"Diritto al futuro" apre la vertenza per il rimborso dei CIP6
Scritto da Redazione   
marted́ 27 gennaio 2009
Si è svolta sabato 24 a  Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, la conferenza stampa promossa dall’Associazione “Diritto al Futuro” per la presentazione della vertenza legale nei confronti del gestore della rete elettrica diretta al recupero del sovrapprezzo destinato alle fonti rinnovabili, utilizzato invece per finanziare gli inceneritori.

COMUNICATO STAMPA 

L’Enel chiamata in giudizio da “Diritto al Futuro”Gli inceneritori non producono energia rinnovabileLo sancisce una disposizione dell’Unione EuropeaOgni utente italiano paga un sovrapprezzo del 7%  

Si è svolta sabato 24 a  Palazzo Valentini, sede della Provincia di Roma, la conferenza stampa promossa dall’Associazione “Diritto al Futuro” per la presentazione della vertenza legale nei confronti del gestore della rete elettrica diretta al recupero del sovrapprezzo destinato alle fonti rinnovabili, utilizzato invece per finanziare gli inceneritori. L’Associazione “Diritto al Futuro”, che raccoglie al proprio interno attivisti da tempo impegnati nel movimento “Rifiuti Zero”, prevede nelle prossime settimane migliaia di sottoscrizioni di cittadini utenti che sottoscriveranno le denuncia per il recupero delle quote dal 2004 al 2007. Il presidente dell’Associazione Rossano Ercolini ha dichiarato: «Finalmente con questa vertenza si offre uno strumento concreto affinché ogni cittadino utente possa non solo portare alla luce una colossale truffa che ha dirottato nelle tasche dei petrolieri e dei gestori degli inceneritori miliardi di euro pagati con la bolletta elettrica, sottraendoli alle energie rinnovabili, ma anche chiedere la restituzione del maltolto».  Presente alla conferenza anche il prof. Paul Connett, fra i massimi esperti mondiali di gestione dei rifiuti, nonché rappresentante della Global Alliance Incinerator Alternative, associazione internazionale che raccoglie i comitati e i movimenti di diversi paesi. Connett, dopo aver ricordato che l’Unione Europea ha già avviato una pratica di infrazione nei confronti dell’Italia per l’uso illegittimo di questi fondi, ha evidenziato come «si salva molta più energia (da 2 a 5 volte) riusando, riciclando e compostando anziché bruciando ciò che dobbiamo condividere con le generazioni future. Senza il regalo dei sussidi gli inceneritori non sarebbero in grado di coprire gli altissimi costi di trattamento-smaltimento e per questo motivo rappresentano un ostacolo inaccettabile a riciclaggio e compostaggio, via principale per attuare una gestione dei rifiuti pulita ed in grado di promuovere  imprese e posti di lavoro». Già da domenica 31 gennaio, nelle principali piazze italiane, saranno presenti tavoli dell’Associazione, con volontari e legali, per la sottoscrizione della denuncia da inviare all’autorità giudiziaria per il rimborso, pari al 7% dell’importo della bolletta. «L’unico “impegno” per il cittadino sarà quello di firmare di fronte ad un avvocato dell’Associazione versando la quota di dieci euro a copertura delle spese legali. Sarà poi il nostro collegio di avvocati a seguire la vertenza. Nessun rischio per un atto di grande civiltà» ha concluso Ercolini. 

24 gennaio 2009 

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Parte oggi la vertenza
risarcitoria  contro gli incentivi CIP 6 ( pagati da tutte/i noi nella bolletta elettrica) regalati  a inceneritoristi  e petrolieri  per bruciare rifiuti e residui  violando le norme UE e producendo nocività, malattie e morti per cancro. Incentivi   utilizzati anche per la non-gestione
delle scorie radiottive e per tenere aperta la porta al nucleare italiano. Una iniziativa che contribuisce fattivamente  alla lotta contro il carovita, contro la liberalizzazione (oligopolio; società miste pubblico/privato operanti nella logica delle società x azioni) di servizi, municipalizzate, sanità, scuola ed università; per  la difesa  dei beni indispensabili alla vita (acqua, terre, biodiversità, fonti energetiche).
in allegato  il comunicato stampa

fabrizio bertini

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Ultimo aggiornamento ( marted́ 27 gennaio 2009 )