(Il Presidente minaccioso è a conoscenza della situazione creata dagli inceneritori esistenti sulla regione da lui governata, ammesso che gli si possa concedere di non conoscere i gravi problemi che determinano sempre e comunque gli inceneritori? Il Presidente minaccioso è consapevole di avere ereditato e di contribuire pesantemente a una situazione di scandalosa inadempienza perfino rispetto a quanto stabilito dalle stesse leggi regionali in tema di Prevenzione e Raccolta Differenziata dei cosiddetti rifiuti? E di non contribuire alla diffusione degli acquisti verdi nella misura dovuta, etc. etc. etc. Lo aiutiamo intanto a rinfrescarsi la memoria con un recente documento su uno dei tanti "camini fumanti" di cui è disseminata la Toscana)
(...) 4.le analisi ARPAT disposte dal Comune con la predetta ordinanza confermavano il superamento dei limiti di legge del parametro diossina con referti analitici resi disponibili il 28/07/2007;
5.- visti anche i superamenti ripetuti dei limiti di emissione delle diossine e dei furani, e in considerazione della elevata tossicità di tali sostanze accumulatesi nell’area per causa della presenza dell’impianto, veniva richiesto, da parte dei locali comitati, all'indomani della chiusura dell'inceneritore, l'emissione di ordinanze di divieto di produzione, consumo e commercializzazione di prodotti alimentari provenienti dall'area di ricaduta dell'impianto. Ma a tale richiesta non seguivano iniziative a concreta tutela della salute dei cittadini;
ATTO DI DIFFIDA
del FORUM AMBIENTALISTA, in persona del Presidente legale rappresentante pro tempore Ciro Pesacane , con sede in Roma via S.Ambrogio,4, nonché gli ulteriori sottoscritti firmatari in calce al presente atto
PREMESSO
1.La CIS S.p.A della quale sono proprietari i Comuni di Agliana, Quarrata e Montale, esercisce l'impianto di inceneritore di rifiuti solidi urbani , speciali e ospedalieri posto in Comune di Montale in funzione fin dall'anno 1978;
2.in data 03/05/2007 l'ARPAT effettuava prelievo di controllo sulle emissioni del predetto impianto riferendo, solo nella prima decade di luglio, il superamento dei limiti di legge per le diossine (0,647 ng/TEQ/NM3);
3.a seguito di tali risultati, in data 18/07/2007 il Sindaco del comune di Montale emanava ordinanza contingibile ed urgente n.8, con la quale, dato atto del superamento dei limiti emissivi stabiliti dal decreto legislativo 133/ 2005, ordinava alla consorzio intercomunale servizi S.r.l. –CIS la chiusura dell'impianto entro 36 ore dalla notifica e successivamente alla effettuazione di nuovi prelievi da effettuarsi a cura di ARPAT il giorno 19/07/2007;
4.le analisi ARPAT disposte dal Comune con la predetta ordinanza confermavano il superamento dei limiti di legge del parametro diossina con referti analitici resi disponibili il 28/07/2007;
5.- visti anche i superamenti ripetuti dei limiti di emissione delle diossine e dei furani, e in considerazione della elevata tossicità di tali sostanze accumulatesi nell’area per causa della presenza dell’impianto, veniva richiesto, da parte dei locali comitati, all'indomani della chiusura dell'inceneritore, l'emissione di ordinanze di divieto di produzione, consumo e commercializzazione di prodotti alimentari provenienti dall'area di ricaduta dell'impianto. Ma a tale richiesta non seguivano iniziative a concreta tutela della salute dei cittadini;
6.- in data 30 luglio 2007 veniva istituito, presso la Provincia di Pistoia e su iniziativa della stessa, un gruppo di lavoro definito “istituzionale” composto, oltre che dalla stessa Provincia, dai Comuni proprietari dell'impianto, dalla ARPAT e dalla ASL, allo scopo di effettuare approfondimenti congiunti sul funzionamento dell'impianto, il sistema dei controlli, un monitoraggio ambientale ed un monitoraggio sanitario;
7..- il predetto gruppo di lavoro “istituzionale” non riteneva, in quel momento, di dover emanare ordinanze cautelative di utilizzo e commercializzazione di prodotti alimentari della zona bensì di dotarsi di un gruppo di lavoro “tecnico” composto da personale dell'ASL e dell’ ARPAT con il compito di definire i monitoraggi ambientali e sanitari;
8.- questo gruppo di lavoro “tecnico” stabiliva di effettuare approfondimenti di carattere ambientale e sanitario tramite un piano di campionamento dopo aver definito, con metodi scientificamente riconosciuti, l'area di maggiore ricaduta delle diossine emesse dall'impianto di incenerimento che interessa i Comuni di Agliana, Montale, Montemurlo, Prato, Pistoia e Quarrata, affidando l'indagine sanitaria consistente in analisi di campioni su matrici animali all'ISTITUTO ZOOPROFILATTICO SPERIMENTALE delle regioni del Lazio della Toscana
9.-- con nota 10 febbraio 2009, il predetto Istituto riferiva i risultati dell'indagine come sopra risposta riferendo che:- per i campionamenti dell'area posta nella provincia di Pistoia –zona rossa, i risultati della determinazione di diossine PCDD/F e PCBs diossina simili (PCB d-l), veniva notata “ una pressoché totale presenza” nei 14 campioni di origine animale, di PCB diossina simili determinati a concentrazioni che vanno da un minimo di 2 a valori 20-40 volte la concentrazione di diossine superiore ai limiti di legge previsto in 4 pg/g TE.- per campionamenti posti nell'area della provincia di Prato, in comune di Montemurlo e le comune di Prato veniva rilevato dall'analisi di due campioni di pollo un livello di somma di DIOSSINE e PCB fino a circa 40 volte il limite di legge;
10.- in sede di discussione sulla interpretazione dei dati acquisiti e sulle iniziative da intraprendere, risultava dalla stampa del periodo (Tirreno edizione di Pistoia mercoledì 1 luglio 2009 pagina V) che nel maggio successivo, il dott. Michelangiolo Bolognini, già responsabile dell'Unità Funzionale di Igiene e Sanità Pubblica dell'ASL di Pistoia e componente del gruppo di lavoro “tecnico” aveva richiesto, a seguito dei risultati positivi dei campionamenti su alcuni animali , l'emissione di un'ordinanza di divieto di utilizzo di commercializzazione degli alimenti provenienti dall'area di maggiore ricaduta dell'impianto” nonché la predisposizione di un'indagine sui liquidi biologici dei residenti, sui metalli pesanti e i PCB …” oltre che ulteriori campionamenti di metalli pesanti nella frutta in altri prodotti orticoli della zona; ;
11.- in assenza di iniziative da parte delle istituzioni locali i comitati dell'area organizzavano l'analisi di latte materno di due mamme residenti in area di ricaduta che avevano volontariamente accettato di sottoporre ad analisi proprio latte a circa due settimane dal parto;
12.- l'indagine eseguita presso il Consorzio Interuniversitario Nazionale “la chimica per l'ambiente” di Marghera , con un costo sostenuto grazie ai fondi raccolti dal Comitato contro L'inceneritore, dava come risultato una consistente presenza di diossine e PCB d-l nei campioni di latte materno analizzato, superiore anche ai limiti normativi per il latte vaccino che è pari a 6 pg/g TE;
13.- in particolare veniva evidenziato che il profilo di dodici molecole diossino-simili appartenenti ai PCB riscontrati nei campioni di latte materno è del tutto sovrapponibile al profilo dei PCB emessi dall'impianto (analisi al camino effettuati in autocontrollo e dall'ARPAT negli ultimi anni) e al profilo dei PCB riscontrati nella carne di pollo, tanto da far ritenere ragionevolmente certa l’origine della contaminazione ambientale nell’impianto di incenerimento dei rifiuti di Montale;
14.-i risultati delle analisi predette - quelle disposte dalla pubblica amministrazione su matrici animali e vegetali e quelle disposte dai cittadini sul latte umano – convergono nel far ritenere la sussistenza di una situazione ambientale e sanitaria di rischio concreto per la salute delle popolazioni della zona , laddove, per altro verso, non si ha notizia di ulteriori iniziative istituzionali di approfondimenti conoscitivi sulla situazione sanitaria ed ambientale dell’area , né tanto meno di iniziative, anche eventualmente di carattere provvisorio e cautelare, in grado di tutelare la salute dei cittadini dell’area;
15-iniziative di tutela appaiono sicuramente dovute, oltre che per le risultanze delle indagini , pubbliche e private, sopra indicate , anche in considerazione dell’aggravamento della situazione ambientale e sanitaria dell’area in dipendenza dell’accumulo progressivo al suolo e nelle matrici alimentari di inquinanti persistenti , quali le diossine e i policlorobifenili, per causa delle continuative immissioni nell’ambiente , accumulatesi negli anni in quantitativi elevati, nonché quotidianamente determinate dalle emissioni dell’ impianto di incenerimento, attualmente in funzione e che ,come ogni impianto del genere, è riconosciuto sicura fonte di produzione delle dette sostanze.
16..- è fatto obbligo al presidente della Giunta regionale e ai Sindaci, quali autorità sanitarie locali, a sensi dei poteri ad essi conferiti dall’art.32 L.833/78 anche agli effetti dell’ articolo 328 c.p, il compimento senza ritardo di atti del proprio ufficio per ragioni di igiene e sanità
Tanto premesso
INTIMANO E DIFFIDANO
1.- il PRESIDENTE della GIUNTA REGIONALE DELLA TOSCANA, domiciliato in Firenze piazza del Duomo,10 –palazzo Strozzi Sacrati
2.-Il SINDACO DEL COMUNE DI MONTALE ,in persona del sindaco pro- tempore, con sede in Montale (PT), via Gramsci,19 (51037)
3.-Il SINDACO DEL COMUNE DI AGLIANA ,in persona del sindaco pro- tempore, con sede in Agliana (PT) , via Curiel , (51031);
4.- Il SINDACO DEL COMUNE DI QUARRATA ,in persona del sindaco pro- tempore, con sede in Quarrata (PT) , via V.Veneto,2 , (51039);
5.-Il SINDACO DEL COMUNE DI MONTEMURLO; n persona del sindaco pro- tempore, con sede in Montemurlo , via Montalese 472/474, 59013 Prato
6.-il SINDACO DEL COMUNE DI PISTOIA in persona del sindaco pro- tempore, con sede in Pistoia , Piazza del Duomo,1 (51100)
7.-Il SINDACO DEL COMUNE DI PRATO in persona del sindaco pro- tempore, con sede in Prato , Piazza del Comune 2 (59100)
il Presidente della Giunta quale autorità sanitaria sopracomunale, i sindaci quali autorità sanitarie locali a ordinare il divieto di produzione , commercio , consumazione di prodotti agricoli, di origine animale e vegetale provenienti dalle aree di ricaduta della immissioni dell’ inceneritore di Montale nelle aree di rispettiva competenza, individuate dai campionamenti effettuati dall’ ISTITUTO ZOOPROFILATICO di cui in premessa;
INTIMANO E DIFFIDANO
8-il SINDACO DEL COMUNE DI MONTALE ,in persona del sindaco pro- tempore, con sede in Montale, via via Gramsci,19 (51037) ordinare la chiusura dell’impianto di incenerimento attesa la pericolosità delle sue immissioni ,
nonché
9.-IL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA DI PISTOIA in persona del presidente pro tempore con sede in Pistoia Piazza S.Leone,1 (51100) di ordinare la sospensione dell’autorizzazione al funzionamento dell’impianto, onde evitare che, mediante le ulteriori immissioni nell’ambiente delle sostanze di cui in premessa, possa aggravarsi la contaminazione ambientale e il rischio sanitario per le popolazioni della zona.
Roma li
-Per il Forum Ambientalista Ciro Pesacane :
-Comitato per la Chiusura dell'Inceneritore di Montale - Patrizia Anita Rocchetti-Comitato Cittadini Uniti Montemurlesi - Enrico Mungai
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