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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

Il sito ha qualche problema, ci scusiamo per i disagi causati ai lettori, speriamo di risolvere presto!

 

Nel frattempo potrete essere agevolati se lo visitate con il Browser Mozilla Firefox

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Il Meeting mondiale di Napoli su "Rifiuti Zero" PDF Stampa E-mail
Scritto da AmbienteFuturo   
martedì 24 febbraio 2009

da AmbienteFuturo 

18,19,20,21 FEBBRAIO 2009: “LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI”,

UN “TRAMPOLINO” VERSO RIFIUTI ZERO.

AMBIENTEFUTURO NEWS, 23/02/09: STRAORDINARIO SUCCESSO DEL MEETING MONDIALE SU RIFIUTI ZERO DI NAPOLI .  

18,19,20,21 FEBBRAIO 09: “LE QUATTRO GIORNATE DI NAPOLI”, UN “TRAMPOLINO” VERSO RIFIUTI ZERO. 

Oltre 400 registrazioni e oltre 500 presenze sono, in cifre, i “dati” di un successo non solo numerico.Se poi, oltre ai numeri consideriamo la qualità delle partecipazioni (erano presenti delegazioni dalla Tailandia, dagli USA e dalle Filippine, per le quali erano presenti un sottosegretario ed il vice sindaco di Manila, e da diversi Paesi europei) e dei relatori (nonché delle loro relazioni) il successo appare ancora di più straordinario. In questo quadro che ha visto anche la partecipazione di delegazioni da tutta Italia, spicca l’assenza del “quadro amministrativo campano” che ha completamente disertato l’incontro.

MA A DIMOSTRAZIONE DI QUESTO ATTEGGIAMENTO “TAPINO”  RISALTA ANCORA DI PIU’ LA PRESENZA DEL RAPPRESENTANTE DELL’UNIONE EUROPEA CHE INCALZATO DA DOMANDE E RELAZIONI HA DOVUTO PRENDERE ATTO DI QUANTO GLI INCENERITORI NON SONO “POPOLARI” IN EUROPA ED IN ITALIA E DI COME LA ELABORAZIONE PER UNA CONCRETA MESSA IN ATTO DELLA STRATEGIA RIFIUTI ZERO DISPONGA DI  DETTAGLIATE CONOSCENZE E DI CONSOLIDATE “BUONE PRATICHE” APPLICABILI A PARTIRE PROPRIO DA NAPOLI E DAL “DISASTRO CAMPANO”. Forse, non proprio casualmente, mentre si svolgeva il V° DIALOGO INTERNAZIONALE SU RIFIUTI ZERO, la risposta dei “palazzi” nazionale e regionale è stata quella a loro più consona: FORZARE PER REALIZZARE IL FOLLE “PSEUDO PIANO PER LA CAMPANIA” che prevede 12 megadiscariche (autorizzate in barba al “diritto europeo” e nazionale) e 5 megainceneritori. Cosi’ i camion hanno cominciato a  scaricare rifiuti “tal quali” (in barba alle normative comunitarie) nella discarica di CHIAIANO, rilanciando l’assioma per il quale i cittadine e le comunità sarebbero dei “nemici” da trattare con “leggi speciali” e con l’esercito, nella “soluzione” della irrisolta crisi campana. A questo proposito è stato efficace l’incontro svolto il 19 in prefettura al termine di una riuscita manifestazione guidata dalle delegazioni internazionali nel quale è stata ribadita l’assurdità di un atteggiamento da parte del Governo nazionale e regionale che nega qualsiasi disponibilità al confronto con i portatori di proposte alternative. Di fronte alla puntuale denuncia del MOVIMENTO CAMPANO PER RIFIUTI ZERO (che raccoglie tutte le “anime” delle realtà che si battono sul territorio) e soprattutto alle testimonianze di esperti provenienti dalla California come Rick Anthony e di Paul Connett che hanno dimostrato come la strategia rifiuti zero (adottata anche in grandi aree come LOS ANGELES) sia l’unica razionale risposta alla crisi e alla “militarizzazione” della gestione dei rifiuti. Risposta in grado di promuovere migliaia di posti di lavoro nella filiera del riuso, del riciclaggio e del compostaggio. Non a caso, alla fine del serrato confronto svoltosi il 21 in occasione della parte dedicata alla proposta rifiuti zero per la Campania è stata varata una COMMISSIONE INTERNAZIONALE (formata per ora da Paul Connett, Rick Anthony e da Maxine Narburg) con lo scopo di dettagliare soluzioni alternative anche per la gestione delle stesse “ecoballe” esistenti, testimonianza di UNA STUPIDITA’ SENZA CONFINI DI CUI, PRIMA O POI, QUALCUNO DOVRA’ RENDER CONTO! Altra “pietra miliare” della “quattro giorni” è stata l’approvazione di UN DRAFT INTERNAZIONALE in cui vengono “codificati” i “principi” e i “punti cardinali” della strategia rifiuti zero integrati da un “preambolo” più ampio frutto di una serrata discussione che allarga lo “sguardo” della strategia rifiuti zero alle tematiche della DIFESA DELLA SALUTE, DEI PERICOLI RAPPRESENTATI DALLA DESERTIFICAZIONE ( le biomasse vanno usate non per   essere bruciate ma per fermare questo fenomeno) e dal “ RISCALDAMENTO GLOBALE”. Sullo sfondo un’idea di DEMOCRAZIA INTRANSIGENTE IN GRADO DI COINVOLGERE NELLA PIANIFICAZIONE E NEL CONTROLLO DEI PROCESSI AMMINISTRATIVI LE COMUNITA’. Per il documento ( in inglese) vedi www.ambientefuturo.org .Il movimento italiano ed in particolare la Rete Italiana Rifiuti Zero che fortemente ( in modo congiunto con il Movimento Campano) hanno voluto questo evento NE ESCE RAFFORZATO e con un grado di consapevolezza e di “responsabilità” molto elevati. Non a caso ampio spazio ha assunto la questione della VERTENZA NAZIONALE CONTRO I SUSSIDI ALL’INCENERIMENTO ( per l’attuazione della quale si può richiedere la modulistica)Che comincia ad entrare nel vivo riscontrando larghissima condivisione. Vedi su  www.dirittoalfuturo.it . 

Infine l’annuncio che il prossimo “DIALOGO INTERNAZIONALE “ si terrà a MANILA NELLE FILIPPINE (unico Paese al mondo ad avere messo al bando l’incenerimento dei rifiuti). Curiosamente, mentre erano latitanti i soggetti amministrativi locali e nazionali italiani  (a parte l’ENERGICA PRESENZA DEL SINDACO DEL COMUNE DI CAPANNORI GIORGIO DEL GHINGARO e di quella del SINDACO DI MONSANO GIANLUCA FIORETTI A NOME DEI “COMUNI VIRTUOSI”)  sarà proprio la MUNICIPALITA’ DI MANILA A SUPPORTARE LOGISTICAMENTE IL PROSSIMO INCONTRO INTERNAZIONALE. UN GRAZIE CALOROSO A TUTTI COLORO CHE HANNO LAVORATO, DAL LIVELLO CAMPANO A QUELLO NAZIONALE ED INTERNAZIONALE, ALLA RIUSCITA “MONDIALE” DI QUESTO EVENTO. Un grazie anche al quotidiano IL MANIFESTO CHE, UNICO NEL PANORAMA DELL’INFORMAZIONE, HA AGGIORNATO CON UN “PAGINONE” PUBBLICATO DURANTE TUTTI I GIORNI DEL “DIALOGO”. 

La documentazione con le relazioni del meeting saranno a breve disponibili sia sul sito www.zwia09.info  che su www.ambientefuturo.org 

Rossano Ercolini, Fabio Lucchesi, Pier Felice Ferri.  

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Durante le 4 giornate di Napoli da Fabrizio Bertini
scritto da msirca, marzo 01, 2009

Domenica 22 Febbraio, Napoli - Incontro comitati e realtà resistenti Rifiuti Zero

RESOCONTO
A conclusione dell’ incontro internazionale - V° Colloquio ZWIA (Zero Waste International Alliance) - tenutosi a Napoli da mercoledì 18 a sabato 21 febbraio, domenica 22 c’è stato un incontro di comitati e realtà resistenti del Movimento Italiano Rifiuti Zero, collegati alla Rete Italiana.
Non si è trattato di un’Assemblea della Rete Italiana Rifiuti Zero, in quanto erano presenti unicamente le realtà del sud (Campania, Calabria) e alcune del centro (Toscana, Lazio) tuttavia è stato un incontro propositivo ed importante - con una interessante discussione nella direzione del rafforzamento del movimento rifiuti zero - che ci proietta verso la prossima assemblea della Rete Italiana (che sarebbe utile tenere entro i primi giorni di Aprile magari sempre a Napoli, se non addirittura immediatamente prima o immediatamente dopo la data nefasta del 26 marzo, giorno della probabile apertura dell’inceneritore /cancrovalorizzatore/termodistruttore di Acerra).
Di seguito gli argomenti e le proposte di domenica 22 (sperando di non aver alterato il senso degli interventi e di non aver dimenticato cose essenziali. Cerco di mettere insieme positività, potenzialità, perplessità e critiche emerse nel V° Colloquio Zwia e riprese nell'incontro di domenica).
N.b. : quel che segue non è un report dell’incontro Zwia, ma il resoconto dell’ incontro italiano di domenica.
1. Valutazioni sull’ incontro internazionale ZWIA del 18/21 febbraio
E’ stato certamente un incontro positivo anche per la possibilità di confronto, per la carrellata su buone pratiche di riduzione, riutilizzo, riparazione, riciclaggio, per le esperienze presentate. Una occasione importante per la visibilità della situazione italiana e soprattutto campana e napoletana, anche perché le situazioni italiana e campana erano poco note alla gran parte degli attivisti e delle realtà venute a Napoli da altri paesi e continenti, in particolare in riferimento alle nocività, ai danni alla salute, ai rifiuti tossici, alla militarizzazione dei siti e del territorio, alle nuove forme di repressione del dissenso; ma anche alle nostre proposte alternative.
Corre l’ obbligo ricordare che ZWIA comprende amministrazioni locali, gestori, tecnici, associazioni rifiuti zero, attivisti, non soltanto quelli che da noi si chiamerebbero comitati popolari, comunità resistenti, realtà di lotta che pure hanno avuto la capacità di proporre strategie alternative all’ incenerimento e alle discariche.
“Le quattro giornate di Napoli” sono state comunque esaltanti, esperienza e frutto di un sapere non tecnocratico ma democratico, una democrazia reale e relazionale che produce conoscenze e saperi tecnici utili per le lotte. Forse la costruzione di lobbies dal basso specifica dei paesi atlantici, risulta estranea al modo di vivere la politica da noi. Va considerata la necessità di migliorare i rapporti del Movimento italiano Rifiuti Zero con Gaia e Zwia, anche per poter dare contributi nostri. Non va dimenticato poi, nell’ esprimere giuste critiche ad alcuni contributi ascoltati al convegno, che gli “attacchi” più pesanti e più difficili da parare ci vengono da Francia e Germania, dal loro sistema di gestione dei rifiuti, dalla loro forza nel proporre e vendere impianti di incenerimento e per Cdr, dal loro ciclo integrato che rischia di rafforzare la strategia integrata del sistema industriale e politico italiano, ivi comprese alcune associazioni ambientaliste (vedi Legambiente).
E’ stato ricordato domenica che i due documenti (quello internazionale ZWIA e quello europeo Gaia) presentati mercoledì 18 avevano alcune carenze e/o cose da noi non condivisibili (in particolare per la mancanza di una esplicita critica alla crescita economica, per la ridotta presenza del tema nocività/difesa della salute, per la mancanza di un ragionamento anche sintetico sulle disuguaglianze e sullo sfruttamento di popoli e natura da parte della globalizzazione capitalistica e del mercato; sottolineando al contrario con troppa enfasi il rapporto tra produzione dei rifiuti e loro attuali trattamenti - per esempio incenerimento- e i cambiamenti climatici, e il tema dell’ aumento della popolazione come causa prima dei problemi ambientali). Va anche ricordato che la lingua inglese tende a semplificare i concetti e quindi certe volte lascia per strada utili indicazioni e temi irrinunciabili (volendo benevolmente imputare alla lingua differenze anche marcate con alcuni, che non possono tuttavia ostacolare fertili sinergie a venire).
La discussione e il confronto – anche per merito delle realtà italiane – hanno portato ad una stesura finale del testo internazionale (in particolare il preambolo, ma non solo) che può rappresentare un utile aiuto alle comunità in lotta, alle resistenze e alle proposte delle realtà locali, nella direzione rifiuti zero. Il testo europeo (Gaia) invece non è stato discusso né approvato e verrà ripreso successivamente.
E’ stato ancora ricordato che l’ incontro è stato importante anche perché autorganizzato dalle realtà napoletane e campane (Movimento campano Rifiuti Zero) e momento importante, anche nella sua preparazione, per una auspicabile unità di tutte le realtà campane in lotta contro discariche, rifiuti tossici, inceneritori.
E’ vero però, come è stato detto, che la strategia rifiuti zero nella sua formulazione attuale, è “segnata” dal clima politico dei paesi dove ha trovato origine e dove hanno maggiormente imperversato il neoliberismo e la delega al mercato dei servizi locali. I più ottimisti credono che l’ assunzione da parte di Obama – nel suo blog, non ancora nelle sue pratiche di governo - della strategia rifiuti zero possa favorire un cambio verso la riduzione della produzione e del consumo di merci. I più pessimisti – o realisti – pensano che le nostre lotte e le nostre proposte debbano ancora rafforzarsi e migliorarsi.
(segue)

Durante le 4 giornate di Napoli (2a parte)
scritto da msirca, marzo 01, 2009

Tuttavia il V° colloquio Zwia è stato importante e sarà utili a tutte/i noi, anche perché ci ha fatto vivere l’ esperienza di quanto siano importanti e cruciali le relazioni internazionali dal basso tra attivisti, realtà in lotta, comunità. Anzi queste relazioni dal basso – anche oltre Zwia, ma non contro Zwia e Gaia - vanno ampliate, estese, rafforzate.
Nella discussione di domenica è stato sottolineato che, pur tenendo conto del contesto accennato, si fa fatica ad accettare alcune cose sentite o non ritrovate nell’ incontro : il silenzio di molti (ma non di tutte/i) sulla questione della ineguale distribuzione della ricchezza mondiale, degli squilibri, della combustione delle biomasse, degli agrocombustibili (si sottraggono terre ai contadini nel Sud e in Centro America -e non solo - e non si producono alimenti con il fine di produrre energia). A questo proposito si è fatto notare come anche in Italia si siano avviati processi di combustione delle biomasse (e dei rifiuti biodegradabili, potendosi così utilizzare gli incentivi “certificati verdi”) e come in Campania i terreni già pesantemente inquinati dai rifiuti tossici sversati dalle industrie del Nord, vengano ora riconvertiti a produzioni agricole no food per bruciare biomassa. L’ altro passaggio che si sta compiendo essendo quello di bruciare i rifiuti in cementifici e in centrali a olio combustibile. Il No biomasse vale per tutti i paesi !
Altre ambiguità sono venute dalla presentazione di alcune esperienze : quella delle Fiandre, ad esempio, importante per l’ eccellente esperienza di raccolte differenziate, recupero di materiali, forte riduzione della quota dei rifiuti non più recuperabili, ma che è inserita in un ciclo integrato (vi sono ancora inceneritori esistenti che vengono usati, anche se non se ne prevedono nuovi da costruire). Oppure quella riferita al cosiddetto settore informale, con l’ esperienza di raccolte dei rifiuti con rischi per la salute dei lavoratori, con l’ uso di lavoro minorile e con bassi salari da fame !
C’ è poi chi ha sottolineato di aver colto una debolezza nella presentazione di proposte pratiche -centri di recupero, riutilizzo ecc.- ma questo forse è dipeso anche dal poco tempo che ciascuna esperienza aveva a disposizione per presentarsi.
Altro tema posto è stato quello di chiedersi chi sono i nostri esperti e quello conseguente di avere un atteggiamento critico e “accuorto” nello scegliere tecnici che ci possano dare una mano.
2- rafforzare ed estendere il Movimento italiano rifiuti zero, invertire la rotta incenerimento- discariche/rifiuti tossici, a partire dalla Campania Abbiamo discusso alcuni punti.
a) Rilanciare il movimento rifiuti zero, rafforzare le vertenze sui territori. Coniugare conoscenze, mobilitazioni, azioni dirette dal basso. Continuare con le proposte alternative all’ incenerimento come alternative di sistema, senza “sposare” nessun impianto magico.
b) Porre in primo piano la difesa della salute e della biodiversità. Siamo di fronte ad estese diffusioni di nocività, di sostanze tossiche e cancerogene sui territori e nelle catene alimentari; ad una vera e propria pandemia con aumenti di morti e di malattie, con l’ aggressione al corpo umano da parte dell’ “infinitamente piccolo” : nanoparticelle, nanotecnologie, diossine, alterazione del genoma. Con i “gas/scie” immessi probabilmente volontariamente nell’ aria per provocare inquinamenti. L’ attuale sistema industriale e socio- economico ha distrutto ecosistemi, riserve di materia-energia, di acqua potabile; relazioni ecologiche; biodiversità.
c) Far emergere in modo più netto, accanto alla difesa della salute e della biodiversità, la relazione rifiuti/energia. In questo quadro aprire un collegamento stretto con i movimenti no centrali, no turbogas, no rigassificatori; con il nascente movimento Antinuke che sta costruendo un coordinamento nazionale per opporsi al rilancio dell’ energia da fonte nucleare (vedi il prossimo incontro nazionale del Coordinamento Antinucleare, Salute-Energia-Ambiente il 15 Marzo a Lucca)
d) Confrontarci su cosa significa rilanciare il movimento rifiuti zero a livello internazionale, e quindi in Italia e in Europa, dentro la crisi globale del capitalismo, che è crisi dei suoi stessi presupposti ed è allo stesso tempo crisi ecologica, energetica, alimentare, insediativa (la forma metropoli), collegate tutte alla guerra finalizzata a mantenere il comando e il controllo da parte dei paesi egemoni (in particolare gli USA) sulle aree strategiche e sulle riserve fondamentali : fonti energetiche, materiali, acqua, terre fertili, semi, forza lavoro umana.
Cosa significa rilanciare il movimento e la strategia rifiuti zero, tra il proclama di Obama in favore di Rifiuti Zero e il tentativo del capitalismo di rilanciare la propria egemonia alla fine del ciclo neoliberista, senza mettere in discussione l’ attuale modello di sviluppo e cercando di gestire la transizione energetica senza abbandonare il modello energetico attuale, ma solo ristrutturandolo attraverso il ciclo integrato (fonti fossili, rilancio nucleare, “carbone pulito”, combustione biomasse, agrocombustibili, inceneritori, rigassificatori, quota parte di energie rinnovabili :solare ed eolico in particolare). Va senza doverlo ricordare che la strategia rifiuti zero si basa sulla riduzione della produzione dei rifiuti, sul riutilizzo, sul riciclaggio, sul compostaggio e quindi sulla drastica riduzione dell’ utilizzo di materiali e di energia.
e) rafforzare i collegamenti con altri movimenti a difesa dei beni comuni, a principiare dalla salute : sono già esistenti coordinamenti acqua/rifiuti; no alla liberalizzazione dei servizi locali; vertenze contro le multiutilities, per es. Acea, Suez; Acea che è anche gestore elettrico.
f)far partire le raccolte differenziate e il ciclo riutilizzo/riciclaggio nelle metropoli (grandi città): ci stanno iniziando a lavorare nel Lazio (Roma)……..
g)non restare schiavi della sindrome impiantistica (non esistono macchine magiche), ma puntare su processi organizzativi e soluzioni di sistema, che hanno al centro la popolazione e il lavoro vivo (aumento dell’ occupazione) e il recupero di materia (ridurre i rifiuti, riparare, riusare, riciclare, riprogettare). Separazione secco/umido. Separare i Trattamenti meccanici dai Trattamenti biologici. Piattaforme, estrusioni. Tecnologie a freddo. No combustione.
3. Prossimi passi. Iniziative e appuntamenti.
* Solidarietà e condivisione con la Campania e l’ area napoletana. Adesione alla manifestazione a Chiaiano (appello per la chiusura della discarica, per un piano alternativo) sabato 7 marzo.
Insieme alle popolazioni, ai comitati, al Movimento Campano Rifiuti Zero, alla rete Campana Salute Ambiente, al Co.Re.Ri per dire No all’ apertura del cancrovalorizzatore/inceneritore/termodistruttore di Acerra; per dire No alla trasformazione delle tante cave dell’ area Marano / Chiaiano in discariche; per dire No al disastro di Taverna del Re, alla pesante situazione di inquinamento dell’ area casertana, per dire No ai rifiuti a Serre e a Campagna (Sa) e all’ inceneritore di Salerno; e a tanti altri disastri esistenti e annunciati.
In questo momento è necessaria l’ unità tra tutte le realtà, tutti i territori resistenti, tutte le reti e i gruppi : per battere l’ avversario è indispensabile rafforzarci a vicenda.
* Costituire concretamente la Commissione Internazionale decisa all’ incontro ZWIA affiancata da un Comitato misto composto da esponenti di tutte le realtà campane e da alcuni attivisti della rete Italiana Rifiuti Zero di altre regioni per proporre soluzioni NO INCENERIMENTO E NO DISCARICHE e per costruire un Piano alternativo Autoprodotto.
* Far decollare la vertenza CIP 6, Voce A3 della bolletta elettrica con la quale abbiamo regalato il 7% dell’ importo per finanziarie fonti energetiche non rinnovabili e sporche (inceneritori e trattamento dei residui della raffinazione del petrolio) invece delle fonti energetiche realmente rinnovabili e pulite. ESIGIAMO LA RESTITUZIONE DEL MALTOLTO : firmiamo le richieste predisposte dall’ Associazione Diritto al Futuro. Aprire la vertenza autoriduzione tariffa rifiuti (dove i comuni e gli Ato non raggiungono la quota delle raccolte differenziate imposta dalle norme)
*Discutere ed approvare nella prossima assemblea della Rete Italiana Rifiuti Zero il “Manifesto per una società rifiuti Zero” la cui bozza è stata fatta girare dallo scorso autunno. Chi scrive queste note si è impegnato in tempi brevi a ridurre la bozza precedente, inserendovi pezzi o comunque il senso del preambolo del documento internazionale approvato a Napoli e altri punti relativi alle buone pratiche (per gli scettici ho già tradotto la prima parte del testo inglese).
Appuntamenti
7 Marzo Manifestazione a Chiaiano
15 Marzo LUCCA incontro nazionale del Coordinamento Antinucleare, Salute-Energia- Ambiente
22/24 Aprile Siracusa G8 Ambiente
11/14 Giugno Lucca G8 Energia / Scienza (le realtà lucchesi e toscane stanno costruendo alcune iniziative)
8/10 Luglio Sardegna G8 generale
buone cose e saluti
Fabrizio Bertini




centralità del tema nocività/salute, attenzione a Centri di recupero, riutilizzo etc.
scritto da pagliai, marzo 02, 2009

Salve, vorrei fare alcune brevi considerazioni sulla nota che Fabrizio Bertini ci ha inviato sull’incontro di Napoli al quale non ero presente, ma che reputo assai importante e pertanto colgo l’occasione per ringraziare Fabrizio e tutti coloro che hanno partecipato.

Cercherò di andare per ordine:

1) Prendo atto che non si è trattato di un incontro della rete nazionale perché erano presenti solo poche realtà italiane e che la rete nazionale su tali conclusioni dovrà esprimersi.

2) Prendo atto del fatto che le posizioni del movimento internazionale Zero Waste sembrano – nel suo complesso – più arretrate di tante situazioni locali italiane, soprattutto a causa della composizione della comunità resistente e, di conseguenza, dei reali obiettivi, infatti (come riferisce Fabrizio) fanno parte di Zero Waste anche “amministrazioni locali, gestori, tecnici, associazioni rifiuti zero, attivisti” oltre che comitati popolari, comunità resistenti, realtà di lotta. A dire il vero anche da noi ci sono dei buchi neri in merito e di rifiuti zero ne parlano in molti: il PRC (vecchio e nuovo) i Verdi, addirittura Martini (Governatore della Regione Toscana) che ha inserito (il concetto!) in una legge regionale. Adesso anche tante amministrazioni locali si sperticano a declamare le meraviglie della Raccolta Differenziata Porta a Porta, tanto che a sentirli sembra l’abbiano inventata loro, invece stanno solo spostando il problema di un gradino. Cosa ne fanno di ciò che raccolgono in maniera differenziata e magari con il sistema del porta a porta ? LO BRUCIANO….. anzi fanno il recupero energetico! E quali investimenti per favorire le filiere del recupero di materia ? NESSUNO!!! .... La vera peste del linguaggio!!!

3) Leggo con piacere dello sforzo fatto dai rappresentanti italiani per far conoscere la nostra realtà e anche per far emergere la centralità del tema nocività/difesa della salute . Detto questo non mi pare che a fronte delle affermazioni ci sia la necessaria consequenzialità. Credo che – pur mantenendo la vertenza CIP6 che sta portando avanti la nuova associazione – non sarebbe male che la Rete Nazionale Rifiuti Zero pensasse a sviluppare maggiormente le azioni in difesa della salute e contro tutte le nocività fino anche al sostegno di azioni legali promosse dai cittadini e dalle comunità che vivono intorno agli impianti per richiedere risarcimenti per danni alla salute ai gestori degli impianti stessi. A mio avviso il gestore dell’impianto – da un punto di vista economico, ma anche mediatico, è più “fragile” del gestore nazionale dell’energia, inoltre – non vorrei – che in caso di vittoria e conseguenti rimborsi, avvenisse come per Publiacqua dove la vittoria è diventata una sorta di partita di giro: sempre i soliti che pagano !

4) Ho comunque apprezzato l’invito a “non impiccarsi” sull’impiantistica, le soluzioni sono più semplici e la semplicità spesso è rivoluzionaria! A questo proposito leggo invece con dispiacere che è stata registrata “una debolezza nella presentazione di proposte pratiche -centri di recupero, riutilizzo ecc.-“ soluzioni che personalmente reputo LA SOLUZIONE, forse non sufficientemente supportata, neppure da noi.

Saluti
Adriana Pagliai
nel titolo non appare il segno "più", si intende:....Più attenzione a Centri di recupero, riutilizzo etc.


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Ultimo aggiornamento ( martedì 24 febbraio 2009 )
 
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