https://www.medicinademocratica.org/wp/?p=9467&fbclid=IwAR0miN1vOTDMuinLNsjMFv645KA5dKq8ck6cPFZgr13D6pT8QZoFkIfkr08
Milano, 21
Marzo 2020
COMUNICATO
STAMPA
Appello di Medicina Democratica: Coronavirus, oltre l’emergenza, necessaria una
svolta decisiva nella gestione della salute e della sanità pubblica in Italia:
senza partecipazione non c’è prevenzione e senza prevenzione non c’è salute
” Esprimiamo
il nostro più profondo cordoglio e vicinanza ai familiari dei medici, 17
purtroppo ad oggi, deceduti per l’epidemia del coronavirus Covid-19 -ha
dichiarato Marco Caldiroli, presidente Nazionale di Medicina Democratica- si
tratta di vittime del lavoro, una vera e propria strage di persone impegnate,
oltre ogni limite, contro un temibile nemico, senza le necessarie misure di
protezione, così come accade purtroppo in tanti, troppi, luoghi di lavoro......
MEDICINA DEMOCRATICA E
L’EMERGENZA COVID-19
Milano, 21
Marzo 2020
COMUNICATO
STAMPA
Appello di Medicina Democratica: Coronavirus, oltre l’emergenza, necessaria una
svolta decisiva nella gestione della salute e della sanità pubblica in Italia:
senza partecipazione non c’è prevenzione e senza prevenzione non c’è salute
” Esprimiamo
il nostro più profondo cordoglio e vicinanza ai familiari dei medici, 17
purtroppo ad oggi, deceduti per l’epidemia del coronavirus Covid-19 -ha
dichiarato Marco Caldiroli, presidente Nazionale di Medicina Democratica- si
tratta di vittime del lavoro, una vera e propria strage di persone impegnate,
oltre ogni limite, contro un temibile nemico, senza le necessarie misure di
protezione, così come accade purtroppo in tanti, troppi, luoghi di lavoro. Una
strage a cui occorre porre argine con ogni mezzo: l’8,3% dei 47.021 contagi
complessivi, è costituito da operatori sanitari, fra cui anche nostri
associati. A loro va la nostra solidarietà e la nostra più profonda
riconoscenza per quanto hanno fatto: ciò che è accaduto, certo, è’ stato un evento
imprevisto, ma non imprevedibile!”
Per questo,
Medicina Democratica, da oltre 40 anni impegnata nella difesa della salute dei
lavoratori e dell’ambiente, lancia un forte appello e una mobilitazione
affinché questa immane tragedia sia l’occasione per imprimere una svolta
decisiva nella gestione della salute in Italia: “L’epidemia di coronavirus ha
di fatto “slatentizzato” le carenze del sistema sanitario pubblico, da tempo da
noi denunciate – ha aggiunto Marco Caldiroli- dovute alla politica bipartisan,
applicata da decenni, di definanziamento e tagli al SSN, le cui conseguenze ora
tocchiamo tragicamente con mano”.
Fra il 2010
e il 2019 il SSN “ha perso” 45.000 posti letto e 43.386 dipendenti, di cui
7.625 i medici e 12.556 infermieri: questo è i risultato del definanziamento
del SSN cumulato in questo decennio, pari a 37 miliardi di euro. Carenze e
inadeguatezze strutturali, chiusura di reparti e/o ospedali pubblici, gravi
carenze strumentali, completano il quadro. Si tratta di dati spaventosi,
elaborati da Medicina Democratica su dati Fondazione GIMBE e Istituto di
Ricerca NEBO.
“Siamo consapevoli di tutto ciò – ha aggiunto Marco Caldiroli- e per questo
siamo infinitamente grati a quanti, negli ospedali e nelle strutture pubbliche
si stanno adoperando per salvare vite umane, oltre ogni limite, nonostante le
gravi carenze e inadeguatezze”.
Occorre, quindi, necessariamente invertire la rotta intrapresa, in particolare,
con le diverse forme di “sanità integrativa”, incluso il cosiddetto “welfare
aziendale” e la cosiddetta “autonomia regionale differenziata”.
“Medicina
Democratica – ha sottolineato Caldiroli- ritiene, infatti, indispensabile,
salvaguardare un Servizio Sanitario Nazionale, fondato sull’art. 32 della
Costituzione e sui principi ed obiettivi universalistici, stabiliti dalla Legge
istitutiva, la 833/1978. E’ necessario far sì che ogni spesa in campo sanitario
diventi un vero investimento sulla salute collettiva, recuperando le risorse a
partire dalla riduzione delle spese militari” : occorre dotare il SSN di un
finanziamento adeguato, a livello almeno dei Paesi più avanzati dell’OCSE, con
l’obiettivo di adeguare la dotazione di personale e portare il numero di posti
letto dagli attuali 3 per mille abitanti ( es. Lombardia) a 8 per 1.000,
garantendo nel contempo una modulazione congrua dei posti letto in terapia
intensiva”.
Medicina Democratica ritiene inoltre che si debba agire su questi punti chiave:
eliminare le forme di prestazioni “intramoenia” nel servizio pubblico;
potenziare il ruolo dei medici di base; realizzare una rete di presidi,
ospedalieri e sul territorio, in grado di rispondere alle variazioni della
domanda; decentrare la “governance” del sistema ponendola fuori da logiche
accentratrici e burocratiche anche a livello regionale, in cui pochi decidono
su tutto; la definizione degli obiettivi deve vedere la partecipazione delle
comunità locali e le rappresentanze popolari; l’attuazione del diritto alla
salute deve essere olistico, ove la persona è intesa nella sua interezza, a
partire dalle condizioni di lavoro, di vita e ambientali per “ricostruire” le
dinamiche della malattia, prevenirla e curarla nel modo giusto.
Questi obiettivi implicano un’ampia iniziativa di lotta per l’eliminazione
degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, come pure per la
bonifica dei territori e degli ambienti di lavoro, per garantire condizioni di
salubrità di vita per tutti, riorganizzando i servizi territoriali di
prevenzione, anch’essi a ranghi sempre più ridotti e con funzioni sempre più
formali. Un’altra iniziativa in tal senso sono le “case della salute”, secondo
le migliori esperienze nazionali ed europee, realizzate a partire dalle
proposte (1972) formulate dal Prof. Giulio A. Maccacaro, tra i fondatori di
Medicina Democratica, già direttore dell’Istituto di Biometria e Statistica
Medica Università Statale di Milano .
Bisogna essere consapevoli che l’emergenza COVID-19 è è correlata alla
drammatica crisi ambientale, conseguente un modello economico capitalistico,
fondato sul prelievo illimitato di risorse dal Pianeta, il loro spreco e la
produzione sempre maggiore di rifiuti. “Niente- ha sottolineato Caldiroli-
dovrà più esser come negli ultimi decenni, caratterizzati da politiche volte
alla privatizzazione della sanità, con la conseguente contrazione del diritto
alla salute! ”
Commenti |