Riceviamo dal prof. Roberto Barocci
Dopo la seconda Sentenza del Consiglio di Stato, che
annulla le
autorizzazioni all'esercizio dell'inceneritore di
Scarlino, la Giunta
Regionale Toscana sui appresta a rilasciare la terza
autorizzazione.
Segue intervista oggi su "La Nazione".
Salute,
Roberto Barocci
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La Nazione
Data: Sun, 01 Feb 2015 09:37:39 +0100
«Inceneritore da convertire. Piaccia o no»
Barocci replica a Periccioli: continueremo coi
ricorsi. Perché
l'inquinamento c'è .....
ARRIVA PRONTA la risposta di Roberto Barocci,
leader del Forum
Ambialista, a Moreno Periccioli, presidente di
Scarlino Energia. Il
rifiuto del presidente di Scarlino Energia ad ogni
ipotesi di
riconversione dell'inceneritore, sembra chiudere
ogni ipotesi di dialogo tra le associazioni ambientaliste e il Comune di
Scarlino per rendereconcreta un'alternativa all'occupazione? «Apparentemente
sì. Ma sia Scarlino Energia che i vertici sindacali della provincia stanno
ripetendo per la terza volta un grosso errore, appellandosi e
affidandosi alle valutazioni positive sullo stato
della qualità
ambientale, certificato dagli enti locali,
Provincia e Regione che hanno sì compiti istituzionali di controllo e verifica,
ma che sono tutt'oggi silenti davanti alle denunce documentate di omissioni di
leggi da noi precisate nei dettagli. Solo il sindacato Usb ha riconosciuto
preoccupante lo stato ambientale dell'area e si è preoccupato dei rischi
sanitari dei lavoratori». Perché gli enti locali non rispondono? «Lo chieda a
Bonifazi, Bramerini e Marras». Quindi, secondo voi la strada dei ricorsi legali
continuerà nei prossimi anni senza fine? «Sì, e per tre motivi.
Il primo perché abbiamo dimostrato, portando a
Follonica e a Grosseto amministratori di altre città, che le alternative
all'incenerimento dei rifiuti, consentono di avere una occupazione da cinque a
sei volte superiore, con riduzione di tariffe ai cittadini.
Mi chiedo quali interessi in realtà tutelano tali
sindacati.
Il secondo motivo perché non è sostenibile
aggiungere altri inquinanti, anche se a norma, in un luogo già fortemente
inquinato. Il terzo motivo è che vogliamo ottenere che le leggi sulla
prevenzione ai danni alla salute e all'ambiente siano finalmente applicate e
non eluse, con omissioni di leggi da parte di politicanti in carriera». Ma
i sindacati sostengono l'incenerimento dei rifiuti come chiusura necessaria del
ciclo rifiuti e il presidente Periccioli afferma che quell'impianto é
necessario al ciclo dei rifiuti. «Non è vero, tant'è che quell'impianto non è
stato inserito tra gli impianti necessari, sia nel Piano provinciale, che nel
successivo Piano interprovinciale dell'Ato. Inoltre è scandaloso che si
continui a parlare di chiusura del ciclo: nulla si crea e nulla si distrugge in
natura, ma incenerendo si trasformano l'atmosfera e i corsi d'acqua in
discariche senza confini. Quindi o sono ignoranti, pensando che atmosfera e
mari siano illimitati, oppure in silenzio si sono inventati e si raccontano
dell'esistenza di un quarto principio della termodinamica, finora sconosciuto». Matteo Alfieri
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