"Golden rubbish"
Scritto da msirca   
giovedì 18 novembre 2010

[ Penso che tutti noi dei comitati abbiamo nel cuore il ricordo del senso di ingiustizia e frustrazione profonda, la rabbia impotente che provavamo quanto gli amministratoreri pubblici e gli sponsor degli inceneritori, ci accusavano di favorire la mafia con il nostro No agli inceneritori. Comincia ad apparire quale fosse, invece il disegno in qualche circostanza, accusare gli altri per innalzare una cortina fumogena sui propri obiettivi! ndrmsirca]

...E intanto prosegue anche l’inchiesta «Golden rubbish» che è passata di competenza della Procura distrettuale antimafia.

2010-11-18  LA NAZIONE
Rifiuti, l’inchiesta del Noe fa scoprire altri filoni Dieci arresti in Lombardia

 L’INCHIESTA è partita grazie all’operazione «Golden rubbish» dei carabinieri del Noe non appena gli uomini guidati dal capitano Florindo Rosa avevano inviato alla procura di Pavia gli atti che riguardavano un impianto di coincenerimento di rifiuti della zona. Da quelle informazioni, ottenute dal Noe ricostruendo la «filiera» dei rifiuti da smaltire, sono arrivati ulteriori accertamenti che hanno portato all’arresto di 7 persone (12 indagati in totale), 60 perquisizioni, al sequesto dell’impianto della Riso Scotti Energia e alla scoperta di un giro di affari di circa 30 milioni di euro. Secondo le accuse esisteva un’attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti finalizzata all’indebito percepimento di contributi statali destinati alla produzione di energia da fonti rinnovabili. In pratica, secondo le accuse, l’impianto di coincenerimento utilizzava nella produzione di energia elettrica e termica, oltre alle biomasse vegetali, rifiuti di varia natura (legno, plastiche, imballaggi, fanghi di depurazione di acque reflue urbane ed industriali ed altri materiali misti) che per le loro caratteristiche chimico fisiche superavano i limiti massimi di concentrazione dei metalli pesanti (cadmio, cromo, mercurio, nichel, piombo) previsti dalle autorizzazioni. E intanto prosegue anche l’inchiesta «Golden rubbish» che è passata di competenza della Procura distrettuale antimafia.

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