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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Seveso e poi...ogni dose di diossina è una overdose PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
martedì 29 luglio 2008

http://www.ansa.it/opencms/export/site/notizie/rubriche/altrenotizie/visualizza_   new.html_731837243.html

2008-07-29 08:46

SEVESO: ANCORA EFFETTI DIOSSINA SULLE NUOVE GENERAZIONI

ROMA - A oltre trent'anni persistono ancora gli effetti sulla salute, anche indiretti sulle nuove generazioni, della tragedia di Seveso del 1976: i bimbi nati da donne che vivevano nelle aree contaminate da diossina mostrano disfunzioni tiroidee con probabilità 6,6 volte maggiore dei coetanei figli di donne non esposte.

2008-07-29 08:46

SEVESO: ANCORA EFFETTI DIOSSINA SULLE NUOVE GENERAZIONI

 

ROMA - A oltre trent'anni persistono ancora gli effetti sulla salute, anche indiretti sulle nuove generazioni, della tragedia di Seveso del 1976: i bimbi nati da donne che vivevano nelle aree contaminate da diossina mostrano disfunzioni tiroidee con probabilità 6,6 volte maggiore dei coetanei figli di donne non esposte.

E' quanto attesta uno studio pubblicato sulla rivista PLoS Medicine da Andrea Baccarelli dell'Università di Milano. E' emersa una netta associazione tra esposizione materna a2,3,7,8-Tetraclorodibenzo-p-diossina (TCDD), la più pericolosa tra le diossine, classificata dall'OMS come carinogeno di classe uno, ed alterazioni della funzione neonatale tiroidea in una ampia popolazione esposta dopo l'incidente di Seveso.

Era il 10 luglio quando negli impianti chimici della Icmesa di Meda, vicino Seveso, avvenne l'incidente che sprigionò la diossina nei comuni lombardi limitrofi.

Da allora sono stati molti gli studi sugli effetti sulla salute della mostruosa nube tossica. Questo lavoro è stato condotto per vedere quelli a lungo termine sulle successive generazioni, ovvero sui figli delle donne esposte.

Gli esperti hanno coinvolto 1772 donne delle zone A e B di Seveso, le zone più contaminate (A, contaminazione molto alta; B, contaminazione alta), e 1772 donne dalla zona circostante non contaminata. "Abbiamo valutato tra il 1994-2005 i nati da donne, in tutto 1014", riferiscono gli autori, e misurato i livelli neonatali di tireotropina ematica (b-TSH), un ormone tiroideo usato come parametro per capire se la tiroide funziona bene. Livelli di TSH sono troppo elevati sono un indice di disfunzioni tiroidee che nel bambino possono portare a danni  permanenti di sviluppo del corpo e del cervello.

E' emerso che ancora a distanza di decenni dal disastro, i bimbi delle donne della zona A hanno un rischio di 6,6 volte maggiore di disfunzioni tiroidee (alti livelli di TSH nel sangue); anche nei bimbi di donne della zona B i livelli di TSH sono risultati più elevati della norma anche se con valori intermedi rispetto a quelli della zona A.

I ricercatori hanno anche riesaminato i dati, disponibili solo per una parte del campione studiato (51 donne) sulla concentrazione ematica di diossina della donna al momento del parto, confrontandoli con i livelli di TSH dei rispettivi figli. Gli esperti hanno visto che i neonati coi livelli più alti di ormone tiroideo sono proprio i figli delle donne che al momento del parto presentavano le concentrazioni più alte di diossina nel sangue. Questa è una dimostrazione marcata del fatto che i livelli di TSH e quindi le anomalie della tiroide nei bambini sono conseguenza diretta dell'esposizione materna, decenni prima, alla diossina.

Ciò significa che, anche a distanza di molti anni dalla contaminazione, l'esposizione materna alla TCCD produce effetti dannosi sulla salute dei bimbi, concludono gli autori; serviranno ulteriori studi prolungati nel tempo per verificare se le disfunzioni tiroidee riscontrate nei bambini saranno per loro causa di danni di sviluppo
Commenti (2) >> feed
Pro memoria per chi vuole bitumare le strade con i residui dell'incenerimento
scritto da Cirano, luglio 29, 2008

RIFIUTI: UE, NUOVE REGOLE SU INQUINANTI ORGANICI PERSISTENTI
(ANSA) - ROMA, 28 LUG - Via libera anche dal Consiglio Ue al regolamento proposto dalla Commissione in materia di ''persistent organic pollutants'', cioe' i Pop, inquinanti organici persistenti, ossia sostanze pericolose per l'ambiente rilasciate dai processi industriali. Il provvedimento mira a aggiornare le norme vigenti che stabiliscono le modalita' attraverso le quali devono essere trattati e distrutti i rifiuti costituiti o che contengano Pop, in modo che queste sostanze particolarmente dannose per l'ambiente siano distrutte o trasformate in modo irreversibile. Le nuove regole modificano il regolamento quadro in materia, il n. 850/2004 applicando anche il dettato dell'ottava conferenza delle Parti cella Convenzione di Basilea che ha adottato le linee guida tecniche generali per la gestione ecosostenibile dei rifiuti costituiti da inquinanti organici persistenti, che li contengano o ne siano contaminati. Il regolamento proposto definisce quindi anche i livelli di distruzione e trasformazione irreversibile, necessari per assicurare che non sia presente alcuna caratteristica di pericolosita' propria di tali inquinanti e identifica i metodi per l'abbassamento delle emissioni in atmosfera e delle diossine. (ANSA). XLO
28/07/2008 10:27




da NO Inc Nazionale
scritto da msirca, agosto 05, 2008

Vi giro
Ciao
S. T.

SEVESO
Effetto diossina, trent'anni dopo

L’incidente che avvenne nella bassa Brianza nel 1976 ha continuato a causare ipotiroidismo nei nuovi nati a decenni di distanza dall’esposizione delle madri

I bambini subiscono ancora gli effetti della nube di diossina che, nel 1976, investì un'area densamente popolata del comune di Seveso, in seguito a un incidente negli impianti chimici della Icmesa. Lo documenta, su Plos Medicine, lo studio di un gruppo internazionale di ricercatori guidati da Andrea Baccarelli dell'Università di Milano e della Harvard School of Public Health.

Secondo gli autori infatti, a tutt’oggi il numero di bambini con disfunzioni alla tiroide (ipotiroidismo neonatale) è circa sei volte maggiore tra i figli di donne che sono state esposte alla diossina (in particolare alla Tccd o 2,3,7,8-tetraclorodibenzo-p-diossina, uno dei tipi più tossici), che non tra gli altri bambini.

La diossina è un agente chimico che persiste nell’ambiente e si accumula nei tessuti. Per valutare l’impatto dell’esposizione negli anni, i ricercatori hanno studiato circa mille bambini nati tra il 1994 e il 2005 da quasi duemila donne esposte alla Tccd. Le madri sono state divise in due gruppi (A e B) a seconda del grado di contaminazione dell’area in cui risiedevano all’epoca dell’incidente. Sono stati poi presi, come un gruppo di riferimento (R), bambini le cui madri risiedevano nella zona circostante non contaminata.

La presenza di disfunzioni della tiroide è stata rivelata tramite la concentrazione nel sangue di tireotropina (Thyroid secreting hormone o Tsh), un ormone che stimola l’attività della ghiandola. Alti livelli di Tsh sono infatti associati a una tiroide che non “lavora a pieno regime”, un malfunzionamento che può portare a danni permanenti nello sviluppo fisico e cerebrale. Stando a quanto riportato, i bambini ipotiroidei partoriti da donne residenti nell’area non contaminata sono circa il 3 per cento (sul totale dei nati nella stessa zona). Nelle zone interessate dalla nube, invece, le percentuali sono maggiori: nell’area ad “alta” contaminazione (B) sarebbero circa il 5 per cento, mentre, per i luoghi ad “altissima” contaminazione (A), i ricercatori parlano di un 16 per cento. Un’altra analisi, inoltre, effettuata su 51 coppie madre-neonato, indica che la concentrazione di diossina nel sangue delle donne è effettivamente correlata al livello di tireotropina nei bambini.

Se nei modelli animali è stato evidenziato che l’ipotiroidismo neonatale può essere causato dall’esposizione della madre alla Tccd, nell’essere umano questa correlazione è controversa. Lo studio si inserisce quindi in questo panorama e conferma che la diossina può avere effetti a lungo termine negli esseri umani, anche a distanza di decenni dall’esposizione. (a.g.)

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Ultimo aggiornamento ( martedì 29 luglio 2008 )
 
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