L'unico inceneritore "buono" č quello che non verrā mai costruito
Scritto da msirca   
domenica 16 ottobre 2011

(Al dilà della ovvia soddisfazione che degli attentatori della salute pubblica siano condotti in Tribunale e si tenti di rendere giustizia a cittadini e ambiente, si rimane sbalorditi per gli atteggiamenti schizofrenici di vari personaggi e istituzioni, forse che gli inceneritori non sono tutti macchine di morte? L'unico inceneritore "buono" è quello che non verrà mai costruito e nessuno inceneritore in funzione, pubblico o privato che sia, vecchio o nuovo che sia, può evitare di ricorrere a macroscopici imbrogli se vuole rientrare nei parametri di legge per le emissioni e per la conduzione. Bene ricordare comunque, che la stessa legge avverte che i limiti stabiliti non  garantiscono il rispetto della salute delle popolazioni. ndrmsirca)

(riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Salve a tutti,
(..) vi comunico che giovedì scorso ha avuto luogo la prima udienza 'di smistamento' del processo relativo all'inceneritore di Falascaia, localizzato a Pietrasanta (Lucca), dove vivo.
Al di là di quanto accadrà con questo processo, per coloro che da 16 anni si sono opposti a questo inceneritore e hanno subìto le conseguenze dopo la sua costruzione è un grande traguardo essere arrivati a questo punto.  Questo processo riguarda il taroccamento dei dati delle emissioni dell'inceneritore perpetuato per anni.
Intanto, la Magistratura sta indagando su altre due diverse indagini.

I cittadini avevano ragione.
Cliccando su questo link http://www.youtube.com/watch?v=EBtWZEww62Y potete
rivedere una giornata che il comitato non si dimenticherà mai. S.B.

Due servizi TV del 13 ottobre:

http://www.versiliawebtv.it/vedivideo.php?video=5572
 
http://www.noitv.it/notizie/2011/NL158142?mid=50160 
 
Gli articoli pubblicati il 13 ottobre:
Inoltro da Agenda 21 Forte dei Marmi:

INCENERITORE  PRIMA UDIENZA

E' ancora possibile costituirsi parte civile

n. 165 Anno 2011

Oggi aula affollata da persone e giornalisti a Viareggio, dove si è svolta la prima udienza del processo contro TEV, società acquistata dalla Veolia, che gestisce l'inceneritore sequestrato in Versilia.

Imputati un dirigente ed un dipendente per vari capi d'imputazione, tra cui l'alterazione dei dati delle emissioni.

Il dipendente ha patteggiato seguendo l'esempio di altri lavoratori imputati, per il dirigente invece il processo proseguirà il 10 gennaio.

Durante l'udienza si sono raccolte le costituzioni di parte civile dei 6 comuni della Versilia, della Provincia di Lucca, della Regione, di 3 Associazioni Ambientali (WWF nazionale, Amici della Terra Versilia, Associazione per la Tutela Ambientale della Versilia) e di molti Cittadini
che finalmente hanno visto riconosciute le loro istanze.

Una signora ha commentato: "Sono commossa di esser qui. Era ottobre anche nel 1997 quando con la forza siamo stati caricati per dare il via ai lavori di cantiere"

L'Assessore Viti del Comune di Pietrasanta prima dell'udienza aveva dichiarato:

"Per noi è un atto importante e dovuto perché nel procedimento in oggetto sono emersi atteggiamenti che hanno seriamente compromesso la salute e la sicurezza della cittadinanza. Vogliamo andare in fondo a questa vicenda curandone i vari passaggi e partecipando in prima persona a tutte le iniziative relative a questi fatti. Seguiamo con attenzione la vicenda, e ci fa stare male il fatto che sul nostro territorio siano avvenuti e possano accadere atti di questo tipo". 

La Gazzetta di Lucca

Versilia : viareggio


Inceneritore di Falascaia, la prima udienza del processo dura mezz'ora
 giovedì, 13 ottobre 2011, 21:11

di letizia tassinari

Folla in aula, questa mattina al tribunale monocratico di Viareggio dove si è aperto il processo penale che vede sul banco degli imputati Francesco Sbrana, amministratore delegato di Tev spa, e Umberto Ricci, dipendente. Un'indagine iniziata tre anni fa, e portata avanti dal pm lucchese Antonio Mariotti, con l'accusa di falsificazione dei dati di emissione. Ma il
processo sulla vicenda di Falascaia, appena iniziato è stato rinviato al prossimo 10 gennaio.

La mezz'ora di udienza davanti al giudice Nidia Genovese è scorsa con una valanga di costituzioni di parti civili, difese dal fior fiore di principi del Foro, e un'eccezione sollevata dal legale di Sbrana, l'avvocato Cei, per un ritardo di notifica. Tra le parti offese i comitati anti - inceneritore, la Regione Toscana, la Provincia di Lucca e tutti e sette i comuni della Versilia.

Poi anche molti cittadini, tra cui una donna, difesa dall'avvocato Miracolo, ammalata terminale di cancro e per la quale il legale ha fatto predisporre una perizia nanodiagnostica dal professor Stefano Montanari. "Il processo - hanno affermato i rappresentanti di Dadaviruz - oltre ad essere un momento per ottenere la verità è un occasione per ribadire che questi impianti di morte devono stare chiusi. Gli inceneritori sono una minaccia per l'ambiente
e la salute di noi tutti. Per questo, come molti cittadini, anche noi ci siamo costituiti parte civile. Vogliamo che su questa vicenda si faccia il massimo della luce".

 

Versilia : pietrasanta


Inceneritore di Falascaia, anche la Provincia si costituisce parte civile
 
giovedì, 13 ottobre 2011, 07:58

Inceneritore, inizia stamattina al tribunale di Viareggio il processo. E dopo l'annuncio del Consorzio Ambiente Versilia scende in campo anche la Provincia di Lucca, che con apposita delibera di giunta, si è costituita parte civile nel procedimento aperto dalla Procura di Lucca che ha portato al rinvio a giudizio di due dipendenti di Tev sui quali pendono vari capi di imputazione tra cui l'alterazione dei dati delle emissioni dell'impianto di Falascaia. La delibera, che tiene conto della tutela degli interessi del territorio e dell'intera comunità provinciale, nonché dell'immagine stessa della Provincia, prevede anche la richiesta di risarcimento di tutti i danni.

A rappresentare la Provincia nella prima udienza di oggi sarà l'avvocato Enrico Marzaduri. "Abbiamo portato a termine un impegno - afferma la vicepresidente della Provincia e assessore all'ambiente Maura Cavallaro - che ci eravamo presi nel 2008 all'indomani della scoperta della falsificazione dei dati. Con questo atto, dovuto ma importante, vogliamo
metterci formalmente dalla parte dei cittadini affinchè episodi del genere possano in futuro essere scongiurati." Ma anche Camaiore sarà parte civile nel processo per la questione di Falascaia in cui si discute di ipotesi di reato che, ove accertate, potrebbero configurare una responsabilità ben specifica per episodi dalle conseguenze dannose sull'ambiente e sulla salute della Versilia, non escluso il comune di Camaiore e la frazione di Capezzano.

"Ricordiamo - scrivono in un nota Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra Ecologia e Libertà, Federazione della Sinistra, Partito Socialista e Pensionati Democratici - come, fra coloro che nel 1997 si opposero all'apertura dell'impianto e all'inizio dei lavori, molti erano i nostri concittadini. Oggi quella sensibilità deve trovare spazio anche nel nostro
Comune, a livello istituzionale, dando seguito ad un sentimento condiviso che vuole che siano serenamente e seriamente accertate le responsabilità e le conseguenze dannose dei presunti reati (che, se confermati, non possono esimerci da chiedere la rifusione del danno ambientale, la chiusura e la confisca dell'impianto, oltre alla bonifica dei luoghi, a carico di chi ha commesso reati o omesso di vigilare). La costituzione di parte civile è il naturale sbocco (e il primo concreto e utile atto) della volontà di chiudere un impianto di incenerimento che vogliamo sostituire con un ciclo di smaltimento basato sulla raccolta differenziata "porta a porta" e sull'adesione alla Strategia Rifiuti Zero per il nostro Comune e per tutta
la Versilia. Costituirsi parte civile è un dovere, per verità e per civiltà, nell'interesse di tutti i cittadini. A tutela della salute, dell'ambiente,dell'agricoltura, della qualità dell'acqua e dell'aria, del paesaggio".

Commenti
tarocchi
scritto da msirca, ottobre 16, 2011

Rifiuti: no dati inquinamento, arrestati due dirigenti Arpab
Indagini Carabinieri su Fenice di Melfi per disastro ambientale
12 ottobre, 15:44

(ANSA) - POTENZA, 12 OTT - Il termovalorizzatore Fenice di Melfi (Potenza) ha inquinato le falde acquifere almeno dal 2002, ma l'Arpab non ha comunicato i dati sull'inquinamento ambientale agli enti pubblici lucani. Con le accuse di disastro ambientale e omissione di atti d'ufficio, i Carabinieri hanno eseguito due provvedimenti di custodia cautelare ai domiciliari, per l'ex direttore generale e per il coordinatore del dipartimento provinciale dell'Arpab, Vincenzo Sigillito e Bruno Bove. (ANSA).


che dire... speriamo non sia lo doganamento del tarocco....
scritto da msirca, ottobre 23, 2011

DOMENICA, 23 OTTOBRE 2011
La Nazione:

AMBIENTE PER IL GIUDICE «SONO MUTATE LE CONDIZIONI CHE MOTIVARONO L’AZIONE»

Dissequestrato l’inceneritore del Pollino Il gip: «Ormai non c’è più pericolo»

L’INCENERITORE di Falascaia è stato dissequestrato. Secondo il Tribunale di Lucca non esiste più, infatti, la situazione di pericolo che ne aveva giustificato il sequestro ai primi di luglio 2010. Questo però non significa che da domani l’attività dell’impianto possa riprendere a pieno ritmo, visto che Tev sta aspettando una risposta alla sua richiesta di autorizzazione inoltrata lo scorso luglio alla Provincia. Per la multinazionale si tratta comunque di un bel «colpo» sul profilo psicologico.
L’ORDINANZA di dissequestro è stata emessa venerdì dal gip Marcella Spada Ricci, che ha accolto quindi la richiesta della ditta. Il gip, in sostanza, sostiene di aver rilevato che la richiesta di dissequestro può essere accolta in quanto sono mutate le condizioni che avevano legittimato le misure cautelari del 2010. Inoltre il giudice ha rilevato che dopo il sequestro è scaduta l’autorizzazione per scaricare le acque reflue e che la richiesta di una nuova autorizzazione da parte di Tev «non può essere interpretata necessariamente come volontà di protrarre la condotta criminosa». Il gip, infine, ha tenuto in considerazione il fatto che la volontà di Tev di approntare un piano di interventi per garantire la regolarità dell’impianto e della gestione rende evidente che il «prospettato pericolo sia venuto meno» e che pertanto possa essere revocata una misura «che si protrae ormai da lungo tempo». Motivazioni che hanno quindi portato il gip a revocare il sequestro preventivo dell’impianto.
SE LA PARTE giudiziaria è giunta al termine (eccetto, naturalmente, il processo in corso per il taroccamento delle emissioni dell’impianto), quella tecnica è invece in stand-by. L’impianto era stato infatti sequestrato per l’inquinamento del torrente Baccatoio, con lo scarico delle acque sotto accusa. A luglio, come detto, Tev ha chiesto alla Provincia una nuova autorizzazione a scaricare nel torrente e la risposta non dovrebbe tardare ad arrivare. Allo stesso tempo la ditta aveva presentato anche una richiesta di Autorizzazione integrata ambientale (Aia) che riguarda sia l’impianto di Falascaia che quello di Pioppogatto e che prevede, tra le altre cose, che siano stabiliti nuovi parametri per le emissioni. Ma la pratica si è fermata e i vertici di Tev si stanno adoperando per rimetterla in moto.
Daniele Masseglia


sdoganamento
scritto da msirca, ottobre 23, 2011

volevo dire sdoganamento...


busy
Ultimo aggiornamento ( sabato 12 novembre 2011 )