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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Ai sindaci e ai medici alle prese con le stesse... obbligazioni PDF Stampa E-mail
Scritto da msirca   
mercoledì 28 luglio 2010

http://www.ecceterra.org/index.php?option=com_content&view=article&id=336:al-signor-sindaco-ai-colleghi-medici-ai-cittadini-di-parma&catid=77:cronaca&Itemid=119

Nota di Nimby trentino
Ci pare che questa chiara lettera possa valere per tutti quei sindaci o presidenti di Ordini dei medici alle prese con le stesse... obbligazioni.  Non esclusi il sindaco di Trento, prof. Alessandro Andreatta, e il presidente dell'Ordine dei Medici trentini, dott. Giuseppe Zumiani.

.. e noi che abitiamo un'altra Piana, ugualmente sotto attacco aggiungiamo che la lettera del Dottor Giuseppe Miserotti, Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Piacenza, possa valere per i nostri sindaci e per i medici...

Al Signor Sindaco, ai colleghi medici, ai cittadini di Parma

Rivolgo un caloroso appello per un’ulteriore, opportuna riflessione sul problema dell’inceneritore che si vorrebbe costruire alla periferia della Vostra città. In tanti mesi avete avuto l’opportunità, pur se con impari possibilità di espressione delle proprie ragioni da parte degli oppositori al progetto, di valutare quale può essere l’impatto sulla salute di questi impianti. Da parecchi anni mi occupo di ambiente e salute; posso assicurare che esiste una copiosissima letteratura sia nazionale che internazionale sui danni alla salute causati da questi impianti (tumori, malattie disormonali, disturbi dell’immunità, malattie polmonari e cardiocircolatorie ecc.).

Ecco allora che per un medico, in nome della "mission" e del giuramento fatto, diventa imperativo interpretare fino in fondo il ruolo professionale di curante ma ancor prima quello di fedele interprete della prevenzione fin dove possibile. Con l’incenerimento di rifiuti si liberano nell’aria e conseguentemente sul suolo e nell’acqua una massiva e pericolosa serie di sostanze chimiche inquinanti (sicuramente migliaia data l’estrema eterogeneità dei rifiuti). Voglio ricordare come qualsiasi sostanza inquinante - una volta prodotta - finisca inevitabilmente - pur se con tempi e modalità diverse - nella catena alimentare. Se consideriamo che la pianura padana è una delle 5-6 aree più inquinate del mondo, ogni ulteriore fonte di inquinamento assume il carattere di un autentico delitto ambientale e di un vero e proprio attentato alla salute. Non sto ad elencare cifre, dati, diagrammi, sull’epidemiologia delle malattie da inquinanti prodotti dall’incenerimento dei rifiuti. So che altri colleghi lo hanno fatto molto bene. Così come non voglio spendere una parola di più per descrivere le alternative all’incenerimento dei rifiuti che so esserVi state descritte con dovizia di particolari.

Voglio invece sottolineare alcuni aspetti che credo debbano essere oggetto di un approfondito dibattito presente e futuro. L’idea che lo sviluppo della produttività e dell’economia non debba avere limiti cozza contro evidenze e consapevolezze già ben presenti nella carta europea "ambiente e salute" del 1989 e nella dichiarazione di Rio de Janeiro del 1992 sullo sviluppo sostenibile. Quest’ultimo concetto, ribadito ad Aalborg nel 1994 (Città sostenibili) non corrisponde come sostenuto da alcuni ad un delirio ecologista, bensì ad un preciso ed ineludibile indirizzo sul quale si è pronunciato più di un economista. Anche Amartja Sen - Nobel per l’economia del 1998 - recentemente ritornato in Italia per un ciclo di conferenze, ha ribadito con forza questi concetti. La vita dell’uomo va vista in un più generale equilibrio dell’ecosistema. Se quell’equilibrio si destabilizza la sua vita viene messa in grave pericolo. Battersi per un’etica dell’ambiente - oggi più di ieri - significa salvaguardare la propria e l’altrui vita, sollecitare nuove e più importanti idealità di sviluppo solidale e sostenibile, rispettare le generazioni future, consentire all’uomo l’espressione di tutte le sue potenzialità positive sotto il profilo umano, culturale, civile politico e sociale.

L’idea di vivere oggi, in una qualsiasi parte del mondo senza pensare a valutare le conseguenze generate dal nostro comportamento costituisce - di fatto - una palese violazione dei diritti umani e dei principi che li ispirano. La Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici - in un documento condiviso con ISDE Italia, la “Carta di Padova per la tutela dell’ambiente e della salute - parla di "professione che abbraccia l’etica della responsabilità, che supera l’ambito individuale e si impone su scala mondiale per le ripercussioni che attengono ai nostri comportamenti che riguardano il destino delle generazioni future". È molto più di una sfida: è un monito severo che richiama i diversi soggetti sociali ad una assunzione collettiva di responsabilità.

Alla politica, sempre più asservita ai poteri forti, e purtroppo sempre più estranea alla "polis", occorre rivolgere un richiamo deciso. Agli amministratori degli Enti locali credo sia legittimo fare richiesta di tenere conto delle peculiarità locali di ambiente ed ecosistemi nella irrinunciabile difesa degli interessi della salute della comunità senza cedimenti inopportuni alle logiche finanziarie. Ai cittadini occorrerà chiedere l’assunzione di responsabilità ripensando a stili di vita più sobri e meno consumistici consentendo una virtuosa integrazione delle politiche dell’ambiente con quelle del territorio. Ai colleghi medici cui spetta il compito gravoso e al tempo stesso affascinante di riappropriarsi della propria missione etica e umana per tutelare l’ambiente, l’uomo, la collettività e le future generazioni voglio ricordare una bellissima pagina scritta da un collega e apparsa su Tempo Medico del 6 dicembre del 2001.


PRECAUZIONE E RESPONSABILITÀ.

"Adottare questi due principi significa anche accettare il dovere di informare, impedire l’occultamento di informazioni su possibili rischi, evitare che si continui a considerare la specie umana come un insieme di cavie sulle quali saggiare tutto quanto è capace di inventare il progresso tecnologico. In ultima analisi si tratta di riacquistare il diritto alla definizione dei fini. Riguarda un ambito che oltre alla sicurezza sanitaria, ambientale e alimentare, abbraccia anche il territorio della bioetica. Mi riesce difficile accettare una società sempre meno democratica in cui le scelte sfuggono ormai completamente agli individui e dove domina il principio della crescita economica a tutti i costi; si può pensare ad uno sviluppo che si attui sui principi di precauzione e di responsabilità, dando priorità alla qualità della vita e all’equità sociale , ponendo il mantenimento della salute al di sopra dell’interesse economico ".


Sono parole del Professor Lorenzo Tomatis, per 12 anni Direttore dello IARC (Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro dell’OMS di Lione) e per oltre 15 anni direttore di ISDE (International Society of Doctors for Environment): esse rappresentano il commovente esempio della grandezza di un uomo vero e di uno scienziato che non si piegò mai alle ragioni di una scienza medica sempre più condizionata da interessi che l’hanno progressivamente allontanata dalla sua più autentica vocazione: la difesa della salute dell’uomo.  

Dottor Giuseppe Miserotti

Presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia di Piacenza

ISDE Piacenza.       A norma dell’art. 30 del Codice di deontologia medica dichiaro di non operare in conflitto d’interessi.      Piacenza, 7 luglio 2010

Commenti (1) >> feed
si tratta della Piana Rotaliana
scritto da msirca, agosto 02, 2010

mi dispiace che se provo a essere sintetica si capisce poco... si tratta della Piana Rotaliana interessata all'inceneritore che vorrebbero fare a Ischia Podetti, Trento. In effetti non è semplicemente paragonabile con la devastata Piana FI PO PT, è più piccola, credo, molto verde, molto coltivata specialmente a vigneti di uve pregiate, molto bella.. un territorio simile per certi versi ai nostri contigui altre vittima dei tre progettati cancrovalorizzatori della provincia FI (Testi etc.
Elementare domanda: come gli viene in mente di rovinare un posto così...
Nessuno ovviamente si merita un inceneritore nemmeno il troiaio della Piana che anzi deve essere risanato, ma è più facile anche da seguire il ragionamento di uno come Gianassi che al suo primo mandato in una intervista (credo Metropoli) ebbe a dire "e dove si poteva pensare di metterlo... qui ci siamo abituati, ce lo abbiamo già avuto..quindi va bene qui" (a senso non ho il ritaglio a portata di mano).

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