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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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I "generali del cancro": la vera prevenzione non è "alla Veronesi" PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
sabato 04 luglio 2009
Più di 40 mila nuovi casi di cancro al seno ogni anno, con un aumento del 13,8% in 6 anni. Questi i numeri nazionali del primo tumore femminile, secondo uno studio del Centro di ricerche oncologiche di Mercogliano (Crom), affiliato alla Fondazione Pascale di Napoli
A detta degli autori, in Italia le cifre reali del big killer al femminile sono "sorprendentemente maggiori" rispetto ai dati ufficiali
.

SCIROPPO OD ELISIR?

Cari Amici,

il cancro alla mammella sta aumentando in Italia in modo drammatico:   +28.6% in 6 anni dai 25 ai 44 anni di età!
Queste cifre sono" sorprendentemente maggiori" , a detta degli Autori  che hanno eseguito lo studio,  rispetto a quanto risulta dai dati ufficiali ed è stata chiamata in causa anche l' esposizione a diossina, che si concentra proprio nel grasso di  cui è ricca la ghiandola mammaria. (09 Incidence BC - mastectomies and quadrantectomies.
http://www.jeccr.com/content/28/1/86).
Ricordo che di recente è stato affermato dall' ex Ministro della Salute che fra 10 anni nessuna donna morirà più di cancro alla mammella. (
http://italiasalute.leonardo.it/News.asp?ID=9839).
Come la mettiamo? Dovremo forse cominciare  a fare lo screening insieme alla vaccinazione contro l' HPV? Davvero qualcuno di voi lo crede possibile?
Tutti noi saremmo ben lieti se fra 10 anni nessuna donna più morisse per il cancro alla mammella:  è ciò che tutti noi vorremmo, ma  da troppo tempo ci sentiamo ripetere che la soluzione del problema cancro è dietro l' angolo ed intanto il tempo passa e sempre più l' invasore entra nelle nostre case.
Ma intanto, anche grazie a  queste notizie rassicuranti,  abbiamo sorseggiato un elisir che va per la maggiore:  l' ELISIR DELLE ILLUSIONI, aroma dolce , sapore accattivante,  effetto....  soporifero.
Lo SCIROPPO DELLA VERITA' è ben più amaro, ma - così ci dicevano- tanto più la medicina è amara, tanto più fa bene.
Prendetevi un attimo di tempo e se non volete credere a noi, i soliti " MEDICI ALLARMISTI" a cui, purtroppo, i fatti danno sempre più tragicamente ragione,  leggete la  lettera in allegato  di un  grande medico americano S. Epstein:  "COME VINCERE LA GUERRA CONTRO IL CANCRO".
Questa lettera è stata scritta nel 2005, è stata tradotta da un caro collega di Torino ed è quanto mai attuale se all'amaro sciroppo continuiamo a preferire il dolce, soporifero elisir.
Patrizia Gentilini

*COME VINCERE LA GUERRA CONTRO IL CANCRO
By Samuel S. Epstein, MD

CHICAGO, IL, May 10, 2005 --/WORLD-WIRE/-- *Oggi, ci sono generali che combattono una guerra che esige un ingente tributo in termini di salute e di vite umane in America. Questi generali richiedono miliardi di dollari – oltre ai 50 miliardi di dollari già spesi – al fine di sconfiggere il flagello del nemico. Ma, in modo crescente, esperti indipendenti stanno riferendo che le strategie di questi generali sono palesemente sbagliate e che costoro coscientemente travisano gli insuccessi al fine di fornire falsi, rosei scenari.

Con tutta probabilità, voi pensate che io mi riferisca alla guerra in Iraq. Ma c’è attualmente un’altra guerra, che è gestita in modo sorprendentemente maldestro ed ingannevole. E’ una guerra che fa più vittime della guerra al terrorismo. Si tratta, in realtà, della guerra contro il cancro.

Nel 1971, il Presidente Nixon dichiarò la guerra contro il cancro. A sostegno, il Congresso approvò il National Cancer Act. Queste iniziative portarono ad una nuova battaglia, determinarono un considerevole aumento dei fondi destinati all’ente governativo National Cancer Institute (NCI) – per la bellezza di 5 miliardi di dollari quest’anno. La nuova guerra determinò anche un aumento delle libere offerte e l’American Cancer Society (ACS) raccolse decine di milioni. Con il vento in poppa e i fianchi coperti, i vertici di NCI e ACS, diventati i generali di una nuova guerra, hanno speso miliardi di tasse e di denaro pubblico nella sua gestione negli anni successivi.

Ma dopo trent’anni di reclamizzate ed ingannevoli promesse di successi, la triste realtà è infine affiorata: stiamo infatti perdendo la guerra al cancro, in un modo che può essere soltanto descritto come una sconfitta. L’incidenza dei tumori – in particolare della mammella, dei testicoli, della tiroide, nonché i mielomi e i linfomi, in particolare nei bambini – che non possono essere messi in relazione con il fumo di sigaretta, hanno raggiunto proporzioni epidemiche, ora evidenti in un uomo su due e in oltre una donna su tre. Nel frattempo, gli indici di mortalità complessiva – gli indicatori della nostra possibilità di sopravvivere ad un cancro, dopo che si è manifestato – sono rimasti immutati per decenni.

C’è una forte evidenza scientifica che questa moderna epidemia sia dovuta all’esposizione a cancerogeni industriali in tutti gli ambienti – aria, acqua, suolo, posti di lavoro e prodotti destinati al consumo, in particolare cibi, articoli da toeletta, cosmetici e prodotti per la casa – e persino in farmaci di uso comune.

Ma la nostra progressiva sconfitta in questa guerra è attribuibile a due importanti fattori. Primo, NCI e ACS hanno concentrato le loro abbondanti risorse e la loro impostazione non sulla prevenzione del cancro, ma sui tentativi di cura dopo l’insorgenza del tumore. Il NCI, per esempio, ha destinato meno di uno stimato 3% delle sue risorse alle cause ambientali del cancro, mentre l’ACS ha usato meno dello 0,1% in questa ricerca. Come recentemente ammesso dal Presidente di uno dei più importanti Cancer Centers del NCI, molte delle risorse del centro sono state destinate alla “promozione di farmaci inefficaci” per le malattie terminali.

Trascurando la prevenzione – il principio basilare che la medicina ci ha insegnato nel corso dei secoli e la necessità di ogni scienza ancora una volta sottolineata nella guerra contro il cancro – i nostri generali del cancro hanno abbracciato la strategia del “controllo del danno”, simile al trattamento dei soldati feriti, invece di cercar di impedire l’avanzata del nemico. Il semplice fatto – più il cancro viene prevenuto e meno c’è da curare – continua a non essere presente nei piani di battaglia dei generali.

Un altro motivo per cui i nostri generali del cancro sono così inutili è che costoro sono diventati troppo amichevoli nei confronti dei particolari interessi, che si oppongono alle politiche di prevenzione o che banalizzano la prevenzione del cancro. Il peso dell’ACS dipende in modo consistente dai loro “Excalibur donors” (donatori eccellenti?) – un gruppo di industrie chimiche che si oppongono alla regolamentazione dei cancerogeni e compagnie farmaceutiche che vanno alla ricerca di un’approvazione ai loro ben propagandati farmaci miracolosi, che hanno mostrato un limitato, o inesistente, successo dopo anni di utilizzo.

Allo stesso modo il NCI ha anche avviato incestuose relazioni con le compagnie dei farmaci contro il cancro. In effetti, un precedente direttore del NCI ammise candidamente che l’istituto “è diventato equivalente ad una compagnia farmaceutica governativa”.

Per cambiare la linea di condotta, drastiche correzioni sono necessarie nelle strategie e negli alti comandi della guerra contro il cancro. Sia il NCI che l’ACS devono essere obbligati a dedicare almeno pari priorità e risorse alla prevenzione e alla cura del cancro. Sia il NCI che l’ACS devono essere obbligati ad informare il pubblico, il Congresso e gli enti di controllo circa le solide evidenze scientifiche sulle cause di cancro legate all’industria o ad altre cause evitabili. Il Congresso deve inoltre assicurare che le società che inquinano il nostro ambiente e i prodotti di consumo, con cancerogeni industriali, siano vincolate ai massimi standard di responsabilità e di trasparenza.

Quasi tutti gli americani conoscono le pene causate dal cancro a parenti e amici. Il crimine è che molti di questi tumori sarebbero evitabili.

*About Samuel S. Epstein, MD*:
Professor emeritus, Environmental & Occupational Medicine, School of Public Health, University of Illinois at Chicago; Chairman, Cancer Prevention Coalition; Author of the 2005 Cancer-Gate: How to Win the Losing Cancer War.

Traduzione di Roberto Topino M.D.

1 luglio 2009 - Anno 7, Numero 118
DoctorNews
Cancro al seno sottostimato
Più di 40 mila nuovi casi di cancro al seno ogni anno, con un aumento del 13,8% in 6 anni
. Questi i numeri nazionali del primo tumore femminile, secondo uno studio del Centro di ricerche oncologiche di Mercogliano (Crom), affiliato alla Fondazione Pascale di Napoli
A detta degli autori, in Italia le cifre reali del big killer al femminile sono "sorprendentemente maggiori" rispetto ai dati ufficiali. In particolare, allarmano i dati relativi alle donne under 45: in 6 anni si calcola un +28,6% di casi nella fascia d'età 25-44 anni. "Una popolazione generalmente esclusa dalle campagne di screening mammografico", fa notare il coordinatore della ricerca Antonio Giordano, presidente della Sbarro Health Research Organization di Philadelphia, professore di anatomia e istologia patologica all'Università di Siena e presidente del Comitato scientifico del Crom. I dati dello studio, già pubblicato online sul 'Journal of Experimental and Clinical Cancer Research', sono stati annunciati da Giordano in occasione della consegna del premio Confindustria 'Napoletani eccellenti nel mondo' al Teatro San Carlo del capoluogo campano, alla presenza del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Ed è proprio al premier che Giordano ha consegnato i risultati della ricerca, insieme a "interrogativi che attendono rapide risposte da parte delle Istituzioni deputate alla tutela della salute dei cittadini e delle donne in particolare", si legge in una nota. Finora, ricorda il comunicato, le uniche informazioni disponibili sui numeri del cancro al seno nella Penisola si basavano su una metodica di stima indiretta, sviluppata sulla base dei dati di mortalità Istat e dei dati sopravvivenza dello studio Eurocare.

Giordano e colleghi - un'equipe multidisciplinare del Crom, dell'Istituto tumori 'Fondazione Pascale' e della Seconda Università di Napoli, composta da epidemiologi, chirurghi, radiologi, patologi clinici e genetisti - hanno invece 'contato' i casi di tumore al seno nel nostro Paese passando in rassegna "le schede di dimissione ospedaliera del ministero della Salute - puntualizza Prisco Piscitelli, epidemiologo e docente a Philadelphia - conteggiando il numero esatto di interventi chirurgici demolitivi (mastectomie) o conservativi (quadrantectomie) realmente eseguiti nelle sale operatorie italiane dal 2000 fino al 2005 (ultimo anno disponibile per la consultazione)".

Secondo lo specialista, "ciò impone indubbiamente la necessità di considerare un abbassamento dell'età di esecuzione della prima mammografia, ma deve anche farci interrogare sulle cause che stanno determinando un così sorprendente aumento dei tumori al seno nelle donne più giovani". I fattori imputati? "Probabilmente l'assunzione di estrogeni attraverso gli alimenti o preparati farmacologici, il fumo di sigaretta, l'inquinamento ambientale e in particolare quello da diossina (cancerogeno di classe I che si deposita proprio nei tessuti grassi come il seno delle donne)". Giordano evidenzia infine "la necessità di reperire fondi per la ricerca sul cancro". Da qui la decisione di rivolgersi direttamente al presidente del Consiglio, al quale l'esperto ha consegnato anche "un dossier sulle proiezioni demografiche negative del nostro Paese per i prossimi 10 anni - conclude la nota - che rendono indifferibile l'adozione di programmi di sostegno economico alle famiglie, finalizzati ad incentivare la natalità".

Commenti (1) >> feed
L'"imprevisto" aumento di casi di cancro al seno
scritto da bolina, luglio 06, 2009

"Pericoloso aumento del cancro al seno"

I medici parmigiani Maurizio Vescovi e Manrico Guerra lanciano l'allarme per le donne under 45.

06/07/2009

h.12.30

Antonio Giordano Presidente della Sbarro Health Research Organisation di Philadelphia ha comunicato i dati allarmanti già pubblicati on line su ”Journal of Experimental and Clinical Cancer Research” - Milano 30 giugno 2009.

(I dati dello studio sono stati consegnati al Presidente del Consiglio in occasione della consegna del Premio Confindustria al Teatro San Carlo di Napoli).

Tra i risultati sorprendenti (negativamente):

1) tra il 2000 e il 2006 il numero di nuovi tumori al seno si attesta su valori sempre superiori ai 40.000 all’anno,valori sempre superiori alle “stime”;

2) il maggior numero di incremento percentuale di nuovi tumori si riscontra nelle donne di età compresa tra 25 e 44 anni (quasi 77 donne ogni 100 mila con un aumento del 28.6% in sei anni).

Secondo Giordano questi dati impongono una riflessione alla comunità medico-scientifica che si deve interrogare sulle cause possibili che stanno determinando un cosi’ sorprendente, e inatteso per dimensioni, aumento del cancro al seno nelle donne più giovani.

E allora quali sono i fattori incriminabili? L’assunzione di estrogeni per somministrazione farmacologica, ma anche attraverso gli alimenti (da cui la necessità di maggiori controlli).

Poi il fumo di sigaretta - troppe donne fumano ancora nonostante le campagne anti-fumo. Non si può tacere dell’inquinamento ambientale che appare fattore decisivo nel determinismo del fenomeno. In particolare l’inquinamento da Diossina (cancerogeno di classe I) che si deposita proprio nei tessuti grassi quali il seno delle donne.

Lo studio in questione, per il valore scientifico che assume, rappresenta, và da sé, un importante e imprescindibile elemento epidemiologico, di novità, dal quale riprendere in considerazione tutte le possibili cause di patologia correlata all’ambiente di vita.



Maurizio Vescovi

Manrico Guerra

Medici in Parma



http://www.parmadaily.it/Notizie/Dettaglio.aspx?pda=CTT&pdi=23725


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