Toscana brucia, i responsabili ci sono...
Scritto da Redazione   
mercoledì 19 luglio 2017

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 ...  A prima vista questi possono sembrare temi scollegati ed eterogenei, ma ad uno sguardo più attento sono parte di uno stesso agire nell' interesse collettivo : la tutela del territorio, dei boschi, della salute umana, e la riscrittura di rapporti coerenti e non distruttivi tra città e territorio di riferimento (campagna, colline, montagne), con il fine, se non di azzerare, di ridurre di molto le disuguaglianze sociali e territoriali. Glielo chiedo io, ma glielo chiedono sopratutto gli abitanti e le altre forme di vita che Lei, obtorto collo o meno, si trova ad amministrare. buone cose.

 

architetto fabrizio bertini

 

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Condivido e sottoscrivo in toto la lettera aperta al Presidente Enrico Rossi dell'amico architetto Fabrizio Bertini:

LETTERA APERTA AL PRESIDENTE ENRICO ROSSI.

 Caro Presidente, approfitto di questo spazio e del tema delle disuguaglianze, per sviluppare un breve ragionamento e per chiederLe di intervenire. Conosce da sempre, credo, il Padule di Fucecchio anche perché in qualche modo storicamente collegato all' ex lago di Bientina, attraverso il laghetto di Sibolla e alcuni corridoi ecologici ormai destrutturati dalla cementificazione, ai bordi del quale ex lago Lei è nato. E non può non essere informato, nella sua funzione di responsabilità quale presidente della regione Toscana, che due attenti e competenti gestori del Centro del Padule- Bartolini e Zarri - dovranno abbandonare , per mancanza di fondi finanziari, il loro impegno che ha molto migliorato i processi evolutivi e di conservazione del Padule, insieme all' impegno di molti altri, volontari e non, e delle istituzioni pubbliche. Se ci alzassimo idealmente in volo, ma possiamo farlo anche attraverso una foto aerea recente o attualissima, riducendo via via la scala di rappresentazione geografica, scopriremmo una Toscana che brucia, varie regioni biogeografiche in crisi ecosistemica, molte fonti diffuse di nocività e di pericolo. Ma non è solo la Toscana, è l' intero paese e la biosfera nel suo complesso che paiono avere se non i giorni, i decenni contati. Lei che sembra aver avuto un "rigurgito di ethos" (rubo l' espressione al premio Nobel per l' ambiente Rossano Ercolini di Zero Waste Italy ) con il suo recente agire politico, indipendentemente dalla sua efficacia, non può non considerare che è l' impronta ecologica della società industriale sotto forma capitalistica, che ha superato i limiti di sopportazione, tanto da mettere in serio pericolo le riserve e le modalità, le relazioni ecologiche necessarie alla vita in tutte le sue multiformi manifestazioni e da richiedere, quindi, interventi urgentissimi. Se nell' esercizio percettivo che Le ho proposto, allargassimo ora la scala di rappresentazione, ci apparirebbe la pianura tra Pistoia e Firenze, la Piana, un ecosistema urbano-rurale compromesso ma ancora vivo e che non deve essere ulteriormente destrutturato con un aeroporto che non riuscirà mai a superare ogni e qualsivoglia valutazione, anche nella forma ridotta e francamente inaccettabile dell' ultimo decreto c.d. Galletti di recepimento dell' ultima Direttiva UE su VIA/VAS/VIS, e con un inceneritore assolutamente non necessario e dannoso. Ma cominciamo dalle piccole cose: 1) la Toscana brucia, anche perché non ci sono più i contadini deportati dal loro ambiente di vita e dai loro territori, attraverso scelte politiche non coerenti e non ci sono più i forestali : contadini e forestali che erano presidio vivente dell' ambiente; 2) un esempio virtuoso - la gestione del Padule di Fucecchio che è, Le ricodo, l' area umida interna più interessante della Toscana e non solo della Toscana - rischia di essere smantellato; 3) alcuni progetti pilota per un uso comune-collettivo e propulsivo dell' Appennino, di tutela e di autorecupero in uso civico/collettivo nel recente passato fatti propri dalla Sua Giunta, sono stati dalla Sua Giunta cassati per aderire alla letale concretezza della parcellizzazione e dell' ulteriore degrado di un patrimonio rurale e architettonico inestimabile, vedi il caso di Campanara in comune di Palazzuolo sul Senio; 4) vengono disintegrate le procedure VIA per opere e progetti invasivi, tradendo lo spirito e la lettera di quel che di buono l' Europa sta facendo pur tra mille contraddizioni, come anche nel caso della c.d. economia circolare che poi dovrebbe essere, almeno sul piano lessicale, economia ciclica. In questo quadro, come può la Sua Giunta non prendere provvedimenti urgenti e tutto sommato banali per invertire, non solo simbolicamente, la rotta ? per questo sono a chiederLe di : 1) trovare risorse finanziarie per mantenere l' impiego e l' impegno degli attenti e competenti gestori del Padule di Fucecchio (Zarri e Bartolini) quale opera di pubblica e collettiva utilità; 2) trovare risorse per costituire immediatamente squadre di operai e tecnici forestali per scongiurare l' industria degli incendi boschivi e i danni irreparabili al patrimonio boschivo della nostra regione: Tobbiana docet; 3) ripristinare il Progetto Pilota di Campanara; 4) seguire le procedure europee e farle rispettare per la Valutazione strategica, la Valutazione dell' impatto ambientale per la Piana e il progetto di nuovo aeroporto. A prima vista questi possono sembrare temi scollegati ed eterogenei, ma ad uno sguardo più attento sono parte di uno stesso agire nell' interesse collettivo : la tutela del territorio, dei boschi, della salute umana, e la riscrittura di rapporti coerenti e non distruttivi tra città e territorio di riferimento (campagna, colline, montagne), con il fine, se non di azzerare, di ridurre di molto le disuguaglianze sociali e territoriali. Glielo chiedo io, ma glielo chiedono sopratutto gli abitanti e le altre forme di vita che Lei, obtorto collo o meno, si trova ad amministrare. buone cose.

 

architetto fabrizio bertini



Commenti
le belle parol di Enrico Rossi
scritto da msirca, luglio 20, 2017

http://www.largine.it/index.php/la-guerra-alle-disuguaglianze-prima-la-svezia-italia-sedicesima/


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