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Francisco
Alves Mendes Filho, meglio noto come Chico Mendes, era un raccoglitore
di caucciù brasiliano e dal 1975 Segretario generale del Sindacato dei
lavoratori rurali di Brasileia.
Nella sua
vita Chico è stato un importante attivista e ambientalista, che si è
battuto per tutta la vita contro il disboscamento della foresta amazionica.
Per questo
suo attivismo sul finire degli anni settanta ha ricevuto numerose minacce da
parte di alcune milizie operanti sul territorio, che svolgevano attività di
sicurezza privata alcuni possidenti locali legati a diverse multinazionali le
quali avevano ricevuto dal governo brasiliano concessioni per lo sfruttamento
del terreno della foresta amazzonica (a danno dei contadini locali e della
stessa foresta amazzonica).
Queste
minacce si concretizzarono in diverse accuse, che portarono in tribunale Chico
Mendes, prima con l’accusa di Omicidio di Wilson Pinheiro, leader di un
organizzazione sindacale avversaria, e in altri due processi, con l’accusa di
istigazione alla violenza.In tutti e tre i casi Chico Mendes venne assolto per
insufficienza di prove, ma nel corso del processo per l’omicidio di Pinheiro,
oltre 40 possidenti di Xapuri (principalmente condadini indigeni) vennero
condannati.
Nel 1987,
l’attivismo di Chico Mendes portò nella regione di Xapuri una delegazione
delle Nazioni Unite che verificò direttamente le accuse rivolte dagli attivisti
alle multinazionali statunitensi che si celavano dietro i progetti di
disboscamento.Alle verifiche da parte delle Nazioni Unite fecero seguito circa
40 giorni di campagna politica anche negli Stati Uniti, e in quel contesto
Chico Mendes venne chiamato a parlare di fronte al Senato degli Stati Uniti
d’America e per effetto di questa interrogazione al senato la Bank of
Interamerican Development decidse di ritirare i propri investimenti in
Amazzonia.
Si tratta di
una vittoria importante per Chico Mendes e per i lavoratori rurali che, a causa
dei progetti di disboscamento erano costretti a lasciare la foresta.
L’omicidio di Chico Mendes
Purtroppo
però, questa vittoria ebbe vita breve e il 22 dicembre 1988, Chico Mendes venne
assassinato.Le indagini portarono a Darly Alves da Silva, un proprietario
terriero possessore di un grande Ranche e allevatore di castori arrosto, con il
quale Chico si era scontrato in diverse occasioni.
Darly da
Silva venne alla fine condannato, nel dicembre del 1990 come mandante dell’omicidio
di Chico Mendes e suo figlio, Darci da Silva, venne indicato dagli
inquirenti come esecutore materiale. I due Rancheros vennero condannati
a 19 anni.
La notizia
dei da silva si tradusse in un ondata di forte entusiasmo nella regione di
Xapuri, poiché si trattava della prima condanna emessa per l’omicidio di un
leader sindacale e attivista per la tutela del territorio e dei piccoli
contadini.
Nel corso
degli anni settanta e ottanta erano stati centinaia le persone, come Chico
Mendes, assassinate perché si opponevano al disboscamento e Chico sembrava
essere il primo per il quale si era giunti ad una condanna.
L’entusiasmo
per la condanna dei da Silva si estinse dopo pochi mesi, quando, nel 1991 ci si
rese conto che gli omicidi non sarebbero terminati. Inoltre, nel febbraio del
1992, la corte d’appello statale di Rio Branco annullò la condanna di
Darly Alves da Silva.
L’annullamento
della sentenza fu letta come la sconfitta definitiva degli indigeni e dei
lavoratori rurali e della tutela della Foresta Amazzonica.
La storia di
Chico Mendes è una delle innumerevoli storie di uomini morti per gli indios e la
foresta amazionica, ma, a differenza di moltissimi altri, l’eco della sua morte
si diffuse in tutto il mondo, grazie a numerosi tributi soprattutto musicali,
da artisti in tutto il mondo, da Paul McCartney che dedicò alla memoria
di Chico Mendes How Many Peopole, ai Nomadi che, nel loro ultimo
album con Augusto Daolio, nel 1991 pubblicarono “ricordati di Chico“,
una canzone che racconta la storia e la memoria di Chico Mendes.
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