L'inceneritore "buono" è quello che non viene costruito |
Scritto da Redazione | |
venerdì 18 gennaio 2019 | |
«Inceneritore di Firenze: la Bei revoca ifondi»Niente più soldi per l'inceneritore diFirenze: la BEI, Banca europea degli investimenti, ha revocatoil finanziamento di 80 milioni di euro dopo che il Consiglio di Stato haannullato nei mesi scorsi l’Autorizzazione Unica alla società QThermo – costituitada Hera e Alia spa – a costruire la società di gestione dei rifiuti dellapiana fiorentina. Ne danno notizia le Mamme No Inceneritore. 12 Gennaio 2019 «La notizia l'abbiamo avuta dalla lettera cheabbiamo ricevuto dalla BEI, la Banca Europea degli Investimenti, a seguito diun nostro quesito sulla riscontrata scomparsa dal sito web della banca di ogniriferimento al finanziamento richiesto dalla società QThermo per la costruzionedell'inceneritore di Firenze» spiegano le Mamme NoInceneritore. «Indagando abbiamo scoperto inoltre cheQthermo aveva partecipato alla procedura d'asta del Gestore del SistemaElettrico per ottenere incentivi alle fonti rinnovabili - proseguel'associazione - Purtroppo a tutt'oggi in Italia vengono utilizzati soldipubblici, pagati dai cittadini nella bolletta dell'elettricità, per finanziareinceneritori di rifiuti, equiparandoli sostanzialmente alle fonti davverorinnovabili come solare ed eolico. Ebbene, anche questa stampella economica,che avrebbe dovuto sostenere l'impianto per 20 anni (tale la durata previstadegli incentivi), è decaduta per la mancanza del titolo autorizzativo». Vengono a meno ifinanziamenti«Il presidente di Qthermo Moretti sabenissimo che senza il possesso del titolo autorizzativo a costruirel'inceneritore di Firenze, nessun istituto bancario potrà sostenere il projectfinancing - proseguono le Mamme No Inceneritore - Semplicemente laBanca Europea degli Investimenti è più trasparente delle banche nostrane e, adomanda del cittadino, risponde. Quello che fa rabbrividire e ciò cheemerge dall intervento ossia la nonchalance dell'imprenditore consapevole dinon rischia nulla, perché sa che queste sono operazioni dove il rischio diimpresa se lo accollano inconsapevolmente a ignari cittadini che pagano laTari». Le convenzioni stipulate«Ricordiamo bene la convenzione stipulata traAto Toscana Centro (con presidente Bettini, che è anche assessore al Comune diFirenze), Quadrifoglio (con quota di maggioranza relativa detenuta sempre daComune di Firenze) e Qthermo stessa - aggiunge l'associazione - dove siaffermava che anche qualora l'impianto non avesse avuto sufficienti rifiuti dabruciare (ad esempio per incremento della raccolta differenziata) o fosserostati ridotti o addirittura azzerati i discutibili incentivi nazionali allefonti rinnovabili dedicati agli inceneritori, i cittadini delle province diFirenze-Prato-Pistoia avrebbero dovuto pagare la differenza per far avere aQthermo gli stessi ricavi che ipotizzano di avere con l'impianto funzionante apieno regime (e a pieni incentivi)». Le domande scomode«Al presidente Moretti, che ricordiamorappresenta una società prevalentemente pubblica - dice l'associazione -chiediamo: è davvero cosi sicuro di trovare un istituto bancario che è pronto arifinanziare più della metà del progetto sapendo che: di TerraNuova
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Ultimo aggiornamento ( domenica 20 gennaio 2019 ) |