Di inceneritore si muore...
Scritto da msirca   
venerd́ 10 dicembre 2010

(Le persone che muoiono sul lavoro si possono definire vittime di delitti assurdi, sia quelli violenti dovuti a cosiddetti incidenti  sia quelli in differita, di persone che scelgono di non morire di fame oggi ma magari morire di cancro domani a causa di un un impianto nocivo.  Un lavoratore che muore per manutenere una macchina di morte, inutile, sostituibile ma scelta da chi ha potere di vita o di morte sui cittadini, è vittima due volte di un delitto assurdo e atroce. E' molto chiaro, chiaro a tutti che di inceneritore si muore, come è morto Marco purtroppo, e per anni a lungo sul territorio; e la beffa atroce è che l'inceneritore non è necessario, anche questo è molto chiaro a tutti...ndrmsirca)

"Non è ancora chiaro come sia potuto accadere, forse non era stato preventivamente azionato un meccanismo di sicurezza che deve essere acceso durante questo tipo di operazione..."

http://bologna.repubblica.it/cronaca/2010/12/02/news/morte_bianca_all_inceneritore_quarantenne_perde_la_vita-9757579/?ref=HREC2-5

Schiacciato dalle grate dei rifiuti muore all'inceneritore di Granarolo

Marco Tarabusi, operaio di Fea, società che fa capo a Hera, ha perso la vita durante alcune operazioni di manutenzione sulla linea due dell'impianto del Frullo. Aveva quarant'anni,era sposato e padre di tre figli di CARLO GULOTTA Stamattina alle dieci all'inceneritore dei rifiuti del Frullo, a Granarolo dell'Emilia in provincia di Bologna, si è verificato un incidente mortale sul lavoro. Un operaio di 40 anni è rimasto schiacciato dalle grate che trasportano i rifiuti da incenerire, sulla linea due dell'impianto che ora è sotto sequestro. Secondo una prima parziale ricostruzione dei sindacati sembra che l'operaio di Fea (società che fa capo ad Hera), Marco Tarabusi, 40 anni e padre di tre figli, stesse lavorando alla pulitura delle griglie che accompagnano i rifiuti al forno mentre l'impianto era in funzione, ma in una zona in cui dovevano esservi le condizioni di sicurezza. Quindi, quella linea seconda Hera, non era in funziona ma in manutenzione. All'improvviso le grate gli sono piombate addosso, sotto gli occhi del collega che con lui stava lavorando, uccidendolo sul colpo.

Non è ancora chiaro come sia potuto accadere, forse non era stato preventivamente azionato un meccanismo di sicurezza che deve essere acceso durante questo tipo di operazione. Il collega ha immediatamente chiamato un'ambulanza che, una volta sul posto, ha richiesto l'intervento dei pompieri. Prima che arrivassero, gli operai erano già riusciti ad estrarre il quarantenne per cui, però, non c'era più nulla da fare. Sul posto, oltre ai carabinieri di Medicina, al 118 e al servizio di Medicina del lavoro, anche Michele Vannini, della Cgil Funzione pubblica, Nadia Tolomelli della segreteria della Camera del Lavoro e il sindaco di Granarolo Loretta Lambertini. Quest'ultima ha accompagnato dentro l'impianto la moglie e la suocera di Tarabusi. I colleghi hanno deciso, al termine del turno, di fermarsi per un'ora, probabilmente riunendosi in assemblea. E si valutano anche due ore di sciopero lunedì prossimo.
 

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Ultimo aggiornamento ( venerd́ 10 dicembre 2010 )