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Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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L' inceneritore di San Donnino : Il prezzo da pagare allo sviluppo. PDF Stampa E-mail
Scritto da Luca   
giovedě 10 agosto 2006

8_1Trenta anni fa veniva inaugurato l' inceneritore di San Donnino.
AVEVO 7 ANNI...
L' èta in cui giochi allegra e felice coi tuoi vicini, altri bimbi che come me oggi possono VANTARSI di aver GIOCATO tra la DIOSSINA, mettevamo le mani in bocca perché nessuno ci diceva che quella ROBA ERA VELENO!
Ci entrava in cucina ricordo mia madre che era sempre con il cencio in mano, ma non bastava, entrava nei polmoni, nel sangue, c'e' anche chi peggio di me si e' ridotto a causa dei VELENI oggi non e' più qui per poterlo raccontare.
Son MORTI due miei compagni di gioco dopo che fù chiuso.
Il maledetto inceneritore ha BRUCIATO la loro VITA a soli 10 anni... (LEUCEMIA fulminante) io posso dire di ESSERE fortunata, non posso USCIRE più DI GIORNO, magari avrò le mie conseguenze, e non sto ad elencare, però Sono VIVA se cosi si può DIRE...
Mi ha bruciato le Ali, Mi ha portato via la Vita, tra i mali minori scelgo di far delle belle BUCHE visto che di campi ce ne sono sfruttiamoli, ci sarà puzzo, ma è più sano della polvere di diossina

Lo dico perché ho i SEGNI di una vita sulla PELLE...
La prevenzione è la migliore cura, perchè una volta che ti ammali, parlo di cancro, di leucemie, di malattie immunologiche rare, non e' più possibile uscirne, sani e forti.; non ci sono Terapie per sconfiggere il Male..
IO sono contraria non lo faccio per me ormai non ho più la SALUTE da perdere, l'ho già persa, sono contraria per mio figlio, NON voglio che cresca come son cresciuta io; o peggio..

Subito dopo, l'inaugurazione avvenuta il 18 marzo 1973, l'inceneritore ancora in una fase di rodaggio, cominciò a sputare cenere: era il triste presagio di quello che sarebbe accaduto di lì a pochi anni quando ci si incomincerà a domandare, sull'onda emotiva di quanto accaduto a Seveso, se anche a San Donnino la diossina avesse ammorbato l'aria e il suolo.
Fin dal 1976 i cittadini della piccola frazione di Campi Bisenzio, con in testa i soci della Fratellanza Popolare, avevano cominciato a chiedere verifiche all'ASNU (oggi Quadrifoglio S.p.a.) sulla presenza di sostanze tossiche nell'area e nel novembre del 1977, avevano fatto affiggere un manifesto, nel quale oltre a denunciare i ritardi e le parzialità nel controllo sui fumi, si metteva in evidenza come le recenti analisi scientifiche sugli inceneritori dimostrassero come questi impianti producessero pericolose sostanze inquinanti.
Nei mesi successivi i dirigenti dell'ASNU e l'amministrazione comunale fiorentina cercarono di tranquillizzare la popolazione: il vicepresidente dell'Asnu Leoni volle ribadire che la sicurezza dalle emissioni pericolose era garantita dagli 800 gradi con i quali i rifiuti venivano bruciati.
E nel 79 ci furono i primi morti di leucemia, malattie respiratorie gravi, malattie e cancro della pelle ed altre gravi conseguenze, però continuavano a farci star buoni facendoci credere che non erano VELENI..
Andrebbero ARRESTATI tutti...

(la foto è ripresa da : Seveso: l'incidente dell'ICMESA del 1976)
Un ringraziamento particolare a Rensy per il suo contributo

Commenti (1) >> feed
altri effetti collaterali
scritto da bolina, agosto 14, 2006

17/05/2006
SEVESO RICORDA CON L’ENPA DI MONZA IL DISASTRO DEL 1976. OLTRE ALLE PERSONE, TRA LE VITTIME MIGLIAIA DI ANIMALI (www.enpa.it)
Domenica 21 maggio, a trent’anni dal disastro chimico nel quale, oltre ai gravi danni per la salute della popolazione umana, persero la vita ottantamila animali, il Comune di Seveso (Milano) organizza una manifestazione presso il Bosco delle Querce per ricordare la catastrofe del 10 luglio 1976, quando una nube tossica di diossina si sprigionò dalla fabbrica dell’Icmesa.
Il nome dell’iniziativa, “Quel pomeriggio di una giornata da cani” (preso dal celebre film con Al Pacino), vuole sottolineare infatti che gli effetti devastanti dell’incidente colpirono non solo le persone e l’ambiente, ma anche gli animali domestici, selvatici e da cortile, morti direttamente a causa dell’incidente, abbattuti in seguito o usati per esperimenti. Furono successivamente sepolti in due enorme vasche impermeabilizzate, insieme a materiali e oggetti contaminati, proprio nel Bosco delle Querce, parco sito tra Seveso e Meda, creato negli anni seguenti il disastro (www.boscodellequerce.it).
Oggi le vasche sono diventate collinette ricoperte da una ricca vegetazione, e il bosco ospita diversi mammiferi quali conigli selvatici, lepri, volpi, ricci, arvicole e talpe, alcuni anfibi e rettili, e ben 49 specie di uccelli, di cui 38 nidificanti.
(.....)

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Ultimo aggiornamento ( lunedě 31 marzo 2008 )
 
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