Geotermia, ENEL, sistema binario... |
Scritto da msirca | |
mercoledì 11 gennaio 2012 | |
(Italiani -toscani in questo caso- carne da macello...) ENEL (Enel Green Power North America) ha già installato In USA due centrali da 47 MW a ciclo binario, un sistema a circuito chiuso molto più sicuro ma anche più costoso. Per questi impianti il piano stimulus di Obama ha contribuito con 61 milioni di dollari: Da noi questo sistema non è usato e si preferisce continuare con i vecchi sistemi, regalando una frazione degli utili ai comuni interessati che cedono, negando il principio di prevenzione e precauzione sulla salute dei propri cittadini e sull'Ambiente.Vista la situazione gravissima e il tentativo di soffocare la realtà dei fatti vi preghiamo di dare la più ampia diffusione possibile al comunicato. Laboratorio Amiata Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo . Allegato comunicato in versione pdf e word e immagini COMUNICATO PER LA STAMPA NAZIONALE Rete Ambiente Grosseto - Laboratorio Amiata – Grosseto, 10 gennaio 2012 Assemblea Pubblica di Arcidosso su Geotermia Amiata, 3 gennaio: Vulcanologo esperto denuncia boicottaggio Regione Toscana a sua opposizione. Ha fatto progetti per richiamare i “cervelli” fuggiti all’estero e lui stesso oggi è costretto ad andarsene. Rischi Geotermia: denaro ai comuni viene prima di ambiente e salute. Gravi rischi per bacino idrico. Comitati decisi a difendere territorio Sulle pendici del Monte Amiata, ad Arcidosso, lo scorso 3 gennaio, si è svolta un’affollata assemblea pubblica, promossa da SOS Geotermia e dai Comitati Ambientalisti dell’Amiata, durante la quale il prof. Andrea Borgia[1], geologo e vulcanologo di fama internazionale, ha svolto una relazione sui lavori del Comitato Tecnico della Regione Toscana, di cui è componente, e sui problemi creati[2] dall’attuale sfruttamento geotermico, anche in previsione del raddoppio della potenza energetica con l’attivazione di un nuova centrale elettrica ENEL (Bagnore 4 da 40 MW), attualmente in fase di Valutazione di Impatto Ambientale. Al momento, oltre alle centrali in funzione a Piancastagnaio e a S.Fiora, si stanno effettuando trivellazioni di ricerca anche in tutto il versante occidentale dell’Amiata, dal Monte Labro fino a Scansano.L’esperto, già membro della Commissione Nazionale della VIA, ha rivelato di essere stato costantemente ostacolato nel suo compito all'interno del Comitato Tecnico Regionale.Mentre la Regione Toscana ha fatto di tutto per boicottarlo, perché le sue tesi non erano consone alle scelte regionali di sviluppo prioritario dell’attività geotermica, il prof. Borgia è stato chiamato di recente dal Ministero dell’Ambiente degli USA in qualità di ricercatore presso il Lawrence Berkeley National Laborator, per lavorare su progetti geotermici, proprio per i suoi studi sull’Amiata. Ma negli USA la stessa Enel utilizza metodi non impattanti, cioè il sistema binario[3].Il prof. Borgia sostiene che i rischi per l’Amiata, viste le tecniche attualmente adottate per la coltivazione geotermica, sono gravissimi poiché, da diversi rilievi diretti, è dimostrato il collegamento della falda idrica superficiale - necessaria alla fornitura di acqua potabile - con la falda profonda geotermica, il cui sfruttamento mette a rischio la risorsa potabile[4]. Da quando è iniziato lo sfruttamento dei vapori geotermici, il grande serbatoio di acqua potabile del Fiora si è ridotto, peggiorando notevolmente la qualità delle acque e dimezzando l'altezza della falda che alimenta la galleria di approvvigionamento del Fiora. Per rendere l’idea lo stesso professore ha esemplificato affermando che, fino ad oggi, la Geotermia in Amiata ha consumato tanta acqua potabile sufficiente a dissetare la popolazione mondiale per 100 giorni.Inoltre il peso del cono vulcanico, sopra la base argillosa, produce deformazioni gravitazionali con seri rischi alla stabilità delle perforazioni profonde. Con i vapori escono infine diverse sostanze pericolose per la salute umana[5]. Per tutti questi motivi, contrariamente a quanto si vuol far credere, il professore ha evidenziato che la geotermia in Amiata non può essere una fonte di energia rinnovabile, che non è pulita e che ci sono accertati rischi di compromissione dell’importante bacino idro-geologico.La tragedia che sta per abbattersi su un territorio già martoriato sta risvegliando e compattando i numerosi comitati locali dopo anni di lotte impegnative. Questa volta, però, il progetto ENEL, avvallato dalle politiche consolidate di Regione, Provincia e persino da alcuni Sindaci della zona, che si aggiunge ad una situazione già insostenibile, sta risvegliando i cittadini che questa volta non staranno a guardare.Seguono approfondimenti e note: Commenti |
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Ultimo aggiornamento ( sabato 14 gennaio 2012 ) |