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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

Il sito ha qualche problema, ci scusiamo per i disagi causati ai lettori, speriamo di risolvere presto!

 

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Nei bambini e negli adolescenti aumentano i nuovi malati di cancro PDF Stampa E-mail
Scritto da Redazione   
giovedì 17 luglio 2008

18 luglio 2008

Oggetto: nei bambini e negli adolescenti italiani aumentano i nuovi malati di cancro. Vogliamo capire perché?

Gentile Direttore....

 

Oggetto: nei bambini e negli adolescenti italiani aumentano i nuovi malati di cancro.
Vogliamo capire perché?

Gentile Direttore,

vorremmo invitare Lei e tutti i suoi lettori ad un attimo di riflessione su questa frase: “la deliberata spietatezza con la quale la popolazione operaia è stata usata per aumentare la produzione di beni di consumo e dei profitti che ne derivano si è ora estesa su tutta la popolazione del pianeta, coinvolgendone la componente più fragile che sono i bambini, sia con l’ esposizione diretta alla pletora di cancerogeni, mutageni e sostanze tossiche presenti nell’ acqua, aria, suolo, cibo, sia con le conseguenze della sistematica e accanita distruzione del nostro habitat”.
Queste parole, che concludono un articolo sui rischi attribuibili ad agenti chimici scritto dal professor Lorenzo Tomatis* nel 1987, ci sono tornate alla mente come una lucida profezia davanti agli ultimi, recentissimi dati sull’incidenza di cancro nell’ infanzia in Italia pubblicati dall’Associazione Italiana dei Registri Tumori (AIRTUM: I tumori infantili Rapporto 2008).
Se già i dati pubblicati da Lancet nel 2004, che mostravano un incremento dell’ 1.1% dei tumori infantili negli ultimi 30 anni in Europa, apparivano preoccupanti, quelli che riguardano il nostro paese, riferiti agli anni 1998-2002 ci lasciano sgomenti. I tassi di incidenza per tutti i tumori nel loro complesso sono mediamente aumentati del 2% all’anno, passando da 146.9 nuovi casi all’anno (ogni milione di bambini) nel periodo 1988-92 a ben 176 nuovi malati nel periodo 1998-2002. Ciò significa che in media, nell’ultimo quinquennio, in ogni milione di bambini in Italia ci sono stati 30 nuovi casi in più. La crescita è statisticamente significativa per tutti i gruppi di età e per entrambi i sessi. In particolare tra i bambini sotto l’anno di età l’ incremento è addirittura del 3.2% annuo.
Tali tassi di incidenza in Italia sono nettamente più elevati di quelli riscontrati in Germania (141 casi 1987-2004), Francia ( 138 casi 1990-98), Svizzera ( 141 casi 1995-2004). Il cambiamento percentuale annuo risulta più alto nel nostro paese che in Europa sia per tutti i tumori (+2% vs 1.1%), che per la maggior parte delle principali tipologie di tumore; addirittura per i linfomi l’incremento è del 4.6% annuo vs un incremento in Europa dello 0.9%, per le leucemie dell’ 1.6% vs un + 0.6% e così via.
Tutto questo mentre si vanno accumulando ricerche che mostrano con sempre maggiore evidenza come sia cruciale il momento dello sviluppo fetale non solo per il rischio di cancro, ma per condizionare quello che sarà lo stato di salute complessivo nella vita adulta.
Come interpretare questi dati e che insegnamento trarne?
Personalmente non ne siamo affatto stupiti e ci saremmo meravigliati del contrario: i tumori nell’ infanzia e gli incidenti sul lavoro, di cui ogni giorno le cronache ci parlano, unitamente alle malattie professionali, ampiamente sottostimate in Italia, sono due facce di una stessa medaglia, ovvero le logiche, inevitabili conseguenze di uno “sviluppo” industriale per gran parte dissennato, radicatosi in un sistema di corruzione e malaffare generalizzato che affligge ormai cronicamente il nostro paese.
Potremmo, sintetizzando, affermare che lo stato di salute di una popolazione è inversamente proporzionale al livello di corruzione e quanto più questo è elevato tanto più le conseguenze si riversano sulle sue componenti più fragili, in primis l’infanzia, come Tomatis già oltre 20 anni fa anticipava.
Le sostanze tossiche e nocive non sono meno pericolose una volta uscite dalle fabbriche o dai luoghi di produzione e la ricerca esasperata del profitto e dello sviluppo industriale – a scapito della qualità di vita -, non può che avere queste tragiche conseguenze.

Dott. Gianluca Garetti Medico di Medicina Generale - Firenze
Dott. Valerio Gennaro Oncologo-Epidemiologo - Genova
Dott.ssa Patrizia Gentilini Oncologo – Ematologo - Forlì
Dott. Giovanni Ghirga Pediatra - Civitavecchia
Dott. Stefano Gotti Chirurgo - Forlì
Dott. Manrico Guerra Medico di Medicina Generale - Parma
Dott. Ferdinando Laghi Ematologo - Castrovillari
Dott. Vincenzo Migaleddu Radiologo - Sassari
Dott. Ruggero Ridolfi Oncologo-Endocrinologo - Forlì
Dott. Giuseppe Timoncini Pediatra - Forlì
Dott. Roberto Topino Medico del Lavoro -Torino

18 luglio 2008

*Lorenzo Tomatis (1929-2007), è stato un medico oncologo di fama internazionale, ha diretto l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro di Lione (IARC), ha posto le basi scientifiche e metodologiche per l’identificazione e la classificazione dei cancerogeni umani. Si è sempre strenuamente battuto per la Prevenzione Primaria e la difesa della Salute Pubblica ed è stato anche un grande scrittore, ricordiamo in particolare Il Fuoriuscito e L’ombra del dubbio, quest’ultimo uscito postumo.(ed. Sironi)

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Commenti (1) >> feed
I bimbi italiani sono più a rischio
scritto da Dott.ssa P. Gentilini, luglio 22, 2008

Carissimi,
a distanza di 5 giorni esatti dalla nostra lettera sull' incremento del cancro nell' infanzia (sopra riportata) esce una presa di posizione UFFICIALE dell' agenzia Adnkronos Salute che conferma al 100% quanto da noi detto, anche se qualcuno si ostina a sostenere che ciò accade per la miglior capacità diagnostica del nostro paese.

Ovviamente noi la pensiamo diversamente anche perchè ci riesce difficile credere che U.S.A., Francia, Svizzera, Germania siano più indietro di noi in questo settore.

In ogni caso mi viene il dubbio che senza il nostro "provocatorio" articolo questi dati sarebbero rimasti in qualche cassetto.

Patrizia Gentilini



Tumori in aumento tra bimbi italiani, 15% entro 2015

Roma, 21 lug. (Adnkronos Salute) - Cattive notizie per i piccoli italiani, e previsioni da brivido negli anni a venire. Il numero dei tumori infantili nel nostro Paese è cresciuto negli ultimi anni, ed è destinato ad aumentare ulteriormente, a un tasso più alto di quello registrato nelle altre Nazioni europee e negli Stati Uniti. A scattare la fotografia è il Rapporto 2008 sui tumori infantili, pubblicato dall'Airtum, l'Associazione italiana registri tumori. Il Rapporto analizza l'andamento temporale, l'incidenza e la sopravvivenza dei tumori in due fasce d'età: da 0 a 14 anni e dai 15 ai 19. Non manca la buona notizia, per fortuna: le neoplasie tra i piccoli sono in aumento, ma le cure sono più efficaci. Ci si ammala di più, in altre parole, ma si muore meno e si sopravvive più a lungo.Nella fascia 0-14 anni - emerge dal Rapporto - nel periodo 1998-2002 il tasso d'incidenza della malattia è stato di 175,4 casi per milione l'anno. Nella fascia adolescenziale, invece, l'incidenza è di 270,3 casi per milione l'anno. Con un aumento del 2% l'anno in Italia, mentre negli Usa e nel resto del Vecchio Continente il tasso di crescita dei tumori in bambini e adolescenti è stato rispettivamente dell'1,1% e dello 0,6%. Nel Belpaese, l'incremento più consistente riguarda i bimbi sotto l'anno di età ( 3,2%), seguiti da quelli tra 10 e 14 anni ( 2,4%), mentre è simile negli altri due gruppi ( 1,6% nella fascia di età 1-4 anni, 1,8% tra i 5 e i 9 anni). Dall'incrocio dei dati del Registri Tumori e di quelli sulla popolazione dell'Istat, emerge che per i bambini e i giovanissimi fino a 14 anni le previsioni non sono rosee. Il numero dei casi di tumore è destinato a crescere del 15% entro il 2015, passando da 7.786 (dato 2005) a 9.181 casi (2011-2015). Migliore, invece, la situazione per gli adolescenti. Il tasso di incidenza per i teenager scenderà del 5,6%, con 3.752 casi contro i 3.975 del periodo 2001-2005. Ma a cosa si deve l'aumento dell'incidenza? "Verosimilmente intervengono fattori diversi - spiega Corrado Magnani, coordinatore scientifico del Gruppo di lavoro Airtum - almeno una parte della variazione è da attribuire ai miglioramenti della diagnosi e non a fattori causali. I progressi del Servizio sanitario nazionale e delle tecniche di diagnosi e cura hanno fatto sì che molti casi di tumore in passato misconosciuti siano oggi correttamente diagnosticati e trattati. All'opposto, esiste molta incertezza sui possibili fattori causali di questi tumori e sulla proporzione attribuibile a fattori esterni oppure genetici"."Si tratta di un aumento reale ed è prioritario andare a ricercare le cause di questo fenomeno - commenta Franco Berrino, direttore del dipartimento di Medicina preventiva dell'Istituto dei tumori di Milano - la quota di casi generata dal miglioramento diagnostico non spiega interamente il fenomeno, occorre indagare in tutte le direzioni e approfondire le indagini sui fattori che sollevano qualche sospetto, compresi quelli dovuti all'inquinamento ambientale". "E' difficile evincere l'impatto del miglioramento diagnostico sull'aumento del numero dei casi, la questione dovrebbe essere approfondita così come il possibile ruolo dei fattori ambientali - afferma Benedetto Terracini, fondatore, nel 1967, del primo registro dei tumori infantili italiano - Un messaggio chiaro riguarda la qualità delle cure nel nostro Paese. I bambini italiani non hanno nulla da invidiare ai loro coetanei scandinavi o canadesi, e non sembrano esservi differenze nell'accesso alle migliori terapie per area di residenza. Sono però necessarie scelte politiche in merito alle migrazioni sanitarie, principalmente da Sud a Nord. Le autorità sanitarie devono decidere se è preferibile incrementare i centri di eccellenza al Meridione - conclude - oppure facilitare la vita delle famiglie che forzatamente debbono far curare un loro bambino al Nord".


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