http://municipioverde.blogspot.com/2008/09/pietrasanta-inceneritore-truccati-i.html
PIETRASANTA. I risultati delle analisi sulle emissioni dell’inceneritore del Pollino sarebbero stati “taroccati”. E’ l’ipotesi investigativa al vaglio della magistratura lucchese dopo l’esposto che “Veolia”, la società francese che ha rilevato l’impianto dalla “Termomeccanica”, ha presentato alla Procura della repubblica. Il capo dell’impianto è stato sospeso precauzionalmente, gli inquirenti hanno sequestrato un hard disk, perché - secondo quel che si sospetta - le falsificazioni sarebbero state sistematiche, affidate ad un software messo a punto proprio per far rientrare sempre i dati sugli scarichi di polveri e gas nei limiti previsti dalla legge.
mercoledì 3 settembre 2008
Giusto per ricordare, ai nostrani sostenitori dell'incenerimento, di che cosa stiamo effettivamente parlando...
MV http://municipioverde.blogspot.com/2008/09/pietrasanta-inceneritore-truccati-i.html Da il Tirreno del 03/09/08
«Truccati per anni i dati sulla diossina»
Pietrasanta, ipotesi della Procura: programma informatico per le falsificazioni
GIULIANO FONTANI PIETRASANTA. I risultati delle analisi sulle emissioni dell’inceneritore del Pollino sarebbero stati “taroccati”. E’ l’ipotesi investigativa al vaglio della magistratura lucchese dopo l’esposto che “Veolia”, la società francese che ha rilevato l’impianto dalla “Termomeccanica”, ha presentato alla Procura della repubblica. Il capo dell’impianto è stato sospeso precauzionalmente, gli inquirenti hanno sequestrato un hard disk, perché - secondo quel che si sospetta - le falsificazioni sarebbero state sistematiche, affidate ad un software messo a punto proprio per far rientrare sempre i dati sugli scarichi di polveri e gas nei limiti previsti dalla legge.
Gli abitanti della zona lo sospettavano e lo denunciavano da tempo: l’inceneritore emette monossido di carbonio e diossine. “Qui muoriamo tutti...” E questa che sta per finire è l’estate della verità e dello scandalo. Prima i risultati dell’Arpat che segnalano una presenza delle diossine quattro volte superiore ai limiti previsti dalla legge nel periodo compreso tra il 23 giugno e il 15 luglio. Poi la svolta nelle indagini, preceduta anche da una lettera anonima: la magistratura punta gli occhi su un programma informatico destinato, secondo l’accusa, ad alterare sistematicamente i risultati delle analisi. Non lo dicono gli ambientalisti arrabbiati, i comunisti di Rifondazione o gli anarchici che da queste parti non mancano. Lo conferma il procuratore della repubblica di Lucca Giuseppe Quattrocchi: «Quella del software realizzato per falsificare i dati è un’ipotesi investigativa».
A dar corpo ai sospetti è però l’esposto di “Veolia”, il colosso francese che ha comprato gli impianti dalla “Tev”, il ramo ecologico di Termomeccanica, che si sente truffata ed è costretta a fermare una delle due linee di incenerimento dei rifiuti. Ma se i francesi si sentono imbrogliati, la gente è sempre più convinta e preoccupata di aver respirato per anni aria inquinata da monossido di carbonio e diossine. Le loro proteste si sono sempre infrante sul muro di una condotta dolosa, che chiama in causa l’intera gestione dell’inceneritore di Falascaia e chi avrebbe dovuto controllarla.
Ci voleva il danno economico procurato ad un’azienda forte quale la società francese per far scoppiare il bubbone. Ma il sospetto è che di bubboni, su queste dolci colline pietrasantine, ne siano scoppiati altri. Troppi. La gente lamenta un grande numero di malattie cancerose alle vie respiratorie, si ricordano i risultati di un’indagine della clinica pediatrica dell’università di Pisa che aveva focalizzato nell’area compresa tra Viareggio e Pietrasanta un picco di pubertà precoce nelle bambine, che diventano donne, ma non nella statura e nel fisico, che resta quello della pubertà.
Adesso è una grande corsa a prendere le distanze. La Provincia di Lucca ha prelevato campioni di latte e miele e li ha inviati al laboratorio di analisi di un’università romana per verificare l’eventuale presenza di polveri e gas. Le amministrazioni comunali che fanno parte del consorzio per lo smaltimento dei rifiuti, presieduto dal sindaco di Seravezza Ettore Neri, annunciano la volontà di costituirsi parte civile nei confronti della “Tev”. Cosa che sarebbe intenzionato a fare anche Enrico Friz, direttore operativo per l’Italia di “Veolia”. Sono loro, in effetti, ad aver acquistato un impianto che è stato subito chiuso e per rimetterlo in sicurezza dovranno spendere dieci milioni di euro. Sono incavolati, ma questo - come dicono loro - ça va sans dire.
Pubblicato da Municipio Verde a 3.9.08
vedi l'art. originale:
http://iltirreno.repubblica.it/dettaglio/«Truccati-per-anni-i-dati-sulla-diossina»/1508224?edizione=EdRegionale
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[Si badi bene, per “far tornare i conti delle emissioni” degli inquinanti micidiali degli inceneritori (dagli imbroglioni o dai superficiali o disinformati o in preda a ansia politicamente scorretta di far capire che ci si riferisce allo stesso tipo di impianto, chiamati “termovalorizzatori”) l’unica strada è imbrogliare! Lo fanno i pubblici e i privati, lo si è visto anche sulle cronache degli ultimi anni e di molti più casi si saprebbe se anche i media – fatte salve poche eccezioni- facessero sempre il proprio mestiere. Chi insiste a voler costruire inceneritori in Piemonte come Toscana, in Umbria, nel Lazio come in Campania etc., dovrà per forza truccare le carte e avvelenare persone e territori facendo apparire che avvelena nei limiti di legge. Gli amministratori pubblici hanno ancora maggiormente l’arroganza della quasi certezza di impunità e la mistica di essere stati investiti dal voto popolare per fare anche queste scelte. Noi sappiamo che sono solo arroganti e ignoranti, con poche eccezioni pure qui, di persone curiose o informate o libere nel cuore che sono disponibili a cambiare idea. E…quanto all’investitura del voto popolare…potrebbero magari mettersi a pensare che milioni di persone oggi l’unica investitura che gli vedrebbero adatta è quella di un treno in corsa… ma anche questo strazio tocca alla solita carne da macello che non vale niente sulla piazza quindi si può avvelenare o maciullare sui binari. ndr Msirca]
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