Da "Un'altra Sesto è possibile" al PD di Sesto F.no
Scritto da Redazione   
venerdì 03 dicembre 2010

 (Contributo di "Un'altra Sesto è possibile" alla assemblea dei delegati del congresso del PD di Sesto Fiorentino - riceviamo e volentieri pubblichiamo)

Alla luce di tante nuove informazioni, dall’efficacia ormai a lungo sperimentata delle “buone pratiche “ per la riduzione dei rifiuti, dal porta a porta e da prese di posizione  “notevoli” anche all’interno del vostro Partito, vi proponiamo, un periodo di riflessione e di ripensamento finalizzato all’ attuazione di  piani  per muovere o meglio “far scattare”, aziende come la Quadrifoglio, ....

Questo è il contributo che,  a nome della nostra lista civica Un'altra Sesto è possibile, abbiamo  letto all'assemblea dei delegati del Congresso del Partito Democratico di Sesto Fiorentino il 30-11-2010vedi anche    http://unaltrasesto.wordpress.com/ 

Vi portiamo molto volentieri un  nostro contributo alla discussione del Partito Democratico, sia per la centralità che  esso  rappresenta a Sesto Fiorentino, sia per la consapevolezza di avere di fronte persone  (alcune delle quali conosciamo anche da lunga data per trascorsi politici comuni) che sentono una passione politica che li porta a svolgere con impegno ed energia il loro compito. Forse mai come oggi è necessaria la passione politica per cambiare le sorti del nostro Paese. Avvertiamo tutti la sensazione di essere alla fine del  berlusconismo. I disastri di quella gestione sono sotto gli occhi di tutti e l’immagine nazionale ed internazionale del nostro paese non è mai stata così bassa e marginale come in questi tempi.  L’aspetto che a nostro avviso testimonia più di altri la sconfitta “culturale” che abbiamo subito, è la rappresentazione paradossale di uno Stato che, con grande chiarezza e determinazione mostra di non credere nelle sue giovani generazioni. Lo vediamo anche in questi momenti.  Non crede nella scuola, nella ricerca, mortifica i suoi centri di sapere e di conoscenza, le università, e deprime ed umilia l’impegno, lo studio, la voglia di misurarsi  e di competere dei giovani. Per far capire quanto sarà sempre più dura la competizione qualitativa, basta pensare che dalle università di Shanghai escono ogni anno più ingegneri di quanti se ne laureano nello stesso tempo, in tutte le facoltà di ingegneria d’Italia,  e che la Bocconi risulta al 48° posto nella classifica del Financial Times delle Business School dopo una lunga sfilza di Università Cinesi e Indiane che insidiano da vicino i grandi nomi come la Columbia, Stanford, Harvard, Mit. È un paradosso drammatico che in un contesto mondiale in cui sempre più rapidamente la competizione è sulla qualità, e sulla capacità di cambiamento, non si forniscano, ai nostri giovani, agli studenti, ai ricercatori, tutti i mezzi possibili  per far sì che possano competere almeno alla pari, con i loro coetanei negli altri paesi del mondo. La fine del berlusconismo ci consegnerà un paese provinciale e che rischia di essere marginalizzato.  E quindi più che sull’elenco delle inettitudini di questo Governo, siamo interessati a capire, anche dal Vostro congresso,  i propositi di cambiamento; sono più importanti le proposte e le novità che ci auguriamo tutti insieme di poter vedere presto, perché la gente reale è stufa ed indignata. Vedete, noi di Un’altra Sesto è possibile, nella totalità persone di area progressista e che in larga parte avevamo salutato con piacere la prima esperienza  Prodi, (ricordate le Fabbriche delle idee, i circoli dell’Ulivo, la spinta dal basso..),  abbiamo costituito una lista civica perché non riuscivamo a trovare nell’ambito delle forze politiche locali, qualcosa che potesse rappresentare davvero l’aspirazione alla sostenibilità ambientale, una spinta verso il nuovo, verso il miglioramento qualitativo, per la competizione delle idee. E  la questione di voler localizzare un inceneritore di rifiuti sul territorio comunale è diventata, naturalmente, subito centrale,  perché,  ancor prima ancora di rappresentare  un grande pericolo sanitario,  è  l’esempio di come non si devono fare le cose. E’ l’evidente continuazione politica, di un vecchio modo di pensare di aziende come la Quadrifoglio che non sapendo considerare i rifiuti, vere e proprie “risorse”, ragionano ancora come 30 anni fa: “i rifiuti si rammontano, si buttano nelle buche, si incendiano”  e mentre rinunciano a standard qualitativi più elevati, come effetto collaterale scaricano la propria inefficienza ed inefficacia su famiglie  e imprese.   Non è così da altre parti e vorremmo che da noi si facesse molto, molto meglio. Allo stesso modo  si capisce che la scelta dell’inceneritore è funzionale alle necessità di Firenze, questo vicino ingombrante, che non si stacca dal 40% di raccolta differenziata e appare scaricare le proprie necessità e le proprie contraddizioni sui comuni della Piana Fiorentina. (inceneritore e aereoporto sono 2 facce simili di un uguale atteggiamento) Vedete, noi diamo atto che Sesto  Fiorentino non è all’anno zero, differenzia il 60% dei rifiuti e dove c’è il porta a porta arriva all’82% , e voglio fare un complimento per quel 82% , all’Amministrazione, perché  è lo stesso livello raggiunto, su tutto il suo territorio dal Comune di Capannori.   Sono risultati importanti, costruiti nel tempo, di cui teniamo conto, ma che, nel contesto sono solo una sfaccettatura parziale, visto il contributo negativo di Firenze che chiacchiera ma rimane molto indietro. Ecco perché ora Vi diciamo che serve un salto qualitativo nell’approccio alla questione rifiuti in linea con una visione davvero sostenibile. Perché da un Partito che dice di volersi orientare al futuro,  il volere  “ad ogni costo” un impianto di incenerimento sul territorio non è più in linea con i tempi e con l’innovazione,  è una incongruenza che non permette e non permetterà per lungo tempo di vedere le possibilità e le opportunità alternative. Bisogna pur sapere che, alternativi all’inceneritore,  esistono gli impianti a freddo (TMB) che industrialmente consolidati,  non sono inquinanti, differenziano l’indifferenziato da cui recuperano oltre il 90% delle plastiche in ingresso,  costano il 60% in meno di un inceneritore della stessa taglia dimensionale e dato politico da non sottovalutare, non creano inquietudine e pericolo tra la popolazione. Perché, visto che ci sono report tecnici anche del Comune di Campi, non cominciare a confrontarli? Questi impianti a freddo, corrispondono alla nuova filosofia per il trattamento della “risorsa” rifiuti,  che punta al massimo recupero possibile di materiale da reimpiegare, e la green economy lo dovreste sapere anche voi, in larga parte si incentra su questo. Dare quindi ormai tutto per scontato quando ancora non è stato posato nessun mattone, ci sembra voler chiudere fuori il mondo. Sono cose molto concrete e comprensibili a tutti.Vi chiediamo, perché non valutare le alternative e gli inferiori costi per i cittadini?Perché rinunciare in partenza dicendo che è stato deciso tutto “20 anni fa”?Come si può sembrare “nuovi”  se si fanno politiche vecchie?  E poi c’è un fatto culturale nuovo che è intervenuto in questi giorni e si è originato proprio nel vostro Partito:si è tenuto un convegno della Federazione del PD della Versilia che in maniera sorprendentemente energica ha redatto e indicato un documento che  avvia decisamente tutti i comuni della Versilia sulla strategia Rifiuti Zero e decreta la dismissione del recentissimo impianto di incenerimento di Pietrasanta (2002) chiuso dalla Magistratura per reiterato inquinamento dell’acqua e dell’ambiente. Dice il documento del PD della Versilia: “La chiusura auspicabile dell’impianto di incenerimento di Falascaia non è che il primo, anche se imprescindibile passo, per avviarci con decisione sulla strada Rifiuti Zero, l’unica che possa garantire la sostenibilità di lungo periodo delle politiche mirate al trattamento dei rifiuti” Alla luce di tante nuove informazioni, dall’efficacia ormai a lungo sperimentata delle “buone pratiche “ per la riduzione dei rifiuti, dal porta a porta e da prese di posizione  “notevoli” anche all’interno del vostro Partito, vi proponiamo, un periodo di riflessione e di ripensamento finalizzato all’ attuazione di  piani  per muovere o meglio “far scattare”, aziende come la Quadrifoglio, nell’applicazione sistematica delle “buone pratiche” e delle raccolte differenziate laddove non presenti, le uniche in grado come dice il Partito Democratico della Versilia  “a garantire la sostenibilità di lungo periodo delle politiche mirate al trattamento dei rifiuti”.Da parte nostra troverete la massima collaborazione fattiva.Ci auguriamo che questa possa essere una di quelle volte in cui si afferma il primato della politica sulle scelte. Grazie  e buon lavoro.

 Fabrizio Vettori   Un’altra Sesto è possibile

Commenti
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scritto da ANGELA, dicembre 06, 2010

sono di campi b., e sono perfettamente d'accordo con quanto sopra detto, alla luce anche del caso MONTALE.........sbagliare è umano, ma perseverare è diabolico, e in questo caso stanno perseverando con una politica che distrugge vite, e possibilità per i nostri figli e nipoti!!!!PENSATECI, PERCHè POI è TARDI TORNARE INDIETRO, UNA VOLTA SPESI MILIARDI E VITE!!!spendiamoli per altro quei soldi!!!


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Ultimo aggiornamento ( venerdì 03 dicembre 2010 )