I "siti contaminati" su cui viviamo e da cui ci viene acqua e cibo...
Scritto da Redazione   
luned́ 07 ottobre 2013
Centinaia, molte centinaia, sono le zone d'Italia in cui si trovano, sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque, sostanze tossiche e pericolose per la salute e per la vita animale. Si tratta di terreni su cui si sono svolte, per anni o decenni, attività industriali chimiche o metallurgiche che hanno generato grandi quantità di scorie solide e liquide, spesso sepolte nel sottosuolo. Si tratta di discariche di rifiuti industriali e urbani. Su tali zone è pericoloso vivere o abitare; da tali zone le sostanze tossiche si sono disperse e continuano a disperdersi nei campi, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee e da qui nei fiumi e nei pozzi da cui viene prelevata acqua potabile.

 (trovato in rete)

Centinaia, molte centinaia, sono le zone d'Italia in cui si trovano, sul suolo, nel sottosuolo e nelle acque, sostanze tossiche e pericolose per la salute e per la vita animale. Si tratta di terreni su cui si sono svolte, per anni o decenni, attività industriali chimiche o metallurgiche che hanno generato grandi quantità di scorie solide e liquide, spesso sepolte nel sottosuolo. Si tratta di discariche di rifiuti industriali e urbani. Su tali zone è pericoloso vivere o abitare; da tali zone le sostanze tossiche si sono disperse e continuano a disperdersi nei campi, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee e da qui nei fiumi e nei pozzi da cui viene prelevata acqua potabile.

Alcune, 39, di queste zone sono vaste e talmente inquinate da richiedere una ampia e costosa bonifica --- le chiamano "siti di interesse nazionale" (SIN); la bonifica di altre 18 è stata posta nelle mani delle Regioni; altre centinaia devono (dovrebbero) essere bonificate dagli enti locali.

Dove sono questi "siti contaminati", da quali processi e attività sono state generate le scorie, quali sostanze chimiche e radioattive contengono ? Moltissimi uffici, da quelli nazionali a quelli locali contengono dati sulla storia, produzione, natura delle scorie di molti di questi situi contaminati. Molte associazioni e molti studiosi locali hanno volonterosamente ricostruito la situazione dei rispettivi siti. Ma gli effetti nocivi non sono solo locali; prodotti agricoli contaminati da sostanze tossiche presenti nei luoghi di produzione possono circolare in tutti i negozi.

La conoscenza dei siti contaminati, grandi e piccoli, delle sostanze presenti e di quanto si fa (o non si fa) per bonificarli è un problema nazionale. Al fine di coordinare le relative conoscenze la Fondazione Micheletti di Brescia ha organizzato, per il prossimo 14 e 15 ottobre, un convegno sul tema: "Puliamo l'Italia. Dall'archeologia industriale alla rigenerazione del territorio", a cui sono invitate tutte le persone interessate a restituire a tante zone d'Italia, condizioni di abitabilità in vera sicurezza.

La Fondazione ha anche un sito che sta raccogliendo notizie su singole zone contaminate, da Brescia, a Fidenza, a Pieve Vergonte, un "Atlante dell'Italia da salvare" (www.industriaeambiente.it)
. Mi auguro che molti partecipino, mandino i propri contributi per arricchire l'Atlante, anche considerando che "bonifica" significa soldi, ma anche posti di lavoro, innovazione tecnico-scientifica --- e anche storia dell'industria e del lavoro, e, se volete, amore e rispetto per il proprio paese. Per informazioni: Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo , telefono 320.6359812, 338-5898620.

Commenti
conoscere il "nemico"
scritto da msirca, ottobre 07, 2013

in pratica dormiamo mangiamo, giochiamo, lavoriamo su una distesa di veleni...



busy