Meglio gli asini dei cassonetti?
Scritto da Bolina   
venerdì 15 dicembre 2006

Non credo che qualche animalista si risenta perchè si fanno "lavorare" gli asini per favorire la raccolta differenziata o altro, l'importante è come sempre il  rispetto degli animali e non "sfruttarli come bestie".

Ogni idea che aiuti nelle buone consuetudini per la convivenza civile andrebbe sperimentata.

Il progresso è il raggiungimento della qualità con il massimo rispetto, il minimo spreco di risorse e energia e non necessariamente deve essere perseguito con macchine definite "moderne".

 

da Greenreport

Gli asini? In Sicilia fanno la raccolta differenziata, a Treviso sfalciano gli argini

Re-innovazione amica dell´ambiente (e degli animali?). A Treviso e Palermo le emissioni inquinanti si abbattono anche così

A Treviso vengono utilizzati come rasaerba lungo gli argini. A Castelbuono invece, in provincia di Palermo, diventeranno netturbini. Stiamo parlando di asini. Due anni fa la Provincia di Treviso acquistò sei asini per lo sfalcio del verde pubblico, aumentati poi di numero l’anno successivo. Costati due anni fa 2.075 euro, gli asini hanno continuato incessantemente il loro lavoro, seguiti giorno e notte da un pastore trevigiano e l’iniziativa ha consentito in questi due anni all’Ente di risparmiare parecchi soldi. «L’asino è infatti un simbolo del nostro mondo rurale contadino - ha spiegato il presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro (Centrodestra) - ci riporta indietro negli anni, al nostro passato, con immagini che i nostri giovani non conoscono e che meritano di essere rivissute. Questo permette poi di tornare ad un ecosistema sostenibile, con l’utilizzo di antichi sistemi tradizionali ecosostenibili».
Motivazioni simili anche in fondo allo Stivale, e che hanno portato un piccolo centro del Madonita di 10mila anime ad assumere come netturbini altri asini (che in Sicilia costano anche meno che a Treviso!). A partire dal primo gennaio infatti i ciuchi saranno caricati con due casse sul dorso dentro le quali i cittadini potranno riversare i loro rifiuti opportunamente selezionati. Perché è bene sottolinearlo, gli asini serviranno a implementare la raccolta differenziata.
«In questi giorni stiamo effettuando le ultime prove - ha detto sindaco Mario Cicero (Lista civica di Centrosinistra) - Gli asini con il loro lavoro sostituiranno gli inquinanti e rumorosi furgoni a gasolio e l´unico rifiuto che produrranno è lo sterco che il cittadino, se vuole, potrà utilizzare come concime, altrimenti sarà raccolto dal nostro operatore».
Il comune ha anche fatto i conti precisi: un furgone costa al Comune di Castelbuono 30 mila euro, si ammortizza in cinque anni per poi essere sostituito. Un asino, di un´età tra i 3 e i 5 anni, costa da 700 a 1.500 euro e si deve sostituire solo quando diventa anziano e non potrà più lavorare. Inoltre un furgone ogni anno ha un costo tra manutenzione, bollo, gasolio e assicurazione di 8 mila euro; un asino tra alimentazione e ricovero in stalla, più pulizia e attrezzatura, costa un quarto, circa duemila euro. Per sostituire due furgoni occorreranno tre animali e gli operatori ecologici impegnati nel servizio si ridurranno da quattro a tre.
Tutto perfetto e bellissimo? Staremo a vedere e speriamo di sì, anche perché in entrambi i casi introducendo gli asini si riduce l’uso di mezzi meccanici che rilasciano nell´aria polveri e CO2. E tuttavia prepariamoci alle obiezioni: cosa ne penseranno gli animalisti dei ciuchini caricati da parte di carta e cartone e dall’altra di plastica o bottiglie di vetro?
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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 20 dicembre 2006 )