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Alla rincorsa di Kyoto: gli eco-interventi della Finanziaria |
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Scritto da msirca
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venerdì 19 gennaio 2007 |
Il convitato di pietra
Il mesto compromesso di Kyoto (ma da qualche cosa bisogna cominciare
per stabilire le regole che allontanino disastri molto annunciati..), è
tirato in ballo a proposito e a sproposito da cassandre che vedono in
queste stagioni impazzite le avvisaglie della fine del mondo e da
scettici cinici e navigati che minimizzano gli effetti e le previsioni
richiamando la ciclicità di questi eventi e il fatto che madre terra è
ancora sotto i nostri piedi.
Il Governo italiano ha fatto notevoli brutte figure (ovviamente
secondo me che commento l'articolo allegato), in materia ambientale,
del risparmio e del corretto uso del territorio e delle risorse;
considerato che ci stanno persone che sono state in piazza con noi
nelle lotte per il diritto alla salute e alla qualità della vita,
contro gli sprechi di miliardi di euro in opere inutili (ma molto
adatte a far perdere le tracce dei mille rivoli in cui così si disperde
l'emorragia dell'erario) mi aspetterei che abbiano in futuro maggiore
determinazione contro gli squali dell'Unione. Che continuano
imperterriti a buttare soldi in foglie di fico che ancora una volta si
risolveranno in una beffa per popolazioni. Personalmente direi a Prodi:
"mi accontenterei che a cominciare da lei e a seguire nei vari gradini
fino alle amministrazioni locali vi comportaste con la coerenza di chi
sia veramente preoccupato per la qualità dell'aria che respiriamo".
Roboanti discorsi e anche ingenti risorse (600 milioni di euro per
agevolazioni fiscali a chi usa lampade fluorescenti, -chissà quanto mi
viene visto che la prima l'ho messa nel 1993-, e "incentivazioni per
carburanti ecocompatibili", che vuol dire? e... "fondo per
l'incentivazione di edifici ad altissima efficienza", che senso ha se
gli edifici che si vanno a costruire, per esempio nella piana di Sesto,
a incrementare di qualche migliaio i bersagli biologici frontisti
del progettato inceneritore di Case Passerini, avranno qualche
centimetro in più di spessore nei muri ma sono comunque corredati di
aria condizionata, etc etc).
Ci vediamo alla fine del mandato di Prodi e pretendiamo che ci
raccontino come li hanno spesi se li spenderanno questi 600 milioni di
euro in tre anni?
Ma il convitato di pietra in tutto questo scenario...gli inceneritori?
Una scelta di eliminarli sarebbe determinante davvero per non
aumentare la nuvola grigia o invisibile che sia e dare il
buon esempio ai paesi emergenti che vogliono emularci nelle
nefandezze ambientali che finora abbiamo perpetrato. Ma continuano
imperterriti a firmare patti e patterelli questi piccoli satrapi di
provincia, come se il compito di limitare i danni o avviare il
risanamento spetti a chissachì...
http://salvadanaio.economia.alice.it/racconti/r536_finanziaria_
kyoto.html
Alla rincorsa di Kyoto: gli eco-interventi della Finanziaria
600 milioni di euro per un fondo destinato a ridurre le emissioni di
gas serra e numerosi altri provvedimenti per recuperare l'emergenza
ambientale del nostro Paese. Ecco le misure introdotte dal
Governo«Quest'anno dovrà essere quello della svolta: per il 2008
bisogna definire una "finanziaria del clima". Anzi: bisogna pensare al
protocollo di Kyoto come alla nostra nuova Maastricht. L'impegno al
rispetto dei limiti sulle emissioni di anidride carbonica deve essere
preso con la stessa serietà con cui abbiamo perseguito quello di un
rapporto tra deficit e Pil sotto il 3%». Queste le parole del ministro
dell'Ambiente, Alfonso Pecoraio Scanio, in un'intervista rilasciata a
Il Riformista. Il fenomeno del riscaldamento globale è ormai un fatto
tangibile. Preoccupante a maggior ragione per l'Italia, che, alle
latitudini meridionali del vecchio continente, è tra i Paesi Europei
più esposti ai danni causati dai mutamenti climatici (alluvioni,
desertificazione, sfasamenti stagionali, picchi roventi in estate). La
Commissione Europea si è recentemente riunita a Bruxelles, per valutare
l'indirizzo da dare alle politiche energetiche, nel tentativo di
contenere le emissioni di anidride carbonica (tra i principali
responsabili dell'effetto serra), con l'obiettivo di rispettare vincoli
imposti dal protocollo di Kyoto.In questa occasione il tavolo
dell'Unione ha duramente ripreso l'Italia, responsabile di aver
accumulato un forte ritardo sulla tabella di marcia prevista per
ottemperare gli impegni sottoscritti con il Protocollo: il nostro Paese
avrebbe dovuto ridurre, nel periodo 2008-2012, il totale delle
emissioni di almeno l'6,5% rispetto ai livelli del 1990, invece ad oggi
le emissioni sono aumentate del 13%.Il rapporto presentato dalla della
Commissione europea a Bruxelles, anticipato dall'allarme del Wwf,
sottolinea lo scarso impegno del nostro Paese nel campo delle energie
rinnovabili, pilastro fondamentale per la politica per Kyoto. Dal 1997
ad oggi, infatti, il contributo delle energie rinnovabili invece che
aumentare è diminuito, passando dal 16% del 1997 al 15,3% di oggi (ben
lontano dall'obiettivo del 25% a cui dovrebbe giungere entro il
2010).Una situazione di grave "deficit ambientale", che il governo ha
deciso di affrontare introducendo nella legge finanziaria 2007 misure e
finanziamenti per avvicinarsi agli standard europei.I provvedimenti più
significativi rivolti agli impegni di Kyoto prevedono l'istituzione di
un fondo per finanziare misure di riduzione delle emissioni dei gas
serra, destinati ad attivare una rete di finanziamenti per alcuni
miliardi di euro.
Le risorse destinate al fondo ammontano a 600 milioni di euro nel triennio 2007-2009.
Si prevede inoltre lo stanziamento di 75 milioni di euro in tre anni
per l'educazione, l'informazione e la cooperazione internazionale in
ambito ambientale, in un piano di sensibilizzazione sui temi
dell'ambiente e del risparmio energetico, ad ampio raggio.
E proprio con l'obiettivo di migliorare l'efficienza e il risparmio
dell'energia vengono varate una serie di misure dalle quali dovrebbe
trarre beneficio sia l'ambiente che il portafoglio:
- fondo per l'incentivazione di edifici ad altissima efficienza;
- agevolazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici;
- contributi per frigoriferi ad alta efficienza (detrazione
fiscale fino a 200 euro per ogni apparecchio acquistato nel 2007 );
- interventi sulla fiscalità energetica per finalità sociali;
- incentivi alla eliminazione di auto inquinanti e l'acquisto di auto ecologiche;
- agevolazioni fiscali per chi sceglie lampade fluorescenti;
- incentivazioni per carburanti ecocompatibili.
Anche la difesa del patrimonio naturale ha ottenuto l'attenzione
che merita, a cominciare dai 730 milioni di euro in tre anni stanziati
per sicurezza del territorio, 265 milioni destinati alla bonifica di
siti inquinati, 208 milioni per parchi ed aree protette e 9 milioni di
euro in più in tre anni per la demolizione di opere abusive nelle aree
naturali protette.
Viene inoltre introdotto il cosidetto "principio di rivalsa" da parte
dello Stato verso gli enti locali inadempienti alle norme europee e
verso chi inquina il territorio, con il potenziamento del Comando dei
Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente e l'istituzione di una
struttura per la lotta alle ecomafie. L'impegno a livello urbano
prosegue con gli interventi per la mobilità sostenibile (270 milioni di
euro in tre anni) e con severi vincoli per la raccolta differenziata
dei rifiuti (le Regioni dovranno garantire sul proprio territorio una
raccolta differenziata pari al 40% entro il 2007, al 50% entro il 2009,
al 60% entro il 2011).
(laura ferrari)
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Ultimo aggiornamento ( lunedì 22 gennaio 2007 )
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