Centinaia, molte centinaia, sono le zone d'Italia in cui si trovano, sul
suolo, nel sottosuolo e nelle acque, sostanze tossiche e pericolose per
la salute e per la vita animale. Si tratta di terreni su cui si sono
svolte, per anni o decenni, attività industriali chimiche o
metallurgiche che hanno generato grandi quantità di scorie solide e
liquide, spesso sepolte nel sottosuolo. Si tratta di discariche di
rifiuti industriali e urbani. Su tali zone è pericoloso vivere o
abitare; da tali zone le sostanze tossiche si sono disperse e continuano
a disperdersi nei campi, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee e da
qui nei fiumi e nei pozzi da cui viene prelevata acqua potabile.
(trovato in rete)
Centinaia, molte centinaia, sono le zone d'Italia in cui si trovano, sul
suolo, nel sottosuolo e nelle acque, sostanze tossiche e pericolose per
la salute e per la vita animale. Si tratta di terreni su cui si sono
svolte, per anni o decenni, attività industriali chimiche o
metallurgiche che hanno generato grandi quantità di scorie solide e
liquide, spesso sepolte nel sottosuolo. Si tratta di discariche di
rifiuti industriali e urbani. Su tali zone è pericoloso vivere o
abitare; da tali zone le sostanze tossiche si sono disperse e continuano
a disperdersi nei campi, nel sottosuolo, nelle acque sotterranee e da
qui nei fiumi e nei pozzi da cui viene prelevata acqua potabile.
Alcune, 39, di queste zone sono vaste e talmente inquinate da richiedere
una ampia e costosa bonifica --- le chiamano "siti di interesse
nazionale" (SIN); la bonifica di altre 18 è stata posta nelle mani delle
Regioni; altre centinaia devono (dovrebbero) essere bonificate dagli
enti locali.
Dove sono questi "siti contaminati", da quali processi e attività sono
state generate le scorie, quali sostanze chimiche e radioattive
contengono ? Moltissimi uffici, da quelli nazionali a quelli locali
contengono dati sulla storia, produzione, natura delle scorie di molti
di questi situi contaminati. Molte associazioni e molti studiosi locali
hanno volonterosamente ricostruito la situazione dei rispettivi siti. Ma
gli effetti nocivi non sono solo locali; prodotti agricoli contaminati
da sostanze tossiche presenti nei luoghi di produzione possono circolare
in tutti i negozi.
La conoscenza dei siti contaminati, grandi e piccoli, delle sostanze
presenti e di quanto si fa (o non si fa) per bonificarli è un problema
nazionale. Al fine di coordinare le relative conoscenze la Fondazione
Micheletti di Brescia ha organizzato, per il prossimo 14 e 15 ottobre,
un convegno sul tema: "Puliamo l'Italia. Dall'archeologia industriale
alla rigenerazione del territorio", a cui sono invitate tutte le persone
interessate a restituire a tante zone d'Italia, condizioni di
abitabilità in vera sicurezza.
La Fondazione ha anche un sito che sta raccogliendo notizie su singole
zone contaminate, da Brescia, a Fidenza, a Pieve Vergonte, un "Atlante
dell'Italia da salvare" (www.industriaeambiente.it). Mi auguro che molti
partecipino, mandino i propri contributi per arricchire l'Atlante,
anche considerando che "bonifica" significa soldi, ma anche posti di
lavoro, innovazione tecnico-scientifica --- e anche storia
dell'industria e del lavoro, e, se volete, amore e rispetto per il
proprio paese. Per informazioni:
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,
telefono 320.6359812, 338-5898620.
Commenti
conoscere il "nemico"
scritto da msirca, ottobre 07, 2013
in pratica dormiamo mangiamo, giochiamo, lavoriamo su una distesa di veleni...
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