La BEI apre una istruttoria sul finanziamento all'inceneritore di Firenze
Scritto da Antonio A.   
marted́ 21 luglio 2015

Comunicato Stampa

Coordinamento dei comitati della piana Firenze

Medicina   democratica Firenze

Comitato mamme no-inceneritore

 

“La Banca Europea degli  Investimenti  (BEI)  apre una istruttoria  sul  finanziamento

all’inceneritore  di Firenze”

 

La società Q-tHermo (partecipata da Quadrifoglio spa e Hera spa) designata alla realizzazione dell’inceneritore di Firenze (case Passerini) ha presentato, nel marzo scorso,  domanda di  un cospicuo finanziamento (80 milioni di euro) alla Banca europea degli investimenti (BEI) .

In proposito gli scriventi hanno ritenuto di segnalare alla   BEI , mediante apposita  denuncia, una serie di elementi che, a loro giudizio,  dovrebbero portare al rigetto della domanda .

La BEI,  a seguito delle segnalazione, ha attivato una istruttoria  inviando i suoi funzionari a Firenze. I funzionari hanno incontrato rappresentanti  delle  associazioni e dei comitati  e, successivamente,  delle amministrazioni interessate ,  per  approfondimenti    sulle    questioni  sollevate   nella denuncia.

Di seguito in sintesi , e per il gli aspetti principali ,  le  motivazioni:

A)

Si è evidenziato  che nel testo della domanda di Q.tHermo pubblicata sul  sito della BEI  sono esposti elementi incompatibili con la  documentazione ufficiale. Infatti :

1.- non    corrisponde al vero che l’impianto sia destinato al trattamento dei soli rifiuti urbani,  in  regime di monopolio pubblico secondo la normativa interna. Risulta invece che esso è destinato allo smaltimento anche di rifiuti speciali; si è pertanto  ritenuto che  il  finanziamento potrebbe costituire elemento di  turbativa  alle regole della concorrenza,  non consentito dal Trattato sul funzionamento dell’Unione

2)  -non  corrisponde al vero che l’impianto soddisfi i requisiti della direttiva discariche 1999/31/CE posto che il progetto prevede una produzione di rifiuti pericolosi costituiti da scorie e polveri  fino ad un quantitativo di  oltre 55.000 tonn./anno , senza dare conto della loro destinazione finale ;

3) non corrisponde al vero che il progetto “non avrà alcun impatto negativo significativo su tutti i siti natura 2000”, posto che  la relazione di incidenza, è stata RINVIATA AD IMPIANTO GIÀ ATTIVATO,. in  contrasto con l’obbligo di verifica preventiva;

4).-non  corrisponde al vero che l’impianto “tratterà solo i rifiuti residui dopo la raccolta separata, il riutilizzo e il riciclaggio” (v. ancora sito BEI). Nella procedura di VIA ed  ora anche in quella di AIA, si prevede che siano avviati all’incenerimento anche materiale proveniente  dalla raccolta differenziata;

. B) Si è inoltre segnalato che 

5.-il  progetto è ’in contrasto con i piani regionali per il risanamento, ambientale (PRAA e PRRM)  che prevedono di ridurre la popolazione esposta all’inquinamento atmosferico superiore ai valori limite, mentre la piana Firenze-Prato-Pistoia è dichiarata per l’inquinamento atmosferico zona sottoposta a piani di risanamento  proprio per il superamento dei valori limite.  

6.-la delibera di VIA non esamina le alternative all’incenerimento dei rifiuti come invece previsto   dalla legge regionale ( LR. 10/2010 ) , nazionale ( dlg 152/2006)  comunitaria (Reg. 850/2004) e dalla  una  convenzione di Stoccolma adottata dall’unione con decisione 2006/57 CE .

7.--Il progetto mette in pericolo le condizioni di salute delle popolazioni della zona e dunque i loro diritti fondamentali alla sicurezza e all’integrità fisica. ,Pericolosità segnalata anche dalla  ASL che chiede , ma a  posteriori controlli sullo stato di salute delle popolazioni  (v. p.es “la sorveglianza degli effetti sugli esiti riproduttivi e sull'incidenza dei tumori potenzialmente correlabili alle emissioni del termovalorizzatore nella popolazione residente nell'area di potenziale ricaduta delle emissioni dell'impianto”“un progetto di controllo della contaminazione della catena alimentare  etc.

8.-  la mancata  stima degli effetti cumulativi  con altri insediamenti  previsti ( aeroporto e autostrada) 

9.-- appare  inoltre dubbia  la sua  sostenibilità economica per .il calo complessivo dei rifiuti urbani prodotti in Toscana e il contemporaneo incremento  di raccolta differenziata dei rifiuti urbani ; fatti che stanno portando al  sottoutilizzo degli inceneritori attualmente esistenti in Italia,

 10.-si ritiene che l’impianto sia incompatibile anche nel medio lungo periodo con le politiche dell’Unione  protese a promuovere l’economia circolare.

Coordinamento Comitati della Piana Firenze

Medicina Democratica Firenze

Comitato “mamme no- inceneritore”

Firenze li 8.7.2015

           

 

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Ultimo aggiornamento ( marted́ 21 luglio 2015 )