Mamme No Inceneritore
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Il Comune di
Firenze, tramite Qthermo, cerca di aggirare le leggi, le regole e le sentenze
pur di spingere la Regione a dare il via alla costruzione dell'inceneritore di
Firenze!!!
Zitti zitti, alla chetichella, i signori della società Qthermo, detenuta a
maggioranza da Alia (e quindi principalmente dal Comune di Firenze), provano
sotto Natale a chiedere un regalo alla Regione Toscana. (segue)
Mamme No Inceneritore
Il Comune di
FIRENZE vuole l'INCENERITORE
in regalo dalla REGIONE… ma senza ALBERI!!!
Il Comune di
Firenze, tramite Qthermo, cerca di aggirare le leggi, le regole e le sentenze
pur di spingere la Regione a dare il via alla costruzione dell'inceneritore di
Firenze!!!
Zitti zitti, alla chetichella, i signori della società Qthermo, detenuta a
maggioranza da Alia (e quindi principalmente dal Comune di Firenze), provano
sotto Natale a chiedere un regalo alla Regione Toscana.
Abbiamo
appreso che il 21 Novembre Qthermo ha infatti richiesto alla Regione Toscana di
rinnovare l'Autorizzazione Unica a costruire l’inceneritore di Firenze
(annullata dalle sentenza dal TAR e dal Consiglio di Stato), tralasciando la
questione dei Boschi della Piana.
Avete letto
bene, Qthermo ha chiesto alla Regione Toscana di rinnovare l'Autorizzazione
Unica "solo nella parte in cui non ha previsto alcuna prescrizione in
ordine alla realizzazione delle opere di mitigazione". Nella stessa
richiesta Qthermo afferma anche che "non intende prestare acquiescenza
alla decisione del Consiglio di Stato n. 3109/2018".
In poche
parole Qthermo chiede alla Regione di non tenere di conto della sentenza del
Consiglio di Stato, che ha annullato l'Autorizzazione Unica, e spinge per il
rinnovo della stessa escludendo proprio la parte "incriminata" che, a
detta loro, sarebbe in qualche modo compresa nel Master Plan dell'Aeroporto di
Firenze.
Chiedono
quindi il regalo senza doverlo mettere sotto l’albero, o meglio sotto gli
alberi: quelli che non sono mai stati piantati e che dovevano servire, secondo
le prescrizioni della stessa autorizzazione, a mitigare gli effetti
dell'inquinamento prodotto dall'inceneritore e in generale a ripulire l’aria
inquinata dell’area metropolitana. Eh sì, perché come vien fuori da ultimo
rapporto Ispra sulla Qualità dell’ambiente urbano (http://www.isprambiente.gov.it/…/xiv-rapporto-qualita-dell2…),
la città metropolitana fiorentina nel 2017 è stata seconda solo a quella di
Torino per sforamenti sul biossido di azoto e presenta notevoli criticità anche
sulle polveri sottili!
Il problema
dell’inquinamento atmosferico, fin qui abbondantemente sottovalutato
dall’amministrazione fiorentina e metropolitana, è serio. L'ultimo studio
europeo, commissionato dall'Agenzia Europea dell'ambiente e dal tiolo “Air
Quality in Europe 2018” (https://www.eea.europa.eu/…/morti-premature-attribuibili-al…),
ha stimato quasi 500.000 morti premature nei 28 Paesi Europei nel solo anno
2015 e l’Italia è prima in questa triste classifica, con 60.600 morti premature
dovute a polveri sottili (PM2.5) e 20.500 morti dovute a biossido di azoto
(NO2) nel solo 2015. Nello stesso anno, giusto per fare un raffronto, si sono
avute in Italia 3.419 vittime per incidenti stradali (https://www.istat.it/…/files//2016/07/Incidenti-stradali-20…).
Il problema
è il traffico, ma anche l’industria; gli impianti di incenerimento ad esempio
sono grandi produttori di biossido di azoto e anche di polveri, spesso
arricchite con metalli pesanti (in questi impianti si bruciano rifiuti
indifferenziati e quindi miscele di combustibili eterogenee la cui natura non è
di fatto controllata in ingresso).
Per quanto
riguarda i Boschi della Piana, il Comune di Firenze, tramite la sua società
controllata Qthermo, continua a sostenere che tale intervento disinquinante è
previsto nel Master Plan del nuovo aeroporto, fregandosene altamente della sentenza
del Consiglio di Stato n 3109/2018 in cui in ben 10 pagine si parlava dei
Boschi per il miglioramento della qualità dell’aria e si sosteneva anche che:
“La
realizzazione del termovalorizzatore e l’ampliamento dell’aeroporto
costituiscono progetti differenti e afferiscono a procedimenti amministrativi
autonomi e distinti, sicché le misure di mitigazione previste nell’ambito del
procedimento per la realizzazione del termovalorizzatore non potevano
sovrapporsi con quelle concernenti il progettato ampliamento dell’aeroporto,
non potendo negarsi logicamente, ancor prima che giuridicamente, che in tale
modo l’efficacia di tali misure sarebbe stata notevolmente depotenziata e
incapace di raggiungere quegli stessi obiettivi per i quali erano state previste.”
La domanda
delle domande ora è: il presidente Enrico Rossi si vestirà da Babbo Natale e
accetterà la letterina con la richiesta di dono del sindaco metropolitano Dario Nardella? Oppure vorrà finalmente mettere
mano alla programmazione territoriale e chiudere definitivamente la questione
dell’inceneritore, eliminandolo dal Piano Rifiuti, rilanciare con forza la
Raccolta Differenziata in cui ancor oggi la Toscana risulta al di sotto della
media nazionale e trovare soluzioni serie per risolvere il grandissimo problema
dell’inquinamento dell’aria nell’area metropolitana fiorentina?
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