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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Modello Brescia: superballe e "risparmi" sulla pelle dei cittadini PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
martedì 16 settembre 2008

Rapporto OTU 2006-2007

www.comune.brescia.it/NR/rdonlyres/3A8877FB-747B-4BED-BF2C-EA2C93F11CAE/0/RapportoTermoutilizzatore20062007.pdf 

TROPPE COSE NON VANNO NELL’INCENERITORE ASM-A2A

(si veda il doc nella sezione "Documenti" per le tabelle di Silla 2)  

Il Rapporto Otu (Osservatorio sul Termoutilizzatore) 2006-2007 merita una serie di osservazioni critiche, perché, al di là della solita autopromozione propagandistica da parte di Asm-A2A, rivela alcuni dati estremamente preoccupanti per quanto riguarda le emissioni, in particolare di ossidi di azoto, di ammoniaca (quindi, indirettamente, di polveri PM10 e PM2,5) e di PCB.

0.       Un premio col trucco  Per quanto riguarda l’autopromozione e la propaganda, oltre a riprendere il consunto studio del 2004, Dispersione atmosferica di inquinanti emessi da diverse sorgenti sul territorio bresciano, prodotto in casa dal Comune di Brescia, proprietario di Asm, e finanziato con i soldi della stessa Asm, dà ampio spazio anche al famoso Premio internazionale del 2006 concesso dalla Wtert dellaColumbia University, agenzia, come è noto, sponsorizzata dalla stessa Martin GmbH, Germany, produttrice dell’impianto Asm.Nella tabella pubblicata a p. 36, al di là di dati opinabili, come quelli sulle presunte “biomasse” bruciate nella terza linea che in realtà sono rifiuti speciali inquinanti come quelli urbani, vi è un falso inoppugnabile laddove Asm dichiara che nel 2005 le ceneri di fondo sarebbero state tutte recuperate, “45.0000 t. per la produzione di cemento” e “85.000 t. nel settore costruzioni”, mentre quelle conferite in discarica sarebbero state pari a 0 t.E’ la stessa Asm che nel rapporto Otu 2004-2005 a p. 11 dichiarava che “nel 2005 sono state avviate al riciclaggio 44.692 tonnellate di scorie”, mentre dalle schede MUD dell’Ufficio Atti. Estratt. Rifiuti, Energia dell’Amministrazione provinciale risulta che nel 2005 le restanti ceneri pesanti, pari a 85.310 t., sono finite in discarica Cava Verde di Montichiari, come negli anni precedenti e successivi (anche se Asm dichiara ogni anno[!] di averle sempre “prevalentemente riutilizzate in sostituzione della ghiaia vergine di copertura”!!!).

1.       Rifiuti urbani extraprovinciali e “pubblicità ingannevole” sulla raccolta differenziata Prima di considerare direttamente il tema delle emissioni vale la pena di segnalare che nel 2006 sono stati importati da fuori provincia 26.000 tonnellate di rifiuti solidi urbani e nel 2007 altre 16.000 tonnellate (p. 16): qualcuno, in particolare chi si è giustamente opposto alle 9.000 tonnellate provenienti dalla Campania, dovrebbe spiegare perché queste 40.000 tonnellate extraprovincialibruciate nel passato biennio siano accettabili. Perché sono lombarde? Puzzerebbe troppo di razzismo… Va anche aggiunto che in sede di AIA (Autorizzazione ambientale integrata) si è deciso di ammettere rifiuti urbani anche nella terza linea (max 20.000 t), con il parere favorevole anche del Comune di Brescia (assessore Brunelli).Anche quest’anno Asm insiste nel propagandare per Brescia città una % di raccolta differenziata (RD) fasulla (44,4% invece di quella reale del 38,3%), che ingloba rifiuti speciali da impianto di smaltimento, oltre che le RD attuate in proprio dalle aziende di Brescia, contrariamente a quanto stabilito dalle norme nazionali e applicato dagli Osservatori provinciali dei rifiuti lombardi.Insomma Asm-A2A applica criteri a proprio piacimento e disapplica la normativa vigente, usando commercialmente risultati inesistenti e facendo palesemente “pubblicità ingannevole”. Abusi che andranno segnalati alle agenzie competenti e alle associazioni dei consumatoriIl totale fallimento della RD a Brescia, comunque, si rivela nelle quantità del rifiuto indifferenziato, che una RD efficace dovrebbe abbattere drasticamente: a Brescia, invece, da quando funziona l’inceneritore è continuamente aumentato da 120.000 tonnellate nel 1998 a 137.000 nel 2007 (p. 38), giusto per soddisfare il bisogno di combustibile (e di profitti) dell’inceneritore stesso.

2.       Troppi ossidi di azoto: la sperimentazione per ridurli sulla linea 2 inefficace Il progetto europeo sperimentale in corso sulla seconda linea, “Nex Gen Bio Waste”, che prevede l’impiego di un tipo di catalizzatore High Dust SCR diverso da quelli normalmente in uso negli altri inceneritori e adottati con risultati indubbiamente significativi da Amsa-A2A nell’inceneritore Silla di Milano, mostra non poche criticità.Innanzitutto i risultati ottenuti sono nettamente peggiori di quelli che sono stati raggiunti da Silla con catalizzatori sperimentati, per tutti i macroinquinanti (acido cloridrico, ossido di carbonio, ossidi di azoto, ammoniaca) responsabili della produzione, anche come particolato secondario, delle PM10, e soprattutto delle PM2,5 e PM0,1, quelle più micidiali per la salute. Addirittura anche nella linea 2 per l’ammoniaca è stato superato il valore limite di 10 mg/Nm3. E si tenga conto che l’inceneritore di Brescia è doppio di quello di Milano e quindi, in termini assoluti, le emissioni complessive che subiscono i bresciani sono di fatto circa 4 volte quelle dei milanesi!La “sperimentazione” in corso alla Linea 2, giustificata solo da ragioni economiche (il “catalizzatore sperimentale” permetterebbe un risparmio di metano aggiuntivo e quindi di costi!), essendo di durata quadriennale consentirebbe ad Asm di rinviare al 2010 l’installazione dei catalizzatori e di non rispettare fino a quella data il limite di emissione dell’ammoniaca, già in vigore per gli altri inceneritori lombardi, e normalmente superato anche di molto nell’impianto Asm. Chi guadagna è, al solito, Asm, chi paga è la salute dei cittadini 

TABELLA 1. Confronto tra le emissioni dell’inceneritore di Amsa-A2A Silla di Milano con catalizzatoriefficienti e quelle dell’inceneritore Asm-A2A di Brescia, compresa la Linea 2 con “catalizzatore sperimentale” 

 

 

 
Inc. ASM – 2007 L 1                 4 ,0       13,7      78,2      7,7-41,1*  
Inc. ASM – 2007 L 3                 4 ,5       24,2      72,2           ?  
Inc. ASM L 2 “catal. sper.”      3 ,9       11,8      56,7      2,2-11,9*  

  * L’inceneritore Asm di Brescia è sempre stato esonerato dalla misurazione in continuo dell’ammoniaca e anche dalrispetto del valore limite che la Regione Lombardia ha imposto agli altri inceneritori, come il Silla e da sempre Dalminee Corteolona (10 mg/Nm3). A Brescia per il 2007, disponiamo solo di 17 sporadiche misurazione effettuate dall’Arpasulla Linea 1 e Linea 2. Si noti che i dati (acido cloridrico, ossido di carbonio e ossidi di azoto) relativi al 2007 per l’inceneritore di Brescia sono calcolati facendo la media annua delle misurazioni in continuo effettuate da Asm (p. 19). Dal confronto con Silla di Milano si evince che gli ossidi di azotopotrebbero essere quasi dimezzati (- 42,7%, da una media di 75 mg/Nm3 a 43 mg/Nm3), mentre riduzioni ancora più drastiche si otterrebbero per acido cloridrico, ossido di carbonio e ammoniaca. Se consideriamo che solo per gli ossidi di azoto (ma vanno conteggiati anche gli altri inquinanti) le emissioni dell’inceneritore sono pari a circa 40.000 automobili non catalizzate, la mancanza dicatalizzatori efficienti sull’inceneritore Asm significa permettere la circolazioni di circa 20.000 automobili non catalizzate, le cui emissioni nocive potrebbero essere risparmiate ai bresciani (Mediamente un’automobile non catalizzata emette 1 g/Km di ossidi di Azoto. Apat-Snap 1997).Ma questa della repulsione di Asm nei confronti dei catalizzatori, per puri motivi economici, è un vizio che si ripete nella centrale a carbone di Lamarmora, anch’essa priva di questa tecnologia per la riduzione degli ossidi di azoto. A dicembre 2008 finalmente la normativa dovrebbe imporre ad Asm di installare catalizzatori efficienti capaci di più che dimezzare le emissioni attuali,contenendole sotto i 200 mg/Nm3, rispetto agli elevatissimi livelli attuali (tra i 525 ei 543 mg/Nm3).Anche qui per anni si sono permesse emissioni aggiuntive, che erano facilmente contenibili, paragonabili a quelle di circa 70.000 automobili non catalizzate.

3.       La bufala della terza linea “buona” che brucerebbe solo “biomasse”: emissioni uguali alle altre due Dalla Tabella 1 si ricava un’ulteriore prova della bufala delle terza linea “buona” perché sarebbe alimentata da un combustibile qualitativamente migliore dei rifiuti, le cosiddette “biomasse”. Questa fandonia, in verità, viene raccontata solo nei fogli di propaganda di Asm, come il Rapporto OTU, perché nel Decreto AIA n. 9560 del 31 agosto 2007, per la terza linea si parla sempre e solodi rifiuti speciali, e non vi appare mai il termine ingannevole “biomasse”. Che non si tratti di legno vergine ma di rifiuti speciali, forse peggiori degli urbani, lo si ricava anche dal confronto con le emissioni delle altre due linee, sostanzialmente uguali se non peggiori nel caso della terza linea (il confronto è analogo anche per i microinquinanti). Del resto tra il 2006 ed il 2007 si nota una tendenza di Asm a bruciare nella terza linea i rifiuti speciali peggiori per composizione (prevalenza di plastica, contaminazione significativa di metalli e cloro), cioè il pulper di cartiera, passato da circa 80.000 tonnellate a 160.000 tonnellate (p. 16), vale a dire raddoppiato, diventando la tipologia di rifiuto speciale di gran lunga prevalente.

4.       Un’anomalia che si ripete: eccezionali emissioni di PCB Già in passato si erano registrati dei livelli eccezionali di emissioni di PCB, anche notevolmente superiori al limite indicativo di fonte europea di 50 ng/Nm3, previsto per impianti analoghi (centrali termoelettriche con combustibili solidi): rispetto ad un valore normalmente oscillante tra 0,3 e 9 ng/Nm3, vennero raggiunti 108,30 ng/Nm3 nel novembre 2002 e 188,8 ng/Nm3 nel luglio 2003.Anche nel novembre 2006 vengono raggiunti valori anomali: 60,09 ng/Nm3 alla linea 1, 29,71 ng/Nm3 alla linea 2 e 16,22 ng/Nm3 alla linea 3. Nel novembre 2007: 22,64 ng/Nm3 alla linea 1 e 38,47 ng/Nm3 alla linea 3 (pp. 20-21). Di queste anomali emissioni abbiamo chiesto più volte spiegazioni alle autorità competenti senza ricevere risposta alcuna, e sì che Brescia di PCB non ne avrebbe proprio alcun bisogno!

5.       Perché l’inceneritore Silla di Milano, sempre di A2A, si è dotato di catalizzatori efficienti, mentre quello di Brescia no? In conclusione c’è da chiedersi perché Brescia, non solo abbia accettato un inceneritore da 3 a 5 volte superiore al presunto “fabbisogno” (ammesso e non concesso che questa sia la soluzione per i 4 rifiuti), ma lo abbia lasciato funzionare per 10 anni con tecnologie superate, non al meglio di quelle disponibili, sopportando emissioni evitabili, dannosissime alla salute.Certamente non è irrilevante il fatto che l’ambientalismo istituzionale bresciano non solo non si sia mai opposto a questo stato di cose, ma si sia addirittura fatto portavoce delle posizioni di Asm sull’inceneritore che avrebbe pulito l’aria di Brescia. In questo quadro una responsabilità grave va individuata anche nell’Università di Brescia, che ha sempre coperto con la foglia di fico della“scientificità” la più smaccata propaganda di Asm. Ora, l’esperienza di Silla di Amsa-A2A sta a dimostrare che almeno si possono e si debbono ridurre le emissioni e l’alibi di Asm-A2A della “sperimentazione europea” di 3 anni è intollerabile, quando di mezzo vi è la salute dei cittadini. A2A deve dimostrare che perlomeno i cittadini bresciani si meritano lo stesso trattamento di quelli milanesi (anche se, ci rendiamo conto, di inquinamento pur sempre si tratta, e che l’inceneritore di Brescia è di dimensioni doppie di quello di Milano).La nuova amministrazione comunale di Brescia, se c’è, batta un colpo! 

Brescia 5 settembre 2008: Comitato Ambiente Città di BresciaAssociazione “Cittadini per il riciclaggio”Comitato contro la centrale turbogas di BresciaComitato Difesa Salute e Ambiente di S. Polo e dintorniCom. pop. per la Salute, Rinascita e Salvaguardia del Centro storicoAltraBresciaGruppo MeetUp “Amici di Beppe Grillo” di BresciaCoordinamento Comitati ambientalisti della Lombardia

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