Firenze, una città intossicata
venerdì 05 gennaio 2007
 cobas_toscana

SALUTE PUBBLICA:
NOI NON SIAMO SOLIDALI COI SINDACI

Bisogna dare voce ai cittadini inermi di fronte a una vera e propria intossicazione di massa, indegna di una sedicente città d’arte. E’ d’obbligo adottare, secondo il vecchio adagio a mali estremi estremi rimedi, drastiche e immediate misure tese a salvaguardare efficacemente la salute pubblica. A qualsiasi costo. Che non sia quello della vita umana.

Dicembre 2006 COBAS REGIONE TOSCANA

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SALUTE PUBBLICA: NOI NON SIAMO SOLIDALI COI SINDACI.

Bolzano, Trento, Ferrara, Modena: lì ho visto la zona blu funzionare. E le piste ciclabili altrove esistono. Qui dicono che sia stato fatto il possibile e che hanno le mani legate.
Non hanno fatto neppure l’unica cosa che era possibile e doveroso fare: salvare il centro dal degrado, pedonalizzandolo, partendo da un principio che perfino Re Silvio nella Sua Milano 2 (da lui progettata, dal momento che non si intende solo di calcio e belle canzoni) ha messo in pratica: incompatibilità tra tubi di scarico e apparato respiratorio. Quando questa incompatibilità (dettata dall’art. 32 della Costituzione....si, lo sappiamo, non conta niente..) è ben chiara, allora il cammino da intraprendere è conseguenziale e semplice, ne va della salute, per cui, se non sei ad hoc, non circoli. A maggior ragione non circoli se sei a Firenze, celebrata città d’arte, dove l’aria di per se non circola e dove le strade sono budelli, e che invece sono invase da motorini, bus, camion e furgoni di tutti gli euro da zero a 4 e a tutte le ore.Sarebbe come se a Venezia tra le calli anziché le gondole ci fossero acqua scooter e yacht. Ovvio poi che se il sistema regionale non ci mette in condizione di andare a lavorare a Firenze su treni e autobus decenti, le cose si complicano...e destra e sinistra (o presunta tale) diventano grosso modo la medesima parrocchia.
Chiediamo se, analogamente a quanto già accaduto in relazione a cause intentate ai produttori di sigarette per danni imputabili al fumo, principale causa di tumore ai polmoni, la mancanza o la inadeguatezza di provvedimenti volti quanto meno a ridurre il traffico nei centri abitati, comporti responsabilità degli amministratori, con conseguente ammissibilità di
richiesta in sede giudiziale di risarcimento dei danni per omissione di atti di ufficio nei casi
in cui si verifichino gravi patologie riconducibili agli agenti inquinanti prodotti dal traffico urbano.
Sarebbe tempo che cittadini, associazioni, comitati, chiedessero agli inetti amministratori
risarcimenti adeguati così che la futura classe politica riflettesse meglio sui provvedimenti da adottare. Hai le mani legate ? Denuncialo pubblicamente o dai le dimissioni. Dal momento che - con buona pace degli assessori VERDI di Comune e Regione - non sono stati adottati provvedimenti incisivi ed efficaci quali il potenziamento dei trasporti pubblici, la
costruzione di parcheggi e l’adozione di una zona blu realmente inibita al traffico. Inoltre, ormai da anni sono disponibili sul mercato veicoli elettrici che non emettono sostanze inquinanti, ma davvero molto poco è stato fatto per favorirne la diffusione. Anche di questo chiediamo spiegazioni. Molti cittadini lamentano anche la insufficienza delle piste ciclabili a disposizione. In questo senso molto di più indubbiamente può essere fatto (e se fai usare la bici molte persone in meno si ammalano, per es. di diabete, per il quale si investono invece molti soldi per campagne informative che in questo contesto appaiono prive di senso, se non proprio assurde e improduttive).
Sono divagazioni, lo so, ma c’è anche chi sostiene che il battito d’ali d’una farfalla
abbia ripercussioni assai significative perfino nell’altro emisfero. In definitiva, le misure finora adottate sono apparse improvvisate e soprattutto inefficaci, (per esempio le targhe alterne) inadeguate a risolvere il problema.
Fuori di dubbio, non esiste una soluzione comoda al riguardo, ma al punto in cui siamo bisogna
convenire che si è troppo spesso confidato nei soli eventi atmosferici sfavorevoli all’inquinamento. E non è certo aspettando che il vento spazzi via lo smog o con la danza della pioggia che si affronta un problema del genere. Il Presidente Martini in passato è stato fautore di una netta presa di posizione della Regione Toscana contro la pena di morte. Si dimostri però coerenza e una analoga e piena consapevolezza, da parte di tutti coloro che sono preposti a tutelare la salute pubblica, del fatto che a Firenze (come anche altrove in Toscana) cittadini inermi e la cui sola colpa (grave, ma non al punto da meritare lo scempio ambientale in atto) è quella di aver dato credito a questa classe politica, vivono in vere e proprie camere a gas - quali oggi sono le viuzze strette del centro all’inizio delle quali spesso campeggia un incomprensibile e persino irridente segnaletica di zona pedonale - forse (ma il beneficio del dubbio riguarda purtroppo solo il quantum) già condannati senza difesa e senza appello, come recenti studi hanno incontrovertibilmente dimostrato. Se un qualche significato vuol darsi alla disposizione costituzionale posta a tutela della salute dei cittadini e altresì legittimare l’aspirazione ad un più accentuato decentramento amministrativo (in quanto cioè comportante una migliore percezione e risoluzione dei problemi locali) occorrerà adottare, coerentemente ai principi dichiarati, provvedimenti non più differibili, tesi a ridurre drasticamente la presenza di inquinanti nell’atmosfera.
Nell’attuale situazione, la Toscana e Firenze sostanzialmente in nulla si diversificano da
quello che è stato il pensiero e la strategia adottata in proposito a livello nazionale dal
ministro Matteoli. Quali perciò che siano, non devono e non possono pertanto le ragioni private che determinano un così grave inquinamento ambientale, danneggiare la salute della collettività, senza con ciò determinare un rovesciamento dei valori sanciti dalla Costituzione e calpestare le sacrosante aspettative dei cittadini ad una qualità della vita migliore. Sono considerazioni che paiono scontate e sulle quali tutti concordiamo, però il panorama cittadino è degradato e sconfortante, dato che le polveri sospese oramai si osservano a occhio nudo. Non è credibile - ed anzi pare ipocrita e contraddittorio - parlare poi di prevenzione, quando non si mettono in atto tutte le misure adottabili al riguardo. Tutto questo siamo tenuti a dire anche per dare voce a cittadini inermi di fronte a una vera e propria intossicazione di massa, indegna di una sedicente città d’arte. E’ d’obbligo adottare, secondo il vecchio adagio a mali estremi estremi rimedi, drastiche e immediate misure tese a salvaguardare efficacemente la salute pubblica.
A qualsiasi costo. Che non sia quello della vita umana.

Dicembre 2006 COBAS REGIONE TOSCANA
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Ultimo aggiornamento ( domenica 07 gennaio 2007 )