Nel mirino anche i contenitori per il cibo. Il motivo? Sono impossibili da riciclare. La politica dell’amministrazione newyorchese si è data l’obiettivo di riciclare qualsiasi tipo di rifiuto
Michael Bloomberg entra di nuovo in azione e questa volta prende di
mira i bicchieri di polistirolo. È solo questione di giorni, poi da
marzo entrerà in vigore il divieto di vendita delle bibite gassate
formato extralarge. Ma intanto il sindaco di New York ha trovato il
tempo di iniziare un’altra delle sue crociate contro i bicchieri che
contengono le bibite, o almeno contro un certo tipo: quelli bianchi da
asporto che si trovano a ogni banco all’angolo della strada o nelle
migliaia di punti di ristorazione in città.
Nel mirino
dell’amministrazione non ci sono solo i bicchieri ma anche i contenitori
per il cibo. Il motivo? Sono impossibili da riciclare. Un fatto che va
contro la politica dell’amministrazione comunale che si è data
l’obiettivo di riciclare qualsiasi tipo di rifiuto.
L’annuncio è
stato fatto dalla stessa City Hall, la quale ha anticipato che nelle
prossime settimane è pronta a svelare un nuovo piano per i rifiuti in
città. “Stiamo studiando diverse novità nel nostro flusso di rifiuti,
vogliamo essere sicuri che tutto sia riciclabile”, ha detto Ron Gonen,
vice assessore per i Servizi sanitari.
Secondo quanto scrive il “New
York Post”, lo scorso anno Bloomberg si è posto l’obiettivo di riciclare
il 30% dell’immondizia domestica entro il 2017: attualmente il dato è
oltre il 15% e il bando dei contenitori di polistirolo darebbe una
grossa spinta a raggiungere il risultato.
New York non è la prima
città ad andare in questa direzione. Infatti, lo hanno già fatto Seattle
e Brookline nel Massachusetts. Tuttavia molti ristoratori e gestori di
fast food non sembrano apprezzare l’idea, dopo il divieto delle bibite
extralarge.
La quantità di tecnologia “verde” proposta da Axion International Holdings per l’opera consentirà di evitare l’uso di 30mila libbre (circa 13,6 tonnellate) di plastica proveniente dalle discariche
Il dipartimento autostrade della Saint Lawrence County si affida a un
materiale da costruzione realizzato con il 100% di plastica riciclata
per completare le riparazioni al Dean road bridge, un ponte molto
trafficato nello stato di New York. La quantità di tecnologia verde
proposta da Axion international
per quest’opera consentirà di evitare l’uso di 30mila libbre – circa
13,6 tonnellate – di plastica proveniente dalle discariche.
“È un
buon investimento per noi, perché Struxure è impermeabile all’acqua e al
sale, e non rallenta l’usura tipica dei materiali tradizionali”,
osserva Toby Bogart, sovrintendente della società autostrade della
contea. “Esperienze precedenti con questo materiale hanno dimostrato che
è molto resistente, nonostante le avverse condizioni climatiche dello
stato di New York”.
“C’è un forte ricorso negli Stati Uniti al
ripristino e alla sostituzione di parti in ponti e altre infrastrutture
con la plastica riciclata”, osserva il presidente di Axion e ceo Steve
Silverman. Questi materiali sono particolarmente performanti “perché non
si arrugginiscono, né si scheggiano o si sbriciolano, e non rilasciano
neppure pericolose sostanze chimiche tossiche nell’ambiente”, assicura
Silverman.
Sviluppato in collaborazione con un team di scienziati
della Rutgers university del New Jersey, l’uso di questo materiale da
costruzione di nuova generazione consente – secondo quanto sostiene
l’impresa – una protezione più efficace anche da parassiti marini,
graffiti e al degrado dettato dai raggi ultravioletti.