Inceneritore di Montale: una tortura alla ragione
Scritto da Redazione   
mercoledì 09 marzo 2011

Comunicato stampa

CHIUDERE SUBITO L'INCENERITORE DI MONTALE

Apprendiamo dalla stampa che l'inceneritore di Montale CHIUDE, ma ....solo un poco! I tentativi degli amministratori di mantenerlo aperto - almeno in parte - sono insostenibili e anche maldestri

COMUNICATO STAMPA

09.03.2011

 

CHIUDERE SUBITO L'INCENERITORE DI MONTALE

 

Apprendiamo dalla stampa che l'inceneritore di Montale CHIUDE, ma ....solo un poco!

I tentativi degli amministratori di mantenerlo aperto - almeno in parte - sono insostenibili e anche maldestri.

Hanno deciso di chiudere la linea 3 per "manutenzione", ma il suo mantenimento era oramai improponibile visto che, anche il terzo controllo, ha superato il valore limite di attenzione previsto dall'Autorizzazione.

Non vogliamo entrare nel merito delle capacità aritmetiche dell'Ass. Fragai quando afferma che 81 è di "poco superiore" a 50 (50 picogrammi per metro cubo è il valore limite di attenzione, mentre con 100 picogrammi per metro cubo è obbligatoria la denuncia penale e la chiusura ).

In ossequio alla vantata trasparenza dell'Amministrazione Provinciale non ci è dato conoscere i risultati completi delle analisi delle diossine; non sarà forse perchè non si vuol far sapere che il limite di legge di 100 picogrammi per metro cubo è già stato superato?.

Il dubbio ci sembra legittimo, in quanto l'Autorizzazione rilasciata all’impianto prevede che tassativamente si debba conteggiare nelle analisi anche il valore di incertezza, cosa che la Provincia sembra ignorare.

Il fatto certo è che l'impianto va chiuso immediatamente perchè anche le altre linee sono dimostratamente dei “colabrodo”.

Per esempio, nella linea 1, che risulterebbe essere ancora in funzione, da quanto si può leggere negli ultimi controlli pubblicati sul sito internet della Provincia è mancato il carbone attivo per ben due volte: nelle notti del 15 e del 24 gennaio, questo in palese violazione dell'Autorizzazione.

Teniamo conto che senza adeguato trattamento di abbattimento con i carboni attivi, la fuoriuscita di diossine e PCB è certa e assicurata.

Stante quanto accaduto, non solo in passato ma anche oggi, ribadiamo che questo impianto non è affidabile sia sul versante sanitario che su quello economico e ambientale.

E' vero che sono necessari nuovi controlli, ma da parte di altri controllori.

Aspettiamo fiduciosi l’azione della Magistratura e gli Organi Centrali dello Stato.

 

COMITATO per la CHIUSURA dell’INCENERITORE DI MONTALE

COORDINAMENTO dei COMITATI della PIANA FI-PO-PT 

Commenti
Un'altra storia perversa
scritto da Roberto Viti Lista Civica No inceneritore - Campi B.-, marzo 16, 2011

IL BUNGA BUNGA PER L’INCENERITORE
In questo triste e garrulo crepuscolo della Repubblica Italiana, tra stracci che volano e mutande che calano, almeno c’è un vantaggio; tra le nudità scoperte c’è anche quella dell’immensa miseria politica di un’amministrazione insufficiente, sprecona e sleale. Qui anche il solerte sindaco di Campi Bisenzio dà il suo contributo, lamentandosi su Metropoli Week di venerdì 11 febbraio, che “purtroppo” prima del 2016 sarà difficile che un filo di fumo ( diossina e tanti altri veleni) esca dai camini del possente inceneritore di Case Passerini. Perdinci! Ma almeno conferma l’amara verità, ossia che tutte le menate sul plasma del Chini erano una grande, colossale presa in giro per i cittadini nel più classico stile bunga bunga. Fateci caso: ve lo ricordo ancora, questo è il personaggio che nella seduta del 29 giugno 2010 fece votare, in un consiglio comunale gremito di cittadini presenti, un Ordine del Giorno sul problema del corretto smaltimento dei rifiuti proposto dalla stessa Giunta Comunale, che recitava nella parte dispositiva, “Il Consiglio Comunale invita il Sindaco e la Giunta a non assumere alcuna iniziativa e a non votare nessun provvedimento, così come dichiarato dal Sindaco nel Consiglio Comunale del 10 giugno u.s., che significhi consenso alla realizzazione del termovalorizzatore fino a che non saranno approfonditi, verificati e si siano espressi in merito i vari livelli di Governo e la comunità scientifica sui dati riportati nella relazione tecnica ..in merito all’impianto al plasma”. Invita sì ma a prenderci per i fondelli, noi e i cittadini. Questo è il personaggio che dopo averci propinato, a spese nostre, tutto un lavoro, in giro per il mondo, di approfondimento, da noi proposto come reale alternativa, sulle tecnologie di trattamento dei rifiuti a freddo non solo, dispiacendosene, fa previsioni melanconiche sulla tardiva entrata in funzione dell’inceneritore, ma ci ha anche inflitto l’ulteriore spesa della gitarella a Utanishai (Giappone) per un approfondimento di un altra ancora tecnologia d’incenerimento al plasma (tra l’altro, aver definito, proprio così, “gitarella” l’inutile gitarella a Utanishai di tecnici e politici su Metropoli del 5 febbraio 2010 ci costò le critiche di qualche consigliere di maggioranza toccati, poverini, nell’onore). Dopodichè, grazie al magico bunga bunga, si scopre che era tutta una presa in giro, tanto per buttare un po’ di fumo e di diossina negli occhi ai cittadini e far credere fischi per fiaschi. Che dite, perlomeno quei soldi glieli potremmo chiedere indietro? Si può fare una class action per ottenere il rimborso almeno di quelli? Tanto il bilancio, dice lui, è risanato!
Però se Chini si lancia in profezie, ancorchè melanconiche, saremo profeti anche noi; e lasciateci dire con cognizione di causa che nel 2016 non solo non ci sarà l’inceneritore, ma speriamo che non ci sarà più nemmeno questa pessima amministrazione che fortemente lo vuole, nonostante il dissenso dilagante e il referendum straperso per loro, ( oltre il 90% di NO all’inceneritore) e con un po’ di fortuna, non ci saranno nemmeno esponenti di questa mediocre, approssimativa classe politica, finalmente restituita dal voto dei cittadini a compiti intellettualmente a lei più acconci: potremo impiegarli, per contrappasso, a separare i rifiuti nei, già operativi in altre virtuose realtà, funzionantissimi, collaudati e non inquinanti impianti di smaltimento a freddo senza combustione alcuna, perché imparino direttamente sul posto!
Consigliere Comunale della lista Civica No Inceneritore Roberto Viti



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