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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

Il sito ha qualche problema, ci scusiamo per i disagi causati ai lettori, speriamo di risolvere presto!

 

Nel frattempo potrete essere agevolati se lo visitate con il Browser Mozilla Firefox

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La città pelata PDF Stampa E-mail
Scritto da msirca   
martedì 10 marzo 2009

(...sono più di 10 anni che ci promettono il Parco della Piana, intanto gli alberi li tagliano.., alberi belli, rigogliosi, una gioia per gli occhi e per i polmoni, un sorso di frescura nella torrida estate di Firenze; niente contano gli impegni presi con i cittadini, cosi "lavorano" gli amminiatratori fiorentini!)

http://associazioni.comune.fi.it/idra/10-3-'09.htm

"...Complimenti, vicesindaco! Ben tornate, motoseghe! Scompare a Firenze un altro filare di alberi, in via Buonsignori, davanti al liceo scientifico “Leonardo da Vinci”." 
COMUNICATO STAMPA     
Firenze, 10.3.’09 
Complimenti, vicesindaco! Ben tornate, motoseghe! Scompare a Firenze un altro filare di alberi, in via Buonsignori, davanti al liceo scientifico “Leonardo da Vinci”. 
In questi ultimi mesi ci siamo impegnati da un punto di vista politico e tecnico per revisionare in maniera critica i progetti di messa in sicurezza del Mugnone (legati ai lavori della TAV - Alta Velocità) e del passaggio della linea 2 della Tramvia, interventi ambedue ricadenti su Via Gordigiani e Via Buonsignori, e dall’altra parte del fiume su Viale Redi”.
Così i Verdi di Firenze in un comunicato pubblicato sul sito “Nove da Firenze” il 31 luglio scorso.
Concludevano: “Siamo contenti di questo risultato, per il quale ringraziamo l’Assessorato alle Risorse idriche della Regione Toscana, l’Assessore Del Lungo, e tutta l’Amministrazione Comunale, per la disponibilità dimostrata.” 
Oggi la città tutta ringrazia.
Ieri, infatti, nell’arco di un pomeriggio, le motoseghe hanno dato esecuzione a ciò che Idra aveva paventato e denunciato già a luglio 2007. Il filare di platani e ciliegi neri che costeggiava - davanti al liceo scientifico “Leonardo da Vinci” - via Stefano Buonsignori e il torrente Mugnone, quasi una trentina di alberi, è ormai soltanto un ricordo.Non sono bastati a salvare quegli alberi le lettere alle autorità amministrative cittadine, i ricorsi al Difensore civico della Regione Toscana e al Difensore civico del Comune di Firenze. Vuote le promesse del vicesindaco di incontro pubblico informativo sul super-cantiere della “messa in sicurezza” del Mugnone (3 anni di lavori), un progetto approvato senza valutazione di impatto ambientale. Ancora una volta democrazia è fatta!

 

Foto qui.
Commenti (5) >> feed
definizioni di bugiardo, truffatore, criminale...
scritto da mariangela, marzo 10, 2009

(trovato in rete,che dire? non fa una piega.. sottoscrivo)

Oggi hanno tagliato quasi tutti gli alberi di via Bonsignori, il proseguimento di via Gordigiani. Uno spettacolo pietoso.
Avevano detto che non sarebbero stati abbattuti, avevano presentato e mostrato ai cittadini un progetto falso dove sembrava gli alberi si sarebbero salvati, invece oggi hanno raso al suolo l'argine davanti a
decine di vigili urbani.
Che dire?
La partecipazione?
L'informazione?
Il verde?
Chi dice bugie è un bugiardo.
Chi parla di partecipazione e fa come gli pare è un truffatore.
Chi parla di ambiente e tutela solo i cementificatori è un criminale.
Non ci possiamo e non ci dobbiamo più fidare di qualunque cosa queste
persone ci dicono.
Pensiamo seriamente ad attivarci per resistere.



Le mani sulla città (il sacco di Firenze)
scritto da redazione, marzo 12, 2009

Comunicato stampa Per Unaltracittà
Lista di cittadinanza per le amministrative Firenze 2009
www.perunaltracitta.org - www.unaltracittaunaltromondo.it


Scempio di San Leonardo, De Zordo:
«Amministrazione incapace di governare il territorio»

«I responsabili della devastazione della collina di San Leonardo devono essere perseguiti a norma di legge e se risultassero coinvolti, anche per omissione, i rappresentanti della pubblica amministrazione devono anche dimettersi immediatamente». E' quanto afferma Ornella De Zordo della lista di cittadinanza Per Unaltracittà commentando lo scempio della collina sita tra Boboli e il Forte Belvedere.

«E' incredibile che la collina di San Leonardo venga devastata con il taglio di centinaia di ulivi da Fondiaria SAI e che né la polizia municipale, né gli uffici del verde pubblico e del verde privato del Comune, né la soprintendenza ai beni paesaggistici e ambientali ne sappiano nulla».

La cronaca di Franca Selvatici sulle pagine locali di Repubblica , se confermata, mostrerebbe come l'amministrazione fiorentina - nonostante gli scandali e le inchieste per corruzione sull'urbanistica – non sia in grado né di governare né di controllare ciò che avviene all'interno dei confini comunali. Ed è sconvolgente che ancora una volta sia Fondiaria SAI a poter fare ciò che vuole sul territorio della città.»
........................

(il titolo del post è della redazione del sito)

Rubellini informati, se è «centro storico diffuso» è dentro l'area urbana!
scritto da msirca, marzo 15, 2009

http://firenze.repubblica.it/dettaglio/fondiaria-un-albergo-in-via-san-leonardo/1603780

Fondiaria, un albergo in via San Leonardo

Fondiaria ha presentato la richiesta per il cambio di destinazione urbanistica: vuole trasformare la villa il Gioiello. La potatura degli ulivi prepara il cantiere?

di Franca Selvatici
Villa Il Gioiello in via San Leonardo, di fronte al Forte del Belvedere, diventerà un albergo di lusso. Fondiaria, che dal 1990 possiede la nuda proprietà della villa, delle abitazioni vicine e della vallata sottostante di 16 ettari, e che fra breve ne entrerà in pieno possesso, ha presentato l´11 febbraio il progetto agli uffici dell´assessorato all´urbanistica. La società di assicurazioni, che fa capo all´imprenditore Salvatore Ligresti, ha chiesto il cambio di destinazione d´uso della villa da residenziale a turistico-ricettivo, e ha presentato una Dia, una dichiarazione di inizio attività. I lavori potrebbero cominciare in qualunque momento. La radicale potatura degli ulivi del parco sembra preludere, dunque, all´apertura del cantiere.

Villa Il Gioiello appartiene alla signorina Maria Di Pietro, di 99 anni, che si è trasferita in Francia e si appresta a rinunciare a tutti gli usufrutti. Fondiaria non ha perso tempo. La villa diventerà un albergo. Il progetto, firmato dall´architetto Massimo Pierattelli, non prevede alcuna modifica esterna dell´edificio, ma la realizzazione al suo interno di dodici camere doppie e di una singola. Fondiaria ha chiesto al Comune il cambio di destinazione d´uso della villa sulla base del Piano turistico cittadino, approvato dal consiglio comunale il 22 dicembre 2003, che consente la trasformazione di edifici di pregio (classe 0 e 1) in alberghi di qualità, a condizione che vengano rispettati determinati parametri (per esempio un numero di posti auto pari a un terzo delle camere).

Il progetto presentato da Fondiaria sembra rispondere a tutti i requisiti. E l´impatto ambientale di un albergo in via San Leonardo? In Comune spiegano che non c´è necessità di valutarlo perché il piano regolatore vigente include via San Leonardo in un «centro storico diffuso» e consente all´interno di esso l´attività turistico-ricettiva. Risultato: inizio lavori imminente, nessuna obiezione da parte del Comune.

Il progetto di Fondiaria non riguarda l´area agricola, e cioè la valle che scende da via San Leonardo verso Boboli e risale verso il Forte del Belvedere, ricoperta da un bosco di ulivi. Tuttavia i primi segnali del cantiere sono stati colti proprio nel parco, dove da circa una settimana fervono robustissimi lavori di potatura degli ulivi. Le piante, tutte sanissime seppur inselvatichite, sono state scapitozzate e in buona parte mozzate e ridotte al solo tronco. Una cura radicale per evitare rischi di incendio, ha spiegato Immobiliare Lombarda, la società di gestione del patrimonio immobiliare di Fondiaria Sai. Un intervento di «manutenzione ordinaria» per il quale non è stato chiesto alcun permesso, sebbene la valletta sia zona agricola di particolare interesse culturale e faccia parte del parco delle colline.

Ieri Pietro Rubellini, direttore del verde pubblico del Comune, è andato sul posto per un sopralluogo. «La potatura è una pratica agricola», spiega: «Non possiamo interferire e non c´è bisogno di autorizzazione, come per l´abbattimento. Non ci risulta che ve ne siano stati, ma alcuni ulivi sono stati tagliati in maniera orripilante, ridotti a mozziconi di tronchi. Però è sempre potatura e ci hanno spiegato che nell´85, dopo la gelata, lo hanno fatto in molti». Quest´anno non è gelato niente e le piante sono sane. La potatura, però, uno la fa come gli pare, anche sotto il Forte del Belvedere. E i roghi che per giorni hanno sollevato nuvole di fumo? Non sono vietati in area urbana? «Stiamo verificando se il parco si trova fuori o dentro il perimetro dell´area urbana», spiega Rubellini. Intanto ieri mattina i lavori si sono interrotti. Metà della valle, per ora, resta verde.

una sorta di insider trading ?
scritto da ***, marzo 15, 2009

http://firenze.repubblica.it/dettaglio/san-leonardo-indaga-la-procura-al-setaccio-progetto-e-autorizzazioni/1604339
San Leonardo, indaga la procura al setaccio progetto e autorizzazioni

di Maurizio Bolognini
La Procura della Repubblica di Firenze intende verificare se tutto sia in regola nei lavori in corso nel parco di Villa il Gioiello in via San Leonardo, sotto i bastioni del Forte del Belvedere, e nel progetto presentato da Fondiaria per trasformare la villa in un albergo. I lavori di potatura degli ulivi (una potatura robustissima) restano per il momento sospesi. Intanto la stessa procura ha avviato accertamenti anche sul taglio degli alberi, 40 tra platani e licustri, lungo il Mugnone, avvenuta nei giorni scorsi nell´ambito dei lavori per la messa in sicurezza.
Per quanto riguarda il caso San Leonardo emergono alcune «singolarità» del procedimento amministrativo che permetterà a Fondiaria, senza chiedere autorizzazione a chicchessia, di trasformare la villa privata in albergo con undici camere, ristorante, bar e parco, giocando d´anticipo e bruciando limitazioni e prescrizioni che saranno introdotte dal piano strutturale. (....) «Qualunque utilizzazione umana dell´area degli ulivi - ha detto - significherebbe cancellare questa parte della città, elemento unico all´interno del Parco storico delle colline e dell´Arno». Né campo da golf, né piscine, né altro, insomma. Solo ulivi, com´è da secoli.
(14 marzo 2009)


da: http://gruppodinterventogiuridico.blog.tiscali.it//
scritto da msirca, marzo 17, 2009

Proseguono a Firenze i lavori sul Torrente Mugnone. Tanto per cambiare, si massacrano alberi secolari. L'obiettivo è il raccordo fra i lavori del sistema tranviario fiorentino e la T.A.V.
Riceviamo e pubblichiamo molto volentieri.

Gruppo d'Intervento Giuridico


Dietro la grande e spaventosa muraglia di cemento di via Gordigiani e viale Redi e oltre le fitte reti di protezione dei cantieri che da molti mesi tormentano gli argini del fiume, sta avvenendo giorno dopo giorno un enorme danno ambientale a carico della città e soprattutto della salute dei cittadini. Intelligentemente venduto come ‘'messa in sicurezza del Mugnone'' si tratta piuttosto di un'altra opera probabilmente inutile (le inondazioni in grado di straripare dal Mugnone sono state stimate statisticamente di 1 ogni 200 anni...), estremamente impattante e dispendiosa . Lo stesso risultato poteva, infatti, essere raggiunto con un allargamento più contenuto del letto del torrente (dai 7 m attuali ai 14 invece che 24, come e' stato deciso dai progettisti delle Ferrovie, nonostante fossero state avanzate alternative meno distruttive). Il fatto e' che in realtà questi lavori dovrebbero servire a contenere un eventuale innalzamento delle acque dovuto al grave dissesto dell'assetto idrogeologico che sarà inevitabilmente causato dallo scavo del tunnel dell'alta velocità e dal cratere previsto per la stazione Foster nel quadrato adiacente al fiume(via Circondaria-Viale Corsica). Un allargamento cosi' ampio del letto creerà scompensi all'equilibrio faunistico del torrente, ma soprattutto sta già precludendo agli alberi dei viali ogni possibilità di sopravvivenza. In questo momento i lavori stanno ancora interessando prevalentemente il versante del viale Redi dove si e' scavato e trivellato a circa un metro dalle radici dei platani che per decenni hanno svolto un'importante azione purificatrice dell'aria del quartiere e non solo. .. Questo massiccio intervento sulle radici e l'asporto di gran parte della terra che li nutriva e sosteneva, sta gravemente destabilizzando gli alberi. Sono a rischio di instabilità e quindi di abbattimento circa 150 enormi platani (oltre ad altri alberi più piccoli alternati ai platani) sul tratto dei cantieri di viale Redi, via Gordigiani e via Bonsignori. Sul primo tratto del viale Redi, all'altezza del ponte all'Asse, nove platani sono già stati segnati a morte e verranno abbattuti per ovvi motivi di sicurezza perché le radici sono state tranciate di netto alla base, "per sbaglio"(?!) a detta dei tecnici dell'Arpat che hanno effettuato alcuni controlli. Un secolo per crescere e pochi minuti per essere abbattuti. Questo sembra essere l'insopportabile destino di questi alberi. Un'azione simile merita senz'altro l'attenzione della magistratura,un accertamento delle responsabilità e l'attribuzione certa delle giuste e pesanti penali. E forse questo verrà anche fatto quando i tempi lenti della burocrazia metteranno in moto la macchina legale, ma nessun risarcimento potrà mai restituire quegli alberi alla gente. Su via Gordigiani e via Bonsignori, dove ancora non sono iniziati i devastanti lavori di smantellamento dell'argine ,in attesa del colpo di grazia alle radici, i platani hanno intanto appena subito una pesantissima potatura che li indebolisce invece che rafforzarli ; da notare che questi alberi erano già stati potati lo scorso anno, a fine marzo, un periodo molto tardivo per una corretta potatura. Che senso ha intervenire nuovamente? A questi alberi non serve una potatura annuale. Il paesaggio lunare che si presenta ai passanti e ai residenti e' inquietante. La questione della potatura detta ‘'capitozzatura'', cioè il taglio radicale delle fronde e dell'apparato ramifero, e' uno ‘'strano'' fenomeno al quale si assiste da qualche anno in moltissime zone della città. Più che l'ultima moda in fatto di taglio di capelli, si tratta di una tecnica crudele, pesante e dannosa, dagli esiti estetici penosi e deprimenti, che indebolisce nel tempo la pianta fino a farla morire e che, sempre "stranamente", richiede interventi frequenti per eliminare i getti continui che l'albero cerca di opporre alla decapitazione nell'estenuante e straziante tentativo di sopravvivere. Gli esperti del settore possono confermare che questa tecnica è per un albero l'anticamera della morte.

Tre dubbi sorgono spontanei:

•1. le ditte appaltate e chi le dovrebbe controllare non sono all'altezza del delicato lavoro affidato loro. Ci si chiede: chi e come viene incaricato di eseguire le potature? Chi controlla? Di quali consulenze tecniche e scientifiche si avvale il Comune di Firenze per garantire alla città la salute del suo patrimonio arboreo?

•2. Altra ipotesi, più triste e più probabile, e' che non c'è alcun interesse a trattare con il dovuto rispetto gli alberi della città, in modo particolare quelli delle zone destinate alla cementificazione, nelle sue più svariate forme...

•3. Last but not least,... non sara' che da qualche anno a questa parte , alcuni intraprendenti vivaisti abbiano trovato molto vantaggioso fare affari con i comuni garantendo il periodico ricambio delle alberature delle citta'? del resto si assiste a questo triste fenomeno anche in altre citta'italiane .

Verrebbe da pensare, "pensiero strisciante...", che ci sia un business derivato dalla potatura e dal ricambio degli alberi . Da una parte, l'interesse delle ditte ad intervenire il più spesso possibile e, dall'altro, quello di chi commercia con il legname prodotto dalle potature, rivenduto come materiale combustibile. Da qui l'esigenza di effettuare potature più radicali possibile e di ‘'sostituire'' con nuove piante quelle gia' esistenti. Una verifica/interrogazione di ciò che avviene a questo riguardo si rende urgente e necessaria. Inoltre, da più fonti arriva notizia di qualche timido e speranzoso spiraglio apertosi nella discussione intorno alla questione dell'alta velocità. Niente di certo, solo voci, ma sembrerebbe che tecnici, politici e media si stiano finalmente ponendo la domanda dell'opportunità di voler perseguire a tutti i costi la realizzazione di un progetto faraonico, quando lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto con una percorrenza su binari in superficie. Il progetto alternativo c'è e sembra stia facendo breccia un po' alla volta, con quale esito e' presto per dirlo, ma la speranza e' ultima a morire e il dibattito e' aperto. Lo stesso si può dire per la realizzazione delle linee due e tre della tranvia, i cui tracciati e la stessa realizzazione non sono ancora per nulla certi o definitivi. Perché allora ostinarsi nel portare a termine lavori propedeutici , come quelli del Mugnone e dell'area Foster? Non varrebbe la pena, nell'attesa di una eventuale revisione del progetto, fermarsi a riflettere sospendendo lavori che potrebbero rivelarsi inutili? In viale Corsica la ex scuola media Ottone Rosai, e' stata da poco smantellata e l'area e' stata velocemente ripulita. All'interno si vedono numerosi alberi (circa una trentina) di particolare bellezza: alcuni pini ad ombrello che formano un bellissimo viale e poi pini ed abeti enormi e in buona salute. Che fine faranno questi alberi? Saranno buttati giù in fretta e furia, come e' avvenuto per i tigli di viale Morgagni, per poi scoprire che tanto quella inutile stazione non verrà mai costruita? Al progetto di tunnel e di stazione sotterranea si contrappone un progetto di potenziamento delle linee ferroviarie di superficie elaborato dall'Università di Firenze con il "Comitato contro il Sottoattraversamento AV" che non comporta alcun problema per il nostro quartiere e ha un costo ridottissimo. Nello stesso progetto si prevede l'uso delle linee ferroviarie come tranvia o metropolitana: questo accorgimento renderebbe superflue le linee 2 e 3 della tranvia. Perché non si adotta questo progetto che risparmierebbe tutti gli alberi della nostra zona? Legata al progetto di tunnel è la costruzione di 145.000 m2 di residenze, alberghi e centri commerciali nelle aree ferroviarie, compresa la zona Belfiore. Un progetto che strangolerebbe ancor di più una città come la nostra, assediata dal traffico. Sperando che gli amministratori della città rinsaviscano ci chiediamo perché non lasciano almeno per ora in pace i nostri alberi?

Anna Mannino

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