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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

Il sito ha qualche problema, ci scusiamo per i disagi causati ai lettori, speriamo di risolvere presto!

 

Nel frattempo potrete essere agevolati se lo visitate con il Browser Mozilla Firefox

  GRAZIE PER LA PAZIENZA!
 

Benvenuti !
Sul nostro sito Internet

 

Il Coordinamento dei Comitati della Piana dedica questo sito a beneficio di tutti i cittadini interessati.

 
 
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Scritto da msirca   
martedì 12 dicembre 2006

regione_toscanaDati ufficiali: nel 2005 più rifiuti e meno raccolte differenziate

Finalmente ecco i dati della produzione e delle raccolte differenziate del 2005 in Toscana: purtroppo le parole, i proclami e gli obiettivi non bastano

Da Greenreport 17 novembre 06 

FIRENZE. Pubblicati finalmente, con notevole ritardo, i dati della Regione sulla situazione dei rifiuti in Toscana (decreto del 29 settembre 2006 numero 4620, certificato il 9/10/2006).
I ritardi non sono stati motivati dall´episodio della falsa registrazione dei dati della Geofor di Pisa, bensì, questa la motivazione ufficiale di Arrr - perché non sono ancora stati comunicati i dati sulle presenze turistiche per un trimestre della Provincia di Pistoia.
La validazione dei dati di produzione e di raccolta differenziata effettuati da Arrr sono funzionali all’attribuzione del contributo applicato ai comuni per lo smaltimento dei rifiuti indifferenziati in discarica.
E quindi la reale situazione, al di là dei primati che rappresentano comunque motivo di orgoglio per le amministrazioni, conta soprattutto per il conseguente risvolto economico.

La sorpresa non è però stata delle migliori.

Il dato secco aggregato a livello regionale, confrontando i dati 2005 con la serie relativa agli anni 1999-2004 (riportati nel sito di Arrr e nel Praa 2006-2010), indica infatti una situazione molto lontana dalle aspettative e dagli obiettivi che l’assessore Marino Artusa ha riproposto anche ieri alla discussione del Praa, che si è svolta a Massa Carrara, ovvero una minor produzione (il –15% rispetto ai dati 2004) e una maggiore raccolta differenziata (+55%). I rifiuti infatti e invece, in Toscana continuano a seguire il trend di crescita registrato dal 1999 in poi (salvo una battuta di arresto nel 2003), e hanno raggiunto nel 2005 quota 2.523.644 tonnellate contro le 2.506.514 del 2004, ovvero il +1%. Al contempo le raccolte differenziate, come media regionale, sia pure di solo qualche decimale, sono invece diminuite, passando al 33,28% al 2005 rispetto al 33,42 del 2004 (poi corretto al 33,50%). E questa diminuizione è la prima registrata dal 1999. Certo, si può dire che siamo in una situazione di stallo, con la media regionale che si è attestata al 33% e l’aumento della produzione dei rifiuti all’ 1% . Una situazione che sta ad indicare che gli auspici e gli annunci ripetuti non bastano a farla evolvere positivamente.

E’ evidente che la presenza delle cosiddette zone grigie di contabilizzazione alla fonte (leggi assimilabili e assimilati) e l’utilizzo degli indicatori, possono determinare fluttuazioni della contabilità complessiva dei rifiuti e quindi far rientrare tra gli urbani anche gli speciali ( o viceversa), ma alla fine sono comunque rifiuti prodotti e da gestire. Se poi anziché il dato assoluto lo si legge come trend, misurato anno per anno con gli stessi indicatori e le stesse metodologie, l’analisi non certo positiva, ne esce ancora di più rafforzata.

E il panorama toscano del settore rifiuti non offre prospettive migliori, anche se naturalmente più variegate, neanche se letto come dato disaggregato a scala di Ato.

La produzione di rifiuti è infatti aumentata in 7 province ( o meglio Ato dato che Pistoia è valutata assieme all’area Empoli – Valdelsa, che viene invece “sottratta” alla provincia di Firenze) su 10, in particolare a Massa ( 137.206 nel 2004 e 139.280 nel 2005), Pistoia-Empoli ( 282.560 nel 2004 e 286.884 nel 2005 ma con Empoli che, sia pure di poco, diminuisce), Firenze (da 539.540 a 544.335), Arezzo ( da 198.029 a 200.263), Siena (da 165.433 a 169.247) e Grosseto (da 173.111 a 175.480) e a Prato ( da 186.342 a 192.224). I rifiuti diminuiscono invece, sia pure di poco a Livorno ( da 247.807 del 2004 a 247.231. 576 tonnellate in meno anche se la produzione procapite rimane comunque più alta rispetto alla media regionale), un po’ di più a Pisa ( da 276.549 a 272.856. Meno 3.693 tonnellate) e a Lucca ( da 299.937 a 295.800. Meno 4.137, quando però il dato procapite risulta maggiore rispetto alla media toscana).

Rispetto alle percentuali di raccolta differenziata che come abbiamo detto rimane stabile al 33% come media regionale, il dato disaggregato a livello di Ato, evidenzia che vi sono stati degli spostamenti a livello territoriale. La percentuale infatti è cresciuta, sia pure quasi impercettibilmente a Lucca ( dal 34,92 al 35,37. Più 0,45%), dove però si registra un aumento di produzione di quasi 72 Kg/abitante rispetto al dato medio regionale; in maniera ancor meno evidente a Pisa con un +0,11( dal 34,67 al 34,78) e Siena + 0,19 (dal 37,75 al 37,94), dove la produzione procapite è però sotto il dato medio regionale. Livorno e Firenze vedono crescere le percentuali di raccolta differenziata (dal 31,35 al 32,42. Più 1,07% e dal 34,02 al 35,63. Più 1,61% rispettivamente), ma mentre a Firenze la produzione procapite è più bassa rispetto a quella media regionale, a Livorno è cresciuta a 736 chilogrammi abitante. Prato, è l’Ato in cui si registra l’aumento più forte di raccolta differenziata (dal 35,50 al 38,01. Più 2,41%) e il dato di produzione è quasi 100 chilogrammi superiore alla media toscana.

Il trend è invece negativo, sia pure di qualche decimale a Massa che passa a –0,21% (dal 30,11 al 29,90) Pistoia-Empoli a meno 0,08( dal 34,67 al 34,59) con un aumento contenuto in entrambi gli Ato riguardo alla produzione di rifiuti (rispettivamente Massa ha lo stesso dato medio regionale e Pistoia-Empoli più basso di 48 Kg/abitante).

Arezzo ha un calo della percentuale di raccolta differenziata pari a un –0.32% ( da 24,99 a 24,67), ma è l’unico Ato in cui vi è stata una netta diminuzione dei rifiuti procapite (meno 98 kg/abitante rispetto alla media regionale).

A Grosseto infine si registra il più marcato calo della raccolta differenziata che passa da 33,74 a 29,68, ovvero a - 4,6%, e al contempo si registra il maggior aumento procapite di rifiuti rispetto alla media regionale con 797,5 Kg/abitante.

Vale la pena ricordare che i dati di raccolta differenziata validati da Arrr, non vanno confuso comunque con quelli relativi al riciclo effettivo dei materiali raccolti, come dimostra il dibattito che si è svolto proprio su Greenreport fra Conai e il sistema toscano.

E’ evidente che il futuro si presenta quanto mai in salita.

Commenti (16) >> feed
Favorevole
scritto da Neri Sesifa, dicembre 12, 2006

Gentili membri del comitato, mi sono capitati tra le mani alcuni dei vostri interessanti volantini che hanno destato in me interesse per l’argomento e alcune domande a cui spero vorrete rispondere:

- Come mai in Campania dove NON ci sono TERMOVALORIZZATORI viene rilevata DIOSSINA nei campi, mentre ad esempio in Emilia Romagna dove gli inceneritori ci sono la diossina nei campi non viene rilevata o rilevata in quantità infinitesimali?
- Avete mai sentito parlare di una certa criminalità che fa dei guadagni immensi portando i rifiuti a bruciare nei termovalorizzatori tedeschi, svizzeri, austriaci ecc.? (Tedeschi, svizzeri, austriaci ecc. sono notoriamente delle popolazioni sottosviluppate che non hanno a cuore la salute propria e delle generazioni future. Inoltre sono così inetti che pur avendo termovalorizzatori che producono energia continuano ad effettuare massicciamente la raccolta differenziata piuttosto che bruciare tutto per produrre calore.)
- Cosa intendete con “ SI alla riduzione dei rifiuti”? E’ una frase tipo “Meno tasse per tutti”? o, “ SI alle vincite globali al SuperEnalotto”? Sono certo, e aspetto vostra conferma, che, fedeli alla linea, tutti i vostri attivisti hanno già venduto le loro auto ed adesso si muovono in bici o con i mezzi pubblici, perché se non erro, e non erro, le auto sono grandi produttrici di quelle POLVERI FINI che causano tumori, ictus, infarto e malformazioni nei neonati da voi sempre citate.
- Avete provveduto a trovare tra di voi i volontari pronti ad accogliere i rifiuti nel proprio giardino dopo la chiusura di Case Passerini ?
- Perché non create un Comitato Per il controllo dei Fumi piuttosto che un Comitato per il No? Penso che allora si la comunità trarrebbe dei vantaggi dalla vostra Opera.
- Al fine di far tacere ogni polemica sarebbe sufficiente che le Amministrazioni comunali riducessero drasticamente la tassa sui rifiuti agli abitanti dei comuni interessati dall’inceneritore, di pari passo si ridurrebbero drasticamente anche i comitati per il no.

In attesa delle vostre risposte colgo l’occasione per porgervi i miei più cordiali saluti.


Vinciamo l'Enalotto della salute, è più importante!
scritto da msirca, dicembre 13, 2006

Il signor Neri può leggere nel nostro sito che ospita le sue gentili domande, tutte le risposte che cerca e molte altre informazioni e spiegazioni; il nostro webmaster che ha impostato questo strumento di comunicazione diretto e chiaro e noi tutti che "costruiamo" giorno per giorno insieme a lui il sito, operiamo con l'intento di offrire una informazione basata su studi e documenti incontestabili.
Su una cosa sono d'accordo con il signor Neri: deplorevole davvero(lui pare sintettizare questo limite in "criminale" ma mi sembra una parola forte)che nella civilissima e generosa regione Toscana, -detto col cuore "civilissima e generosa", perchè è vero-, non ci siano amministratori all'altezza della maggior parte della popolazione, specialmente a Firenze ma anche in alcuni altri capoluoghi, dove non si si è nemmeno riusciti a rispettare il pur limitato "decreto Ronchi" che imponeva di raggiungere il 35% di Raccolta Differenziata, finalizzata al recupero e riciclo dei materiali post consumo entro il 2003.
Eppure si sa quanto il nostro pianeta sia "in riserva" dei materiali che ci occorrono per questo sviluppo distorto e insostenibile, e quanto sarebbe utile a tutti che specialmente nelle regioni più civili si desse il buon esempio a partire dai governanti, nel recuperare i materiali che diventano "rifiuti" ingestibili e che arricchiscono le mafie inceneritoriste, solamente perchè cittadini irresponsabili o malguidati li buttano dentro un sacco e pretendono che "spariscano".
Qualcuno dovrebbe pagare, magari con la prigione.
Ps. possiamo avere quegli stidi che cita sull'Emilia Romagna? Sarebbe interessante. Grazie!

vinciamo l'Enalotto della salute, è più importante! (2)
scritto da msirca, dicembre 14, 2006

Spero sia chiaro che, la parte “tecnica” del commento ha valore per tutti ma il corpo del commento vero e proprio (da: “su una cosa sono d’accordo”….a: “magari con la prigione) è un commento mio personalissimo che non coinvolge la redazione o altri. D’altra parte questa è la funzione del commento, l’espressione della propria idea.
Per l’interpretazione “surreale” che avrei fatto del messaggio del signor Neri o della signora Sesifà : ho cercato di estrapolare il concetto più importante della responsabilità di questa presunta “emergenza” (giustamente il signor Neri ha postato il primo commento sul documento della Regione Toscana) e trattare quello, al resto si trovano ampie risposte nel sito, credo di essere stata rispettosa quanto si deve.
Rivendico l’auspicio della prigione come soluzione finale, io ne ho parlato e scritto più volte nelle mailing-lists dedicate, chiedendo a questi attila ignoranti e presuntosi di tornare a scuola e imparare come si fa a occuparsi correttamente della cosa pubblica, a agire come il “buon padre di famiglia” oppure di starsene a casa a fare altro. Arrogarsi il privilegio di decidere senza adempiere al dovere di governare penso sia uno degli insulti più grossi alla democrazia. Sbatterci continuamente in faccia “ci hanno votato i cittadini”, quando contestiamo certe scelte folli fatte nell’interesse di pochi e contro l’interesse della collettività, è segno di disprezzo estremo per la popolazione tutta perchè siamo portatori di interessi generali.
Non c’entra nulla l’azione del magistrato venuta alla luce questi giorni, io trovo troppo facile “sparare sulla Croce Rossa del traffico”. Se da un lato sono felice che si siano individuate le responsabilità di inquinatori ambientali degli amministratori (per omissioni),trovo riduttivo l'intervento del magistrato perchè limitato al dato eclatante che non so quanto possa poi essere collegato alle azioni che costantemente gli amministratori fanno per trattenere e aumentare lo smog in città e periferie. So bene che il magistrato non può operare "preventivamente", ma la consolazione per le generazioni future che sulla base magari della class action o azione collettiva come dir si voglia, i sindaci di turno potranno essere incriminati mentre magari gli autori veri del misfatto se sono tornati a casa "legibus soluti", è molto amara.
Non occorre andare a parare sugli inceneritori (presenti e che inquinano in deroga da anni e futuri), basta fermarsi alle scelte di edificazione intensiva, la moltiplicazione delle cubature, gli intrallazzi, la scelta della politica del lusso e di buttare i soldi delle famigerate "mitigazioni" per cantierizzazioni inflitte ingiustamente a pochi disgraziati, senza controllo alcuno sulle conduzioni delle grandi opere in altre "piccole" opere incongruenti costose e non necessarie, "l'appalto che giustifica l'opera" sempre alla base di tutto. Hanno scelto di trasformare le nostre città in "Leonia" del cemento, dell'asfalto, della cemintificazione a oltranza del disprezzo del verde dello sterminio ingiustificato di alberi, etc etc
Si attrezzino casomai perchè non paghino innocenti o quasi innocenti, per questo forse basta non essere ciecamente omologati.
Ps.
Il signor Neri ha postato successivamente al primo, altre copie dello stesso commento su altri documenti, incongruamente forse per inesperienza, interferendo con chi altri volesse commentare quei doc, propongo all'admin di lasciare solo il primo sui dati della Regione Toscana.



risposte
scritto da Neri , dicembre 14, 2006

Ho scritto su più documenti, e mi scuso sinceramente per l'eventuale disturbo provocato ai vari utenti, perchè dopo aver tentato inutilmente di avere risposte alle mie domande inviandole all'indirizzo , ho provato a trovarle direttamente sul blog. Va quindi da se intendere che quando parlavo di criminalità non c'erano legami con l'articolo in questione, ma mi riferivo alle ecomafie, quindi probabilmente non sono d'accordo col sig. msirca nemmeno su quel punto. Mi permetto di disturbarvi ancora un attimo per dire che ho letto dell'Emilia Romagna su di un periodico L'Espresso? Focus? Newton? che parlava di termovalorizzatori ed in particolare su di quello posto nel centro di Vienna.
Resto in attesa di eventuali risposte sulla destinazione dei rifiuti che anche diventassero il 50% degli attuali seguendo il vostro demagogico ed utopico slogan " SI MENO RIFIUTI" da qualche parte dovrebbero essere messi.
Gradirei inoltre sapere cosa pensate di un comitato per il controllo dei fumi e magari della corretta effettuazione della raccolta differenziata anche in presenza di termovalorizzatore, che ribadisco rimane secondo me l'unica reale soluzione allo smaltimento dei rifiuti.
Ringraziando anticipatamente, resto in attesa di risposte. Saluti NS

opinioni diffuse
scritto da Frank, dicembre 14, 2006

Avendo già avuto occasione di confrontarmi con la signora Sirca nello scorso mese di agosto in merito alla necessità di far fronte allo smaltimento dei rifiuti urbani tramite la termovalorizzazione, noto con piacere una convergenza di opinioni in merito con quanto esposto dal signor Neri nel suo intervento. E' il segno che opinioni come la mia non sono poi così sporadiche e che sono assai più diffuse di quanto non si creda. Del resto alcune delle domande del signor Neri erano anche le mie, domande alle quali -per il vero- qui non si risponde, ma si rimanda ad altre parti del sito. Dalle parole ai fatti.Il problema della Campania è sempre più grave e si attende l'apertura del termovalorizzatore di Acerra per incominciare a vedere la fine di un'emergenza veramente vergognosa per un Paese come l'Italia. Siamo in alto mare per quanto riguarda gli altri due impianti previsti, ma un segnale largamente positivo, segno di come si può essere amministratori e cittadini responsabili, è dato dalla disponibilità del sindaco di Salerno ad ospitare un termovalorizzatore sul proprio territorio comunale,il che segna una vera inversione di tendenza rispetto alla nefasta logica Nimby che ancora dilaga. Strettamente connesso è il problema dell'ecomafia che prolifica laddove la gestione dei rifiuti è ancora basata sulla logica dell'emergenza. Chi guida le proteste di Acerra fa di tutto per evitare la regolarizzazione del ciclo dei rifiuti che farebbe venir meno forti guadagni alla criminalità organizzata!!!
Il riferimento al caso dell'inquinamento atmosferico da traffico vorrebbe essere strumentale alle ragioni del no al termovalorizzatore, ma invece dimostra come la maggior fonte di inquinamento atmosferico non dipende dagli impianti di smaltimento dei rifiuti, bensì da tante comodità a cui nessuno rinuncia come la macchina o il proprio riscaldamento. Si obietterà che sono necessari, così come è necessario smaltire i rifiuti in maniera evoluta e non certo a continuare a interrarli e a nasconderli agli occhi e alla memoria della gente.
L'idea di trovare volontari per ospitare i rifiuti nel proprio giardino - non in quello del vicino che magari potrebbe anche andar bene per taluni - mi ricorda tanto i 120 grammi di rifiuto non riciclabile che secondo Federambiente si ritrovano in 1 kg di rifiuti buttati dai cittadini. L'idea sembra buona...è l'attuazione pratica che mi lascia perplesso!
Assai più interessante, e degna di considerazione da parte vostra, potrebbe essere la proposta di istituire un comitato che partecipi al controllo e al monitoraggio dei fumi e che diventi esso stesso organo di garanzia della corretta gestione dell'impianto. Certo, bisognerebbe cambiare la prospettiva e cioè non assumere un comportamento disfattista, sempre e comunque a oltranza, ma un comportamento responsabile e consapevole. Questo contribuirebbe anche a ridare la giusta considerazione ai comitati, ormai relegati a emblema di continuo, ostinato e irrazionale dissenso.


Il fumo fa male... anche alle tasche scpecialmente dei più poveri di noi
scritto da msirca, dicembre 15, 2006

Anche a proposito di Emilia Romagna (aspetto economico), non raccattato quà e là ma dati delle Municipalità e delle Aziende citate (in internet c'è tutto e c'è la fonte). Questo è il motivo per cui si costruiscono inceneritori: la distribuzione di utili guadagnati disonestamente, secondo me, senza muovere pallino, avendo combustibile più che "gratuito", addirittura fornito e pagato dai cittadini.
Per quanto riguarda il comitato per il controllo dei fumi....beh! Va bene che l'Afghanistan ha dei seri problemi e il signor Sesifà(evidentemente si fà eccome)sarà in difficoltà ma credo che non può chiedere a comitati contrari all'incenerimento e a tutti i tipi di fumi "inutili" (ogni rischio per la salute è inaccettabile specialmente se evitabile), di controllargli il fumo, si arrangi per conto suo.
Per Frank (che saluto)ma anche per il signor Neri che mi perdonerà (mi perdoneranno) la precedente provocazione: consiglio la lettura del contropiano dei Comitati curato da Rossano Ercolini, presentato a Aprile scorso a Martini (è qui sul sito), dove si vede che si può fare ben altrimenti dal piano provinciale per i rifiuti. Perfino sulle discariche finali si risparmierebbe!!! Tutta salute, no!?
Allegato

***Ciao a tutti,
quest’anno la HERA ha distribuito ai suoi azionisti
ben 200.000 di euro di utili! un‘azienda sana che
distribuisce lauti dividendi ai suoi azionisti.
Beh la realta’ e’ diversa, la Hera e’ un baraccone che
sopravvive grazie agli aiuti statali e alla posizione
di Monopolio, vecchio viezietto del capitalismo
italico.
Come saprete bruciando rifiuti, che una favorevole
normativa italiana considera fonte rinnovabile (CIP6 e
Cerificati Verdi), riesce a rivendere la energia
prodotta a tre volte il suo prezzo medio.
L’anno scorso qusto giochetto ci e’ costato 60 euro a
cittadino, visto che HERA gestisce un bacino di poco
piu’ di 2,4 milioni di persone ha ricevuto come aiuti
statali la cifra di 144.000.000 di euro solo dai CIP6
senza conatre i certificati Verdi.
La HERA grazie alla sua posizione monopolista ci fa
pagare inoltre bollette salatissime per i rifiuti
tanto che abbiamo le tariffe piu’ alte del centro
nord.
Ecco alcuni esempi:
HERA ER 137 euro / abitante (BO, MO et Romagna
Raccolta DIff 31%)
ASM LO 121 euro / abitante (Brescia e Lombardia
Raccolta Diff. 34%))
GEOVEST ER 92 euro / abitante (alcuni comuni tra
Modena e Bologna Raccolta Diff. 43%)
Padova1 77 euro / abitante (Provincia di Padova
Raccolta diff. 65%)
Priula TV 50 euro / abitante (Provincia di Treviso
Raccolta diff 75%)
Gli ultimi due fanno raccolta differenziata porta a
porta, vuoi vedere che riciclare costa meno che
bruciare? senza contare i costi per la nostra salute.
Detto cio’ senza i CIP6 i Certificati Verdi e le
tariffe cosi’ alte (ah la concorrenza dov’e’ a me pare
con non c’e') HERA avredde distribuito non utili ma
debiti ai suoi felici azionisti.
Ma e’ ora che prendiamo delle decisioni, credo sia
giunta l’ora di denunciare HERA per avere ricevuto
indebiti aiuti dallo stato contrari alle direttive
europee sui rifiuti e sulla concorrenza e richiedere
la restituzione dell’indebito.
ciao
Nino***



Io leggo un pò di tutto.
scritto da Neri Sesifa, dicembre 15, 2006

Quindi mi volete raccontare che portare i rifiuti a bruciare in Germania o giù di lì costa meno che bruciarli correttamente da noi. Come mai il Sig. Rossano Ercolini non ha citato il costo dei rifiuti euro|abitante in Campania? A già, li i rifiuti li bruciano direttamente in strada, andate a spiegargli che la vostra soluzione ideale è non produrli più. Ragionate come chi per fermare l’AIDS in Africa predica l’astinenza. Col vostro modo di ragionare mi aspetto che vi facciate togliere il metano di casa perché esiste il rischio di esplosione e poi andiate a comprare l’acqua calda dal vicino. Però alle auto non rinunciate vero?
La signora Msirca trova più comodo dire no che adoperarsi per un comitato che possa partecipare al controllo e monitoraggio dei fumi e che diventi esso stesso ORGANO DI GARANZIA della CORRETTA GESTIONE DELL’IMPIANTO, spero che non dirà di no quando inizieranno a portagli e bruciare il pattume davanti a casa come succede aNapoli
Esperienze di altri stati dimostrano quanto o più dei vostri riferimenti nel sito, scelti esclusivamente per il vostro scopo, quanto possano essere funzionali e non in concorrenza con la raccolta differenziata i termovalorizzatori; e le parole di molti miei colleghi di lavoro, di Frank, il vostro peregrinare tra le case in cerca di firme, la necessità di lanciare appelli per raccattare qualche altro partecipante alle vostre manifestazioni, mi confortano sulle future scelte in tema di Termovalorizzatori. Saluti.


ma lei che legge un pò di tutto capisce qualcosa?!
scritto da Massimo, dicembre 15, 2006

legga legga...
http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_content&task=view&id=21&Itemid=2
...dati rilevati a Parigi!

http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_docman&task=doc_view&gid=13&Itemid=28
...costi euro|abitante delle soluzioni alternative agli inceneritori adottate anche in GERMANIA (ISKA)! http://www.iska-gmbh.de/de/index.php tecnologia a FREDDO sviluppata con tecnologia italiana!
Poi visto che "legge tutto" avrà pure letto che a Capannori (LU) in pochi mesi hanno raggiunto + del 80% di raccolta differenziata così come nel solo Borgo di Peretola siamo arrivati ad oltre il 60%!
http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_content&task=view&id=50&Itemid=2
...ha letto che meno del 20% rimanente non giustifica un impianto d'incenerimento?!?!?!!
E poi dove li ha letti i dati sul Emilia Romagna?!?!
Su "L'Espresso? Focus? Newton?" smilies/grin.gif smilies/grin.gif smilies/grin.gif
Se le è di consolazione chi sostiene che inquinano di + le auto dei termovalorizzatori i dati li prende da QUATTRORUOTE (del 92)
http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_docman&task=doc_download&gid=4&Itemid=28

Saluti


Ascoltare sempre due campane
scritto da Neri Sesifa, dicembre 16, 2006

Io provo a capire, Voi come al solito evidenziate solo quello che vi interessa.
A proposito dei suoi link:

Se è vero che gli inceneritori producono il 57% della diossina, VI SIETE DIMENTICATI DI SCRIVERE CHE la diossina emessa nel 2001, 255 g ITEQ/anno, è pari ad un quarto di quella emessa nel 1995, 1090 g ITEQ/anno, e, correttamente, a pag.11 lo studio ammette che la correlazione tra diossina e linfomi non Hodgkin non è stata dimostrata ma solo ipotizzata. Non che io ami la diossina ma dato che come riportato nell’articolo le diossine sono composti organici clorurati prodotti da inceneritori, impianti di combustione industriali e di riscaldamento, industrie metallurgiche, fornaci e camini, stabilimenti per il candeggio della carta, stabilimenti per la produzione di erbicidi e pesticidi fondiamo comitati per il No a tutto ciò.
Quattroruote propone tabelle considerando il parco circolante catalitico ed euro 3. Tale e quale la realtà vero?
Sono spiacente, non ricordo più il periodico su cui ho letto la notizia secondo la quale è presente più diossina in campania che in emilia, comunque il tutto era motivato dal fatto che si produuce molta più diossina bruciando sistematicamente la spazzatura a cielo aperto piuttosto che nei termovalorizzatori. Se ha dei dubbi anche su questo chieda pure ai suoi amici fondamentalisti, fondamentalisti che se anche glielo confermeranno si guarderanno bene di scriverci un articolo; oppure lei ha un link nel vostro sito trattante “la pericolosità della combustione fai da te” a cui inviarmi?
Intanto provi a leggere questo, è veramente impressionante, ed in campania non ci sono termovalorizzatori:

http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischi-nucleare/Sintesi_dei_risultati_e_indicazioni_preliminari.pdf

Se poi ha tempo le invio alcuni altri link :

http://www.vasonline.it/forum/inceneritori/diaferia.htm
http://et2.unipv.it/homepage/cordoni/termovalorizzatori.pdf
http://www.urcanet.it/urca_servizi/news.php?id_news=1446
http://www.larchitetto.archiworld.it/stampa06/stampa/cdm020806.pdf
http://dirgex05.arpat.toscana.it/news/2006/079-06.pdf
http://www.estense.com/?module=displaystory&story_id=13626&format=html

So che lei mi può trovare altrettanti link ed io altri di rimando, io non amo perdutamente i termovalorizzatori, ma penso che non si può dire di no a priori infondendo terrore tra la gente. Esiste la via di mezzo, tutto qui, usiamo tempo ed energie per la via di mezzo non per i fondamentalismi. Saluti



...continui a leggere!
scritto da Luca, dicembre 16, 2006

Se è vero che gli inceneritori producono il 57% della diossina, VI SIETE DIMENTICATI DI SCRIVERE CHE la diossina emessa nel 2001, 255 g ITEQ/anno, è pari ad un quarto di quella emessa nel 1995, 1090 g ITEQ/anno, e, correttamente, a pag.11 lo studio ammette che la correlazione tra diossina e linfomi non Hodgkin non è stata dimostrata ma solo ipotizzata.


Se invece di ripetere a pappagallo quello che un certo Skinbones (quello del "disegnino" per capire il 57% tanto per intendersi) avesse continuato a LEGGERE sul questo sito avrebbe trovato anche questa ulteriore documentazione:

Mortalità per linfomi non Hodgkin nel periodo 1981-2001 in comuni italiani con inceneritori di rifiuti solidi urbani
http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_content&task=view&id=38&Itemid=2

Con tanto di ulteriore breve commento da parte del Dott. Bolognini:
http://www.noinceneritori.org/index.php?option=com_content&task=view&id=39&Itemid=2

A questo punto mi chiedo se lei non sia affetto da dislessia!

pluralità
scritto da ns, dicembre 17, 2006

Legga tutto non solo al suo libro. Non è questione di dislessia è questione di cultura, che visti i suoi toni, come tutti i fondamentalisti lei sicuramente confonderà con coltura.
I soli risultati di chi non vuole inceneritori:
http://www.protezionecivile.it/cms/attach/editor/rischi-nucleare/Sintesi_dei_risultati_e_indicazioni_preliminari.pdf
E l'altra campana:
http://www.larchitetto.archiworld.it/stampa06/stampa/cdm020806.pdf
http://dirgex05.arpat.toscana.it/news/2006/079-06.pdf
Potete bloccare le opinioni contrarie alle vostre non consentendo gli accessi agli argomenti ad utenti indesiderati anche se più educati di voi o non mantenendo funzionale la vostra casella mail, ma sappiate che le opinioni viaggiano anche al di fuori di internet e più di quanti crediate si stanno stancando del vostro fondamentalismo.
Arrivederci Arrivederci.



pluralità
scritto da mariangela, dicembre 18, 2006

Ci possono essere stati problemi tecnici nel sito, consideri che i giorni scorsi era internet in crisi a causa di Alice di Tim.
Poi.... mi sono trovata il tempo di leggere i doc da Lei linkati, alcuni li conoscevo ma credo che si possa tranquillamente affermare che sono pubblicità e spot di chi vende o vuole costruire inceneritori (le rammento che “termovalorizzatore” è una parola inventata per definire idealmente un impianto che si vuole rendere più presentabile all’immaginario collettivo).
L’unica cosa che a una prima occhiata parrebbe seria, cioè scientifica è la sintesi dello “studio pilota” che in realtà si rivela una grossa presa in giro perché afferma tutto e il contrario di tutto, senza quantificare nessun dato salvo concludere che occorrono ulteriori studi che saranno eseguiti (più o meno la genesi della VIS della Provincia FI che però è certamente più basata e specialmente è FIRMATA anche se per l’accrocco delle “non conclusioni” che le eminenti firme riescono a trarre, hanno speso qualcosa come mille pagine tra I, II e III parte rispetto al doc in oggetto che consta di quattro pagine).
L’affermazione che “gli eccessi” di mortalità e malformazioni siano legate alla presenza di smaltimenti legali o illegali sul territorio, ha poco significato, senza portare niente a supporto significa solo fare il favore per cui si è stati pagati, al committente che vuole pezze d’appoggio per costruire il suo impianto.
Guardi che per la Campania come per la nostra zona, cioè in presenza di inquinamento ambientali consistenti (posso convenire che in Campania sia più accentuato, forse), bisogna pensare a risanare la situazione, eliminando le sorgenti di nocività, facendo mettere a norma gli impianti (parlo di tutti gli impianti industriali), e invece a Brozzi c’è un inceneritore privato a cui sono state concesse deroghe su deroghe per operare benché l’ARPAT avesse certificato che emetteva diossina 30 volte i limiti di legge.


Dov'è l'inceneritore a Brozzi?
scritto da verdirami , dicembre 19, 2006

Essendo molto interessato all'argomento trattato in questo forum e vivendo a Brozzi, vorrei avere delle informazioni relative all'inceneritore privato posto nella zona dove vivo.
Mi appello quindi a "Mariangela" che nel suo intervento ha citato questo impianto.

Dov'è l'inceneritore di Brozzi?
scritto da mariangela, dicembre 19, 2006

In merito a questo impianto esiste una risposta dell'allora assessore Tommaso Franci, ottenuta a seguito di una interrogazione dei Verdi, credo, e che risale al 2003 (cito a mente, prego chi nel Coordinamento ha la lettera di puntualizziare eventualmente).
La preoccupazione derivava/deriva dal fatto che Legambiente in data 10.8.2001, publicizzava dati ARPAT riferiti agli inceneritori operanti in Toscana e questo della Ditta Faggi risultava emettere PCDD (policlorodibenzodiossine) e PCDF (policlorodibenzofurani)in quantità di 32,70 vg/Nm3 TE rispetto a 0,1 vg/Nm3 TE (tossicità equivalente)limite di legge. Nella lettera di cui sopra l'assessore, se ricordo bene, diceva che gli era stato richiesto di mettersi a norma ma gli sono state concesse non so quante deroghe o proroghe. Non conosco la situazione attuale.
Se deve valere il criterio che nei messaggi di sopra traspare, del sacrificio di qualcuno necessario per far "sparire i rifiuti" di tutti i cittadini, ritenuti, secondo me a torto, incapaci di comportarsi da persone civili, quelli di Brozzi sono quasi fortunati perchè gli va un pò meglio (per le quantità immesse in aria)di quelli di Montale e Capolona (AR).

Grazie
scritto da Neri Sesifa, dicembre 19, 2006

Ringrazio sinceramente Mariangela per la completezza e la chiarezza delle sue risposte ai miei post. Rimango delle mie opinioni, pur se anche grazie al vostro sito sono venuto a conoscenza delle varie alternative per lo smaltimento dei rifiuti, in primis la UR-3R, che secondo me sono importanti soprattutto per ridurre il numero e o per relegare l'eventuale termovalorizzatore ad un ruolo secondario, e ribadisco che è questa la lotta che farei. Saluti Neri.

Quadratura del cerchio
scritto da Frank, dicembre 20, 2006

La riduzione e la gestione dei rifiuti sono una sfida che l'Uomo deve essere in grado di cogliere e vincere.La strada giusta resta quella della consapevolezza e della responsabilità civile. L'impegno a ridurre e riciclare i rifiuti deve essere uno sforzo comune, a cui nessuno può sottrarsi. Nessuno può sottrarsi neppure all'idea di avere impianti adeguati allo smaltimento dei rifiuti, sul proprio territorio, perchè non è più possibile sostenere la politica dello smaltimento compatibile solo se lontano dal proprio giardino.Possiamo trovarci d'accordo sulla differenziata, come sulla possibilità di sperimentare (ma si parla di tecnologie nuove che devono essere conosciute e che devono diventare sostenibili su larga scala) nuove soluzioni per lo smaltimento. Ma siamo proprio sicuri che non ci sarà nessuno che protesterà? Siamo consapevoli che non possiamo più rifugiarci nell'utopia rifuti zero? Siamo consapevoli che non esiste nessun processo di smaltimento dei rifuti a impatto zero? Sappiamo che i processi di recupero dei materiali differenziati producono a loro volta altri rifiuti che necessitano di essere smaltiti? Si guardi la vicenda della cartiera lucchese che ha proposto di realizzare un inceneritore per i propri scarti di lavorazione e che -ma che strano- si è scontrata con l'effetto Nimby. Anch'io resto della mia opinione, per cui credo che non sia ragionevolmente possibile prescindere dai termovalorizzatori,che sono e restano "la quadratura del cerchio" per il problema rifiuti.I fattori inquinanti sono altri, quali traffico, industrie e anche le nostre caldaie,e -più in generale- tutto quello che contribuisce al nostro attuale benessere per il quale non ho trovato alcun comitato che vi si opponga.

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Ultimo aggiornamento ( martedì 12 dicembre 2006 )
 
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