La corsa all'arraffo dei CIP 6
Scritto da msirca   
giovedì 10 marzo 2011

(in attesa di ulteriori informazioni, registriamo per la cronaca l'articolo e il commento del Coordinamento Versiliese che ringraziamo...) 

PIETRASANTA. VEolia è di nuovo nell’occhio del ciclone. Questa volta non per una vicenda che riguarda direttamente l’impianto di Falascaia, ma per una storia che nasce in Calabria, dove la multinazionale francese gestisce l’inceneritore di Gioia Tauro. E dove - secondo quanto contenuto in un esposto alla magistratura - avrebbe intascato illecitamente incentivi statali. Un comportamento che sarebbe al vaglio anche della Procura di Lucca per l’impianto del Pollino....

Buongiorno! notiziona uscita ieri sul Sole 24 ore e di cui è stato prontamente informato anche Il Tirreno. E' almeno dal 2008 che aspettavamo queste conclusioni, con i dovuti rinvii a giudizio qui in Versilia...ma sono arrivati prima dal sud...quindi che la magistratura in Toscana abbia avuto le mani legate?
Vi terrò aggiornati: la notizia non è solo importante per le indagini in corso sull'inceneritore di Pietrasanta e da cui tutto è partito, ma svela un giochino di cui si sono serviti tutti gli inceneritori per prendere milioni e milioni di euro in realtà destinati alle vere rinnovabili. Per questo la UE ha aperto una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia e i cip6 non possono più essere destinati agli inceneritori che bruciano cdr e rifiuti indifferenziati (tranne Acerra per il quale in governo ha creato una legge ad hoc).
Ora prontamente si stanno buttando tutti sull'incenerimento di biomasse per le quali gli aiuti sono ancora validi: esistono studi molto validi come quelli della Scuola del Parco Agrario di Monza e di Federico Valerio chimico dell'IST di Genova che evidenziano i danni di questa pratica e i vantaggi di soluzioni alternative che anzichè bruciare prevedono il recupero materia con compostaggio e produzione di biogas.
Buona giornata.


Pagina 9 - Viareggio
 
Incentivi statali non dovuti, Veolia nei guai
 
 
 
Indagini in Calabria Occhi puntati anche su Falascaia
 

 PIETRASANTA. VEolia è di nuovo nell’occhio del ciclone. Questa volta non per una vicenda che riguarda direttamente l’impianto di Falascaia, ma per una storia che nasce in Calabria, dove la multinazionale francese gestisce l’inceneritore di Gioia Tauro. E dove - secondo quanto contenuto in un esposto alla magistratura - avrebbe intascato illecitamente incentivi statali. Un comportamento che sarebbe al vaglio anche della Procura di Lucca per l’impianto del Pollino.
 Questa storia può essere sintetizzata con una piccola sigla: Cip6. Vale a dire gli incentivi che (in mezzo a mille polemiche) le società di termovalorizzazione hanno incassato per la produzione di energia elettrica dalla combustione di rifiuti. Una strada seguita anche da Tec, la controllata di Veolia che gestisce l’impianto calabrese. Se non che, ormai da circa un anno, sulle carte di Veolia sta lavorando un amministratore giudiziario “imposto” dalla corte di appello di Genova per dirimere le controversie fra Veolia e Termomeccanica per il controllo della joint-venture Vsat, che controlla le società operative. Orbene, proprio Andrea Borziani (questo il nome del commercialista genovese incaricato dalla Corte di Appello) si sarebbe accorto che qualcosa, nelle carte di Tec, non tornava.
 In sostanza, il cdr (combustibile da rifiuti) bruciato per ottenere gli incentivi statali del Cip6 (che tutti noi paghiamo in bolletta) non sarebbe stato conforme alla normativa dal punto di vista qualitativo. Insomma, il materiale che finiva nel “letto” dell’inceneritore calabrese era troppo “grossolano”.
 Un comportamento che - secondo Borziani - potrebbe integrare due reati: truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (pena da uno a sei anni) o, in caso di minor gravità, indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (reclusione da sei mesi a tre anni). Il professionista ligure ha segnalato, nel suo esposto al Tribunale della Spezia (dove è la sede legale di Vsat), «plurime gravi irregolarità consistenti nella violazione di norme civile, penali e maministrative non suscettibili di essere sanate». E ha chiesto allo stesso tribunale la revoca immediata degli amministratori di Tec.
 Cosa ha a che fare questo con l’impianto (tuttora sotto sequestro) del Pollino? Innanzitutto la questione Tec interviene come un macigno sulla querelle Termomeccanica-Veolia per Vsat, società che controlla anche Tev. E - va ricordato - fra le missioni affidate a Borziani dai giudici genovesi c’era anche l’incarico di stilare un rapporto sui taroccamenti a Pietrasanta.
 Inoltre, secondo quanto risulta al Tirreno, anche la Procura di Lucca avrebbe assunto informazioni sugli incentivi ricevuti per la produzione di energia elettrica dai rifiuti. Insomma, la partita potrebbe essere assai più ampia di quanto sembra al momento.
Commenti
eppur si muove... nonostante il silenzio tombale della stampa e il boicottaggio di parecchi masochisti
scritto da msirca, marzo 10, 2011

IN DIRITTURA DI ARRIVO LE PRIME VERTENZE PILOTA CONTRO I CIP 6

Ormai è iniziato il CONTO ALLA ROVESCIA per chiamare GSE (ENEL e gestori vari del settore elettrico) a render conto delle truffa miliardaria che ha portato nelle tasche di petrolieri e lobbisti dell’incenerimento un fiume di denaro. Il Collegio Legale di DIRITTO AL FUTURO www.dirittoalfuturo.it sta preparando l’atto giudiziale visto che la fase “stragiudiziale” (come prevedibile) non ha dato frutti. Appena possibile terremo informate le migliaia di cittadini che pur nel silenzio “tombale” della stampa (anche di “sinistra” ed “ecologista”) hanno aderito alla sfida lanciata ai colossi dell’energia pretendendo il rimborso del “maltolto”.






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