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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Scritto da Luca   
giovedì 14 settembre 2006

domanda2Perché un'azienda italiana costruisce piattaforme di smaltimento rifiuti avanzatissime e le impianta in Islanda e non qui da noi, che stiamo ancora a litigare su sporchi e obsoleti inceneritori? Le emissioni di CO2 e Kyoto diverranno balzelli di cui aver paura o la chance per sviluppare nuove tecnologie? Sono in arrivo nuovi posti di lavoro verde?

S'è parlato proprio di questo, di "economia & ecologia", all'incontro organizzato da Modus Vivendi al Sana, a Bologna. LifeGate Radio c'era, e c'era anche il ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio.

"Ambientalismo sostenibile - ha esordito il ministro davanti ai microfoni e a una variegata platea, dal direttore di Confindustria al variopinto attivista ambientalista saltellante - non è un'espressione impropria. Suggerisce che non è tanto questione di sviluppo sostenibile, ma di ambientalismo.
Perché lo sviluppo, o è sostenibile, o ‘non è' sviluppo.
E' l'ambientalismo a dover proporre soluzioni praticabili, realizzabili, facendo conoscere le migliori tecnologie esistenti".

Un esempio? "Può essere mai - e sale il tono di voce... - che dobbiamo apprendere da chi va in Islanda che lì una grande azienda italiana costruisce impianti di destrutturazione dei rifiuti e invece in Italia litighiamo ancora sui vecchi inceneritori? Magari fatti da aziende americane...".

"Visto che abbiamo aziende italiane d'eccellenza - pungola il ministro - poco note (perché quelli che fanno cose scadenti spendono tanti soldi in lobby, quelli che fanno cose buone, vanno all'estero, senza scontrarsi col clientelismo nostrano...) cerchiamo di riportare in Italia quegli imprenditori italiani che vanno all'estero, creando una corsia privilegiata per l'ambiente: cosicché anche chi non ‘caccia mazzette' possa fare opere, in questo Paese".

Smettiamo di chiedere, grettamente, la crescita. "Insomma, uno può crescere obeso, oppure può crescere bene. Il nostro problema è 'come' si cresce! Per esempio - incalza Pecoraro Scanio - siamo il Paese che ha il maggior numero di automobili per abitante. Ma secondo voi, se ne abbiamo meno ma di migliore qualità e ci muoviamo meglio e più veloci, siamo "cresciuti" o siamo 'decresciuti'? Il tema è la crescita qualitativa, e, forse, una decrescita quantitativa in alcuni settori".

Un altro esempio. "Adesso, le aziende italiane nel settore del vino producono meno vino. Ma guadagnano di più, perché fanno vino migliore. Stavano meglio quando facevano molto vino e poi hanno fatto scoppiare lo scandalo del metanolo, o adesso che fanno meno ettolitri di vino, ma vino Doc e guadagnano di più? Ecco, io credo che alle aziende possa interessare far crescere i bilanci, piuttosto che far crescere i consumi".

Un efficace slogan, racconta, scaturì da un incontro con Pasquale Pistorio, vicepresidente di Confindustria e grande innovatore nelle sue aziende: "Green is black". Cioè, se investi nell'ambiente, i conti vanno in nero. In attivo. "Noi vogliamo lavorare affinché green sia black, nei bilanci: abbiamo l'obiettivo non di far andare in rosso le aziende imponendo tasse o balzelli, ma di far capire che l'ambiente è un'opportunità, non una maledizione. Forse è stato anche un difetto di comunicazione, di legislazione, perché molte aziende vivono - come dire - un'angoscia... ‘mannaggia, la CO2... devo pagare altri soldi'... Non funziona così, ‘inquinate di più, pagate più soldi'. No. Non ho quest'esigenza. Abbiamo invece bisogno di aprire nuove opportunità, dando, questo sì, soldi alle aziende che facciano una serie di innovazioni e di azioni di eco-sostenibilità".

"Questo è un Paese dove tutti parlano d'innovazione. Noi siamo per l'innovazione che deve essere la capacità di mettere in moto energie che ci sono, che sono a volte inespresse. Lavoriamo in questa direzione. Facciamo il piano della CO2 (che il precedente governo ha clamorosamente "bucato", NdR). Privilegiamo chi fa innovazione, chi fa cose positive. Dobbiamo gettarci sulle nuove energie. Facciamo in modo che attraverso l'efficienza energetica si possa spingere la nostra industria, capace di produrre beni realmente efficienti, a diventare leader".

"Noi non abbiamo il petrolio. Forse sarebbe il caso di sottrarre un po' di soldi agli sceicchi... e utilizzarli nell'innovazione. Per diffondere ricchezza, e fare passi avanti". Convincente.

Stefano Carnazzi

Tratto da:
http://www.lifegate.it/

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Ultimo aggiornamento ( lunedì 31 marzo 2008 )
 
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