NEWS DAI TERRITORI RESISTENTI
CON PROGETTO
DALLA PIANA DI MORTE AD ALTERPIANA
AMBIENTE DI VITA
SELVAPIANA – CASE PASSERINI – AEROPORTO PERETOLA - BACIACAVALLO
– MONTALE – DISCARICA DEL CASSERO : LA
STESSA RABBIA § LA STESSA VOLONTA’
(IN ATTESA DI INSERIRE QUESTE NEWS IN UNA RUBRICA FISSA CONSULTABILE DALLA COLONNA AZZURRA A SINISTRA, INSERIAMO QUESTO CONTRIBUTO DI FABRIZIO BERTINI)
NEWS DAI TERRITORI RESISTENTI
CON PROGETTO
DALLA PIANA DI MORTE AD ALTERPIANA
AMBIENTE DI VITA
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04 LUGLIO 2016 - INCENDIO ALLA DISCARICA
DEL CASSERO ( vallecola pedecollinare del Montalbano), CANTAGRILLO, Comune
di SERRAVALLE PISTOIESE, in fondo a sinistra nella piana FIRENZE PRATO PISTOIA
SELVAPIANA – CASE PASSERINI – AEROPORTO PERETOLA - BACIACAVALLO
– MONTALE – DISCARICA DEL CASSERO : LA
STESSA RABBIA § LA STESSA VOLONTA’
Le sostanze chimiche di sintesi
immesse nell' ambiente dai fumi della combustione di parti significative della
discarica del Cassero, durante l’ incendio durato ininterrottamente dalle 18 di
lunedì 04 alle 08 di martedì 05 luglio,
sono portatori di tossicità,
inquinamento persistente, danni per la salute.
D' altro canto, se nella discarica
del Cassero – come accade anche per altre discariche che a norma di legge dovrebbero
contenere solo residui inerti - vengono stoccati : pulper di cartiera (
in massima parte della lucchesia) e quindi lignina; plastiche di vario genere;
rifiuti indifferenziati con materiale organico; rifiuti speciali(industriali)
ospedalieri; oltre alle scorie dell' inceneritore di Montale (PT), oltre teli
in plastica e copertoni di ruote, le
polveri e i fumi della combustione non
possono non contenere una qualche tipologia di diossine.
Il problema è la COMBUSTIONE. La gestione dei rifiuti va concepita, come sostengono anche le norme
comunitarie, senza alcun trattamento termico in quanto l’ incenerimento è
sconsigliato e considerato l’ ultimo e residuale anello di una gerarchia che parte
dalla riduzione e dal riutilizzo; senza alcuna combustione : né la
combustione innescata da processi che avvengono nel corpo in
decomposizione di una discarica, né quella indotta dalla macchina
termodistruttrice dell' inceneritore. Macchina termodistruttrice di materia, energia
ed informazione contenute nei prodotti/residui, oltre che delle forme di vita,
del bios, dei territori contaminati dai fumi e dalle emissioni). Il nostro NO è
pertanto riferito alla combustione, e quindi sia agli inceneritori che alle
discariche.
Va senza doverlo ricordare che ad
ogni inceneritore - o a più inceneritori - è legata una discarica di rifermento
dove vengono stoccate le scorie ed i sovvalli dei residui del processo di
incenerimento. Per queste ragioni, è assolutamente destituita di fondamento,
falsa e molto “pelosa” la contrapposizione inceneritore/discarica : bisogna
costruire l' inceneritore, altrimenti ci vogliono le discariche, dicono. Le
discariche ci vogliono anche dove c'è un inceneritore.
A questo proposito : dove è prevista
la discarica di riferimento del progettato inceneritore di Case Passerini? Non
è prevista. Quindi il progetto è monco e inadeguato ( è ovvio che noi non
vogliamo né inceneritori né discariche : ma chi pretende di governarci è
incompetente, lestofante, e mente sapendo di mentire).
La proposta Rifiuti Zero deve
pertanto essere legata intimamente a
Combustione Zero dovunque e all' avvio di economie locali del risparmio di materia e del
riutilizzo, a base non monetaria, ma fondate su scambi
materia-energia-informazione incorporate in oggetti e prodotti che
abbiano un lungo ciclo di vita.
La piana Firenze Prato Pistoia che abitanti e
attivisti intendono e desiderano trasformare in una ALTERPIANA di vita opposta
a quella attuale di morte, è colma di impianti dannosi. Anche riferendoci
solo al ciclo dei rifiuti : inceneritore di Montale, inceneritore di
Baciacavallo, inceneritore della ditta Faggi all' Osmannoro, previsto
inceneritore a Case Passerini, inceneritore (in dismissione?) di Selvapina,
discarica di Case Passerini, discarica del Cassero, discarica di Greti, chiusa
ma con grossi problemi di inquinamento nella valle del Vincio, Pistoia.
Dal caso dell’ incendio della discarica del Cassero, emergono alcuni
aspetti da sottolineare :
- stoccaggio di rifiuti
industriali e domestici, probabilmente accettati in deroga alle leggi di
settore e sanitarie (pulper di cartiera + rifiuti indifferenziati + rifiuti da
altre regioni : di quali codici si
tratta ?
L’ unica legge che domina è quella del mercato e dell'
accumulazione da parte di poche agenzie e/o imprese di servizio di denaro pubblico e privato : inviare i
rifiuti al Cassero costa molto, tanto che le scorie dell' inceneritore di
Montale sono state a più riprese non conferite per le alte
tariffe richieste da Pistoia
Ambiente, e qualche volta inviate in Valdichiana, con procedimenti non
chiari e sottoposti ad indagine da parte degli inquirenti (l' inceneritore di
Montale è gestito dalla ditta LADURNER spa, Bozen, che ha vinto il bando
per l' ampliamento e poi è rimasta per la gestione, in accordo con
il CIS (di proprietà dei comuni di Agliana, Montale, Quarrata e
Borgo a Buggiano : capitale pubblico, soldi nostri);
- inadeguatezza dei controlli in
discarica : i fumi dell' incendio sono stati visti in ritardo;
- inadeguatezza delle strutture di
intervento e di protezione civile e mancanza di un gruppo di coordinamento per
intervenire celermente;
- certezza sulla emissione di
diossine. quali e quante?
- divieto di raccogliere e consumare verdure, frutti
entro un' area non coerentemente definita intorno alla discarica (perché 2 Km?
Perché non anche nei comuni di Lamporecchio e Larciano dove sono ricaduti i
fumi?).
Va ricordato che le diossine,
come molti altri inquinanti persistenti, vengono assunte attraverso l'
alimentazione; che la concentrazione delle diossine cresce esponenzialmente
lungo la catena alimentare : vegetali, altri animali, uomo. le diossine si
concentrano nei grassi e non vengono espulse dall' organismo umano, nel caso
dei maschi. Le femmine possono disfarsene passandole ai figli durante l'
allattamento.
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