Sviluppo delle fonti alternative, unica vera soluzione per salvare il clima
Scritto da Greenpeace, Legambiente e WWf   
domenica 16 settembre 2007

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...Greenpeace, Legambiente e WWf accusano il governo di aver perso tempo con la proposta di decreto Bersani, ferma in Parlamento, per rilanciare lo sviluppo delle fonti alternative, unica vera soluzione per salvare il clima

Rinnovabili, priorità nazionale

Energia

Greenpeace, Legambiente e WWf accusano il governo di aver perso tempo con la proposta di decreto Bersani, ferma in Parlamento, per rilanciare lo sviluppo delle fonti alternative, unica vera soluzione per salvare il clima


La Conferenza sui cambiamenti climatici ha finalmente messo l'Italia davanti a un fatto: il cambiamento climatico è in atto, è in rapida
evoluzione e occorre assumere, contestualmente alle imprescindibili
misure di mitigazione, adeguate misure di adattamento. Per mitigare gli impatti futuri la strada è semplice: ridurre da subito le emissioni di CO2. E' con questa semplice "ricetta" che le associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente e WWF indirizzano alla Conferenza sul clima in corso a Roma.

Il perseverante ricorso ai combustibili fossili per soddisfare i bisogni
energetici sono il problema, ed ancora oggi il nostro paese non è in
grado di mettere in campo gli strumenti per affrontarlo. Manca un piano energetico nazionale che sappia indicare come conciliare, secondo le direttive della Commissione e del Consiglio d'Europa, la salvaguardia dell'ambiente con la sicurezza degli approvvigionamenti. Manca un piano serio e complessivo che mostri, coi numeri e identificando azioni precise, come il nostro Paese intenda ottemperare agli impegni di Kyoto per ridurre le emissioni di CO2 e nulla si sa della delibera CIPE che avrebbe dovuto fissare tali impegni.

Cresce invece la voglia di carbone: il ministro Bersani si rifiuta di
riaprire il processo autorizzativo per la centrale Enel di Civitavecchia
e il sottosegretario Letta chiude un anacronistico accordo per una nuova centrale a carbone nel Sulcis, in Sardegna, dove era già stato deciso un ampliamento a carbone della centrale Endesa di Fiumesanto.

Rimane al palo invece la promozione delle energie rinnovabili.
Nonostante il richiamo della Commissione Europea che nel gennaio 2006 ha additato l'Italia come uno dei paesi più in ritardo nella promozione delle fonti rinnovabili, il Governo non è riuscito a tradurre in legislazione quanto promesso nello stesso programma dell'Unione.

Oggi si lanciano allarmi di prossimi black out, ma la verità è che
mancano all'appello le fonti rinnovabili, su cui l'Italia è in netto
ritardo per oltre 30 miliardi di kilowattora al 2010.
Dove è finita la proposta di un sistema d'incentivazione efficiente e
differenziato per tecnologia sull'esempio di successo della Germania?

Il Governo ha finora perso tempo con la proposta di decreto Bersani,
ferma in Parlamento, per rilanciare lo sviluppo delle fonti rinnovabili,
unica vera soluzione per aumentare l'indipendenza energetica del Paese e abbattere le emissioni di gas serra del settore energetico. A due anni dalla verifica del target europeo del 25% sul consumo nazionale, continua incessante la crescita dei consumi elettrici e perdura lo stallo delle energie rinnovabili ancora al 16%, come dieci anni fa!
Se non sapremo limitare i consumi energetici e se aumenterà ancora il ricorso a fonti fossili, il Governo deve dire chiaramente che non
intende perseguire i target europei per la promozione delle rinnovabili e per il contenimento dei gas serra.

Le associazioni auspicano che le riflessioni di questi giorni alla
Conferenza sul clima permettano di ritrovare il coraggio per riformare il sistema d'incentivazione sulle energie rinnovabili, eliminando le
rendite improprie del sistema dei certificati verdi e promuovendo un
sistema trasparente d'incentivazione differenziato per tecnologia.

*Greenpeace, Legambiente e WWf

13 settembre 2007

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Ultimo aggiornamento ( mercoledì 19 settembre 2007 )