Non ha senso costruire inceneritori...
Scritto da Redazione   
domenica 10 giugno 2012
... Vi è un punto della risoluzione in cui si dichiara che non ha più senso per gli Stati membri, se non vogliono contraddire le loro stesse risoluzioni, continuare a costruire altri inceneritori in Europa!

http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=2930&menuindex=

L PARLAMENTO EUROPEO RAFFORZA LE PRIORITÀ IN TEMA DI RIFIUTI

UNA FINESTRA SULLA PREVENZIONE DEI RIFIUTI

Rubrica tenuta da Mario Santi

La prevenzione dei rifiuti esce rafforzata dal voto sulla Risoluzione votata l'8 maggio 2012 dal Parlamento europeo.

Buone nuove dall'Europarlamento, che conferma e rafforza, anche come valore di indirizzo, la Risoluzione del 20 aprile scorso sulla revisione dell'Environmental Action Programme (recentemente discussa in questa rubrica in http://www.rifiutilab.it/dettaglio_doc.asp?id=2908&menuindex= )

Una risoluzione votata dal Parlamento Europeo dell'8 maggio conferma la iniziative della Commissione per portare a zero il residuo ed escludere entro il 2020 dall'incenerimento tutto ciò che può essere compostato o riciclato.

(l'intero testo si trova in: http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?type=REPORT&reference=A7-2012-0161&language=EN&mode=XML#title7

Vi è un punto della risoluzione in cui si dichiara che non ha più senso per gli Stati membri, se non vogliono contraddire le loro stesse risoluzioni, continuare a costruire altri inceneritori in Europa!

In essa si possono leggere punti importanti su eco fiscalità, impostazione dell'ecosostenibilità, eco design e percorso verso rifiuti zero.

Tra le Azioni prioritarie

-al punto 2 Commissione e Stati membri vengono sollecitati rimuovere gli ostacoli e svolgere un ruolo attivo per lo sviluppo dei mercati del riciclaggio e riutilizzo, implementando rigorose misure sul fine vita e incentivi economici e fiscali, mentre viene sottolineata l'urgente necessità di attuare pienamente tutte le normative in materia di rifiuti e ad accelerarne l'esecuzione e il monitoraggio.

La Commissione viene chiamata:

- al punto 3 a promuovere la ricerca e l'innovazione tecnologica al fine di accelerare la transizione verso un'economia efficiente delle risorse, chiedendo di istituire una banca dati di 'best practice' on-line per l'efficienza delle risorse;

-al punto 4 a concordare con gli Stati membri, entro il 2013, indicatori chiari, forti e misurabili per l'attività economica che tengano conto del cambiamento climatico, la biodiversità e l'efficienza delle risorse da un punto di vista del ciclo di vita ( si suggerisce di utilizzare quattro indicatori dell'uso delle risorse, le impronte di consumo di suolo, di acqua, di materiali e di emissioni di Co2, e di utilizzare questi indicatori come base per le iniziative legislative e obiettivi di riduzione concreti) e sottolinea che questo processo deve essere trasparente e partecipato;

-al punto 5 ad estendere le misure che orientano le aziende verso una progettazione eco compatibile per l'efficienza delle risorse e le prestazioni dei prodotti . Per migliorare l'impatto ambientale e promuovere mercati del riciclaggio è necessario basarsi su valutazioni d'impatto complete e coerenti con altre norme vigenti. Vanno favoriti i prodotti che traggono origine da riciclaggio dei rifiuti, quelli durevoli, riparabili, riusabili e infine riciclabili.

 

Nell'Agenda per la crescita futura al punto 12 l'indicazione che l'Europa come società di riciclaggio ha bisogno di riutilizzare e riciclare in larga misura i propri rifiuti e produrre materie prime secondarie in modo più efficiente.

 

Nel capitolo Trasformare l'economia viene ricordato (al punto 17) che per la transizione verso un'economia efficiente delle risorse i prezzi di mercato devono riflettere appieno il grado di scarsità di risorse, così come tutti i costi connessi al processo di produzione; i mercati possono stimolare l'efficienza delle risorse se i prezzi riflettono i veri costi di quelle utilizzate, contabilizzando gli effetti su tutto il ciclo di vita e internalizzando i costi ambientali esterni; viene perciò approvato l'impegno in questa direzione della Commissione. in conformità con il principio 'chi inquina paga' (punto 18)

 

Viene ritenuto urgente (punto 20) che gli Stati membri spostino la tassazione verso la tassazione ambientale, e che gli effetti di questo passaggio vadano monitorati.

Il punto 22 è un richiamo all'eliminazione (entro il 2020. ma il “piano” per farlo va adottato entro il 2014) di tutte le sovvenzioni dannose per l'ambiente entro il 2020, comprese le sovvenzioni che incentivano l'uso inefficiente delle risorse rinnovabili.

Al punto 23 la Commissione viene esortata a studiare le opportunità per la costituzione a livello dell'UE di regimi di responsabilità estesa dei produttori per migliorare le prestazioni in tutti gli Stati membri, compresi quelli in cui i tassi di riutilizzo e il riciclaggio sono molto più bassi rispetto alla media UE.

 

Il punto 28 è dedicato al rafforzamento del Green Public Procurement, con la richiesta di più forti requisiti per prodotti e servizi che hanno impatti ambientali significativi e contribuiscono maggiormente il consumo delle principali risorse globali (acqua, terra, materiali e carbonio). Entro la fine di quest'anno di chiede di favorire gli sforzi per promuovere appalti congiunti e di reti di funzionari di appalti pubblici a sostegno del GPP ( fermo restando che questo non deve creare uno svantaggio competitivo per le imprese pubbliche).

 

Il punto 28 esorta gli Stati membri ad assicurare la piena attuazione delle politiche comunitarie sui rifiuti e afferma la necessità di migliorarle, in particolare per raccolta differenziata per arrivare ad un recupero di maggior qualità, ad esempio dando la priorità ad impianti di riciclo rispetto allo smaltimento dei rifiuti.

 

Viene espressa, al punto 30, un'importante opzione per azioni concrete di recupero del cibo sprecato (il 20% di quello prodotto oggi finisce nei rifiuti)

 

Al punto 32 la Commissione viene invitata a tener contro della gerarchia dei rifiuti e della necessità di portare i rifiuti residui vicino allo zero e a formulare proposte entro il 2014 in vista della graduale introduzione di un divieto generale sui rifiuti discarica a livello europeo e per la graduale eliminazione, entro la fine di questo decennio, di incenerimento di rifiuti riciclabili e compostabili. L'Europarlamento ritiene che tutto ciò dovrebbe essere accompagnata da misure di transizione adeguate, comprese l'ulteriore sviluppo di norme comuni sulla base del ciclo di vita; invita alla Commissione a rivedere al 2020 gli obiettivi di riciclaggio della direttiva quadro sui rifiuti. Infine ribadisce il parere che una tassa sulle discariche - come già introdotta da alcuni Stati membri - potrebbe anche contribuire a conseguire gli scopi di cui sopra.

Fonte: rifiutilab     

Commenti
da leggere
scritto da msirca, giugno 10, 2012

http://www.europarl.europa.eu/sides/getDoc.do?pubRef=-//EP//TEXT REPORT A7-2012-0161 0 DOC XML V0//IT


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