Al popolo resistente della Val di Susa - NO - TAV
Scritto da Redazione   
luned́ 27 giugno 2011

In Val di Susa, come nel resto del  paese, si vuole continuare ad imporre  un modello economico che   produce crisi,  nocività, precarietà, mentre un movimento multiforme, ricco, bellissimo indica strade diverse,  sagge, ecologicamente fondate,  basate sul blocco delle nocività e sulla drastica riduzione dell'uso di fonti energetiche, materia, territorio.

Al popolo resistente della  Val di Susa  - NO - TAV



 

 

Non sanno far altro che usare la forza  militare di polizia, carabinieri, guardia di finanza e  guardia forestale per imporci  opere inutili, costose e che devastano il territorio  : la TAV  in Val di Susa,  gli inceneritori di Acerra, Falascaia (Lu), Montale (Pt), Salerno,  i siti militari (Dal Molin, Aviano, Camp Darby) e tante altre aggressioni sanitarie, ambientali, sociali; come se nei capitolati d' appalto dei lavori infrastrutturali  fosse  stata inserita   la voce militarizzazione, con connessi costi economici, sociali e spesso  con la vita degli abitanti. 

All' alba di oggi  lunedì 27  giugno 2011, alla Maddalena di Chiomonte,  i militari hanno sgomberato il presidio  NO-TAV fatto dei corpi del popolo della Val di Susa a difesa del territorio, della  autodeterminazione locale, di una democrazia i cui titoli  alla  Borsa Merci sembrano aver perso ormai ogni valore.

 

Blindati, cariche, lacrimogeni di quelli usati nei teatri di guerra e come fu a Genova  nel 2001, hanno  usato la loro costitutiva violenza contro le sagge ragioni degli abitanti  della valle.

 

 

In Val di Susa, come nel resto del  paese, si vuole continuare ad imporre  un modello economico che   produce crisi,  nocività, precarietà, mentre un movimento multiforme, ricco, bellissimo indica strade diverse,  sagge, ecologicamente fondate,  basate sul blocco delle nocività e sulla drastica riduzione dell'uso di fonti energetiche, materia, territorio.

 

E non è un caso che si tenti di ridurre a mero problema di ordine pubblico la ricchezza delle proposte e la forza di forme nuove di democrazia diretta e partecipata, proprio ora che anche la splendida vittoria referendaria ha mostrato che la strada per la costruzione di forme di uso coerente dei beni comuni  e dei servizi a vantaggio delle popolazioni è non solo possibile ma anche voluta dalla maggioranza della popolazione italiana.

 

 

La Rete Nazionale Rifiuti Zero  è accanto  alle comunità della Val di Susa e alla loro volontà di autodeterminare la loro vita, per contrastare un ' opera inutile e dannosa e per dar vita   a  sagge e virtuose forme di gestione del territorio e dei  servizi nella forma di nuovi commons,  "armati" di nuove consapevolezze e di saperi anche scientifici, tecnici e operativi costruiti in anni di conflitti progettuali che hanno traversato  le tante  resistenze  territoriali e i tanti  concreti progetti alternativi : acqua, rifiuti, energia, agricoltura e via dicendo. Le tante  lotte e progettualità diffuse nel paese  non moriranno, e passeranno; per loro, invece, SARA'  DURA !

 

 

RETE NAZIONALE  RIFIUTI ZERO

Commenti
perchè le opere inutili devastanti e costosissime al posto di soluzioni di buon senso?
scritto da ***, giugno 27, 2011

http://www.youtube.com/watch?v=UxlgvG141ZA

Il passo più significativo:

Gli italiani se chiamati a un referendum e debitamente informati non
vorrebbero quell’opera, ormai è chiaro qual è l’orientamento degli italiani a proposito di questo modello di sviluppo che risale agli anni 70/80 fatto di opere elefantiache, fatto di cemento, di asfalto, di progetti faraonici che non hanno più alcun senso nel terzo millennio, eppure questo governo di morti e questa finta opposizione di morti, continuano a far combattere le loro guerre dagli altri, continuano come diceva Ricucci “a fare i froci con il culo degli altri” con quello dei poliziotti costretti a atteggiarsi in assetto antisommossa e dall’altra parte la popolazione è costretta a scontrarsi con questi poliziotti, sono entrambi vittime di una guerra che nessuno che abbia un
minimo di cervello vuole, tranne coloro che hanno interessi a prendere quei soldi e forse a spartirseli, spesso capita che si dia per scontato che si fa una certa opera pubblica e come avviene nel 90% dei casi in Italia quando parte un’opera pubblica ci sono le tangenti, se poi quell’opera pubblica per qualche intoppo si blocca, chi ha preso le tangenti è beh, o la restituisce oppure deve garantire che quell’opera riparta, non vorrei che in futuro si scoprisse che anche per il Tav, come in tanti altri casi è accaduto questo, da un certo punto
di vista me lo auguro che sia accaduto questo, perché almeno avremmo una spiegazione logica sul perché, a proposito di un’opera così assurda, così impopolare tutti i partiti si accaniscono al costo di militarizzare una valle per anni, a sostenere una cosa che tanto varrebbe lasciar perdere, che interesse c’è a trasformare la Maddalena, la Valle di Susa, le zone del Tav in un campo di battaglia permanente? Che interesse possono avere i partiti a far menare la gente che protesta, a farla sgomberare, non ora, tante altre volte in
passato e chissà quante altre volte in futuro? Che altro interesse possono avere?



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Ultimo aggiornamento ( luned́ 27 giugno 2011 )