dove sorge un inceneritore la RD è ferma al 30-40% (anche se qualcuno trucca i dati aggiungendoci i rifiuti industriali che non c’entrano con quelli urbani - RSU). Risposta: marketing. La parola inceneritore ricorda diossina, ricorda Seveso, ricorda morti di cancro, malattie respiratorie, inquinamento di campi e di bestiame. Nessuno vuole un inceneritore. Allora venne il colpo di genio all’ASM Brescia, la multiutility che viene presa a modello in tutta Italia per la costruzione degli inceneritori. Disse un ingegnere: «chiamiamoli termoutilizzatori, così la gente penserà che siano una cosa diversa». E così si fece. In conclusione, non è un impianto di recupero perché il suo rendimento è più basso delle vecchie centrali; non è ecologico perché continua a inquinare nonostante i filtri e i controlli sulle emissioni (che tuttavia sono basati su una media giornaliera) di diossine e altri agenti non biocompatibili (si accumulano nell’ambiente per non sparire se non dopo un centinaio d’anni); non è sicuro perché la migliore tecnologia possibile applicata a questi impianti non permette di evitare la pericolosità degli scarichi di acqua contaminata, di evitare la formazione del particolato secondario, di evitare l’inquinamento dei prodotti agro-alimentari immediatamente vicini; non è conveniente perché ostacola la RD e la riduzione dei rifiuti, fa crollare il valore degli immobili (terreni e abitazioni), fa costare di più sia lo smaltimento dei rifiuti che l’energia elettrica prodotta. Insomma, il termovalorizzatore, come lo descrivono e promuovono, è pura fantasia. Approfondimenti Commenti
pirolizzatori
scritto da Neri, gennaio 11, 2007 Dato che ritengo positivo il dibattito e non lo scontro verbale non ho volutamente commentato la notizia precedente, mi sarebbe stato facile ribattere che come mi insegna Luca da Wikipedia alla voce INCENERITORE: "In Europa sono attivi attualmente 304 impianti di termovalorizzazione/incenerimento, in 18 Nazioni. Paesi quali Svezia, Danimarca e Germania ne fanno ampio uso; in Olanda (ad Avr e Amsterdam) sorgono i più grandi termovalorizzatori/inceneritori d'Europa, che permettono di smaltire fino ad un milione e mezzo di tonnellate di rifiuti all'anno. Anche in Olanda comunque come in Germania la politica è quella di bruciare sempre meno rifiuti per cercare di dismettere un giorno ( chissà quando) gli impianti esistenti." e di conseguenza chiedere se nei paesi su citati hanno aspettative di vita migliori o peggiori delle nostre, ed infognarci in un'altra diatriba senza soluzione finale. Anche se può sembrare che mi piaccia avere comunque l’ultima parola, anzi lo sospetto anche io, voglio chiudere la questione SI o NO inceneritore, visto che tanto nessuno si muove dalle proprie posizioni, anche giustamente, e voglio lanciarvi una nuova sfida. Da quando ho iniziato a leggervi, nell’ home page ho trovato solo notizie in negativo e tese a spaventare e mai notizie in merito alle soluzioni alternative a breve termine all’ INCENERIMENTO (contento del termine Luca?) dei rifiuti. Si saltuariamente appaiono link, termini sparsi in qua ed in la, forse ne avete già parlato nelle pagine precedenti, forse ne parlate nelle vostre riunioni, ma chi si affaccia per la prima volta sul vostro sito o ne rimane terrorizzato o, come me, si sente preso per i fondelli. Non so se il vostro scopo è spaventare od informare, nel secondo caso sarebbe interessante se periodicamente ( per me dovrebbe essere sempre tra le notizie in home page) apparisse una notizia in cui si trattano nuove forme di smaltimento di rifiuti, in cui si tracciano pro e contro, dimensioni dell’impianto e tempi di costruzione, risultato finale dello smaltimento e costi, senza link vari ma scritta chiaramente non in scientifichese e comprensibile a tutti. Potete parlare dei Pirolizzatori al posto degli inceneritori, dell’ UR-3R e di altre tecnologie che certamente voi conoscerete ( però non parlate della raccolta porta a porta per favore) e che altri come me gradirebbero conoscere. Io ad esempio ho scoperto i pirolizzatori per caso e non sul vostro sito, non vi pare assurdo? Sperando che magari acconterete anche me e chi la pensa come me, cordiali saluti. sono un cazzone
scritto da NERI, gennaio 12, 2007 Sono un cazzone perchè mi ero ripromesso di abbozzarla e non ho mantenuto l'impegno. Sono un cazzone perchè le parole di Gatteschi e di Baronti dovevano farmi capire che se siete isolati e perdenti un motivo fondato c'è, e le opinioni di Neri poco possono. Sono un cazzone perchè come dice Gatteschi le vostre iniziative prive di senso hanno come unico risultato quello di allarmare la popolazione ( non di informarla). Sono un cazzone ignorante perchè non conoscevo la parola pirolisi legata alllo smaltimento dei rifiuti e quindi non potevo scriverla nel vostro eccellente motore di ricerca. Comunque una vittoria sig. Luca l'hai ottenuta, Neri molla, divertitevi tra voi e datevi sempre ragione, continuerete ad ottenere gli splendidi risultati che avete ottenuto fino ad oggi. Mi raccomando ricordati di questa vittoria tra qualche anno, quando costruiranno il termovalorizzatore anche a prato, tenendovi come al solito fuori dalla porta insieme alla vostra Utopistica opzione zero. Cordiali saluti. P.S. Quanti Fumatori ci sono nel vostro comitato? A già, non conta, il problema sono gli inceneritori. "Libertà è partecipazione"
scritto da Frank, gennaio 12, 2007 Come frequentatore del vostro sito (pur con opinioni estremamente distanti dalle vostre) mi permetto di inserire un commento non tanto sul contenuto dell'articolo, quanto sulla forma dello scambio di opinioni sopra esposte. Mi permetto di farlo perchè anch'io ho avuto modo di confrontarmi con il Comitato e, segnatamente, con la signora Mariangela Sirca. Chiunque può leggere i nostri interventi che, stante l'abissale distanza di opinioni in merito ai termovalorizzatori e alla corretta e responsabile gestione dei rifiuti, sono stati mantenuti nell'alveo della correttezza e dell'educazione, ma non per questo non serrati e rigorosi. Non credo che abbiate una linea comune su come reagire a opinioni diverse dalle vostre, per cui penso che ognuno faccia riferimento alla sua educazione e al suo modo di fare: può andar bene, può andar male. Credo che non possiate chiudervi nel vostro mondo e rifiutare il confronto, magari sbeffeggiando chi la pensa diversamente. Per questo invito Neri e chi altro lo voglia fare a continuare ad intervenire in merito all'argomento del sito, perchè -come diceva Gaber- "la libertà è partecipazione". |
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 10 gennaio 2007 ) |