Il contributo truffaldino di Firenze "contro il Climate change" :(
Scritto da Redazione   
marted́ 24 settembre 2019

 (da rimanere senza parole, ndr)

.... Merita la città cara al mondo, e patrimonio dell’UNESCO, di aggiungere in atmosfera CO2 a CO2, di saccheggiare la risorsa idrica, di impermeabilizzare nuovo suolo, e per giunta il sottosuolo, di movimentare milioni di metri cubi di materiali? Di subire e di agire tutto questo senza essere stata messa in grado di informarsi e di esprimersi consapevolmente?

Vediamo un po’ i numeri delle risorse da impiegare annunciate quando, a marzo del 1999, venne approvato il fallimentare progetto TAV, la più pesante ipoteca sul futuro sostenibile di Firenze (ne risulta realizzata solo una minima parte: un quarto dello scavo per la stazione, spostato nel frattempo di alcune centinaia di metri dall’ubicazione originaria):

-     oltre 1.700.000 metri cubi di inerti

-     300.000 metri cubi di sabbia

-     265.000 tonnellate di cemento

-     110.000 tonnellate di acciaio

-     372.000 tonnellate di conci prefabbricati

-     3.800.000 metri cubi di materiali di risulta da portare a discarica, e 145.000 provenienti da demolizioni;

-     consumi di acqua programmati per 30 litri/secondo a Campo di Marte, 20 litri/secondo a Rifredi, 30 litri/secondo alla Stazione: dunque 80 litri/secondo, cioè 6.912.000 litri al giorno (se su 24 ore), 4.608.000 (se su 16 ore). Contributi idrici che – leggiamo - "dovranno esser in gran parte (orientativamente per 2/3) prelevati da pozzi industriali prelevati nella falda locale".

Venti anni dopo, il sindaco di Firenze Dario Nardella dichiara che “ora non ci sono alibi per finire il sottoattraversamento TAV a Firenze”. Ma in realtà:

-     i sottoattraversamenti non sono uno, ma due!

-     si dovrà completare il primo, poi si passerà al secondo (con una sola fresa anziché due, diversamente da quello che era scritto negli accordi, con relativi cronoprogrammi da riaggiornare)!

-     misurano 6.444 metri ciascuno!

-     i relativi lavori … non sono mai cominciati!

E si tratta di due tunnel-diga contro-falda da scavare nel ventre di Firenze, fra Campo di Marte e Castello, passando sotto l’Arco dei Lorena e la Fortezza da Basso, accanto alle barbe di decine e decine di residenze.

Di certo, un mega-scavo che aggrava il più possibile il bilancio di carbonio, come argomenta con inoppugnabile chiarezza un’autorità in materia di climatologia, Luca Mercalli.

 

Associazione di volontariato Idra

Via Giano della Bella 7, 50124 FIRENZE, Tel. 055.22.39.92, 055.233.76.65, 320.053.52.58

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web  http://www.idraonlus.it, https://www.facebook.com/idra.firenze

 

 

Firenze, 23.9.’19

 

 

FLORENCE  FOR  FUTURE!

+CO2 al buio nella città patrimonio dell’Umanità? No, grazie!

 

Nella giornata del Climate Action Summit all’assemblea generale dell’ONU, appello di Idra sulla TAV al movimento lanciato da Greta Thunberg: Greta interviene al Palazzo di Vetro, Fridays for Future agisca a Palazzo Vecchio!


 

 

Merita la città cara al mondo, e patrimonio dell’UNESCO, di aggiungere in atmosfera CO2 a CO2, di saccheggiare la risorsa idrica, di impermeabilizzare nuovo suolo, e per giunta il sottosuolo, di movimentare milioni di metri cubi di materiali? Di subire e di agire tutto questo senza essere stata messa in grado di informarsi e di esprimersi consapevolmente?

Vediamo un po’ i numeri delle risorse da impiegare annunciate quando, a marzo del 1999, venne approvato il fallimentare progetto TAV, la più pesante ipoteca sul futuro sostenibile di Firenze (ne risulta realizzata solo una minima parte: un quarto dello scavo per la stazione, spostato nel frattempo di alcune centinaia di metri dall’ubicazione originaria):

-     oltre 1.700.000 metri cubi di inerti

-     300.000 metri cubi di sabbia

-     265.000 tonnellate di cemento

-     110.000 tonnellate di acciaio

-     372.000 tonnellate di conci prefabbricati

-     3.800.000 metri cubi di materiali di risulta da portare a discarica, e 145.000 provenienti da demolizioni;

-     consumi di acqua programmati per 30 litri/secondo a Campo di Marte, 20 litri/secondo a Rifredi, 30 litri/secondo alla Stazione: dunque 80 litri/secondo, cioè 6.912.000 litri al giorno (se su 24 ore), 4.608.000 (se su 16 ore). Contributi idrici che – leggiamo - "dovranno esser in gran parte (orientativamente per 2/3) prelevati da pozzi industriali prelevati nella falda locale".

Venti anni dopo, il sindaco di Firenze Dario Nardella dichiara che “ora non ci sono alibi per finire il sottoattraversamento TAV a Firenze”. Ma in realtà:

-     i sottoattraversamenti non sono uno, ma due!

-     si dovrà completare il primo, poi si passerà al secondo (con una sola fresa anziché due, diversamente da quello che era scritto negli accordi, con relativi cronoprogrammi da riaggiornare)!

-     misurano 6.444 metri ciascuno!

-     i relativi lavori … non sono mai cominciati!

E si tratta di due tunnel-diga contro-falda da scavare nel ventre di Firenze, fra Campo di Marte e Castello, passando sotto l’Arco dei Lorena e la Fortezza da Basso, accanto alle barbe di decine e decine di residenze.

Di certo, un mega-scavo che aggrava il più possibile il bilancio di carbonio, come argomenta con inoppugnabile chiarezza un’autorità in materia di climatologia, Luca Mercalli.

Di cosa stiamo parlando, quando diciamo sotto-attraversamento TAV di Firenze?

Di un progetto vecchio di vent’anni, ripetiamo.

Della stazione sotterranea più discussa d’Italia (la “Foster” è stata colpita e affondata a turno da Matteo Renzi, dallo stesso Dario Nardella, dalle stesse Ferrovie), con una valutazione di impatto ambientale negata: zero informazioni, zero osservazioni, zero suggerimenti, zero possibili modifiche da parte dei cittadini, degli ordini professionali, delle autorità tecniche, delle associazioni, dell’Università.

Di una ‘soluzione’ all’ingorgo ferroviario, e al tema più generale della mobilità cittadina e metropolitana, adottata senza comparazione pubblica con nessuna delle altre possibili scelte e strategie.

Di un’architettura finanziaria che ha già prodotto un acclarato danno erariale (e ambientale) fra Firenze e Bologna, e non ha risparmiato il flop alle ‘grandi imprese’ cimentatesi nel progetto imposto alla città.

Qualcuno di Fridays for Future spieghi per favore al sindaco Dario Nardella e al presidente della Regione Enrico Rossi – che alle lettere di Idra, anche le più innocenti, semplicemente non rispondono – cosa occorre davvero fare se si intende condividere quella “iniziativa per una maggiore ambizione climatica” che anche il presidente Sergio Mattarella ha firmato giovedì scorso con altri capi di stato e di governo, in occasione del Climate Action Summit delle Nazioni Unite in programma oggi a New York.

Qualcuno per piacere spieghi loro che l’informazione, la trasparenza, il confronto e la democrazia applicata (non basta quella dichiarata; non bastano le lodi a parole a Greta Thunberg) sono prerequisiti indispensabili di un’azione mirata a cogliere “l’opportunità di combattere efficacemente l’imminente crisi climatica globale”. Oggi Greta Thunberg parla nella sala dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Ribadirà: “Voglio che agiate come fareste in un'emergenza. Come se la vostra casa fosse in fiamme. Perché lo è”. Battiamoci questo perché succeda. Anche a Firenze un sano dibattito pubblico! Prima che sia tardi...

*(il titolo del post è della redazione) 

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