http://www.perunaltracitta.org/2015/12/22/2500-baionette-verdi-nella-piana/
250.000 baionette verdi nella Piana. Smontato l’uso strumentale che Enrico Rossi fa degli alberi
di Gian Luca Garetti · 22 dicembre 2015
Gli interventi di forestazione urbana possono adempiere a
diverse funzioni positive, quali il sequestro di carbonio, la
mitigazione dell’inquinamento, la conservazione della biodiversità e la
connettività ecologica. L’uso che ne fa il Presidente della Regione
Toscana Rossi però è francamente troppo strumentale e propagandistico:
numeri in libertà per giustificare il via libera all’aeroporto della
coppia Renzi&Carrai, al pericoloso nuovo inceneritore e alle altre
cementificazioni previste, tra cui i nuovi mercati generali (cfr. Parco della Piana, 250mila alberi per ridurre le emissioni di CO2).
250.000 baionette verdi nella Piana. Smontato l’uso strumentale che Enrico Rossi fa degli alberi
di Gian Luca Garetti · 22 dicembre 2015
Gli interventi di forestazione urbana possono adempiere a
diverse funzioni positive, quali il sequestro di carbonio, la
mitigazione dell’inquinamento, la conservazione della biodiversità e la
connettività ecologica. L’uso che ne fa il Presidente della Regione
Toscana Rossi però è francamente troppo strumentale e propagandistico:
numeri in libertà per giustificare il via libera all’aeroporto della
coppia Renzi&Carrai, al pericoloso nuovo inceneritore e alle altre
cementificazioni previste, tra cui i nuovi mercati generali (cfr. Parco della Piana, 250mila alberi per ridurre le emissioni di CO2).
Difatti la quantificazione dei vari effetti di mitigazione compensativa non è così semplice e scontata:
Anche se è indubbio il ruolo positivo che la vegetazione
ha nel migliorare la qualità dell’aria, è però importante specificare
che è ancora controversa la quantificazione dell’effettivo contributo
che le singole specie possono dare nella rimozione degli inquinanti
atmosferici, al netto delle complesse interazioni pianta-atmosfera. (Linee
guida di forestazione urbana sostenibile per Roma Capitale, ISPRA,
Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, 2015)
Non
solo, c’è da mettere in conto anche il possibile ‘effetto collaterale’
negativo della riforestazione costituito dall’aumento dell’ozono
troposferico:
Da ricordare poi che alcune specie, in particolare quelle
caratteristiche dell’area mediterranea, risultano emettere rilevanti
quantità di composti organici volatili (i cosiddetti COV o VOCs, quali
isoprene e terpeni) che in ambiente urbano, specialmente in presenza di
elevate concentrazioni di NOx, possono indurre all’aumento delle
concentrazioni di ozono troposferico. (cit.).
Ricordiamo al proposito che l’ozono è l’inquinante atmosferico che,
dopo il particolato, incide maggiormente sulla salute umana e che
Firenze è la 31esima area più inquinata d’Europa a causa della forte
presenza, oltre i limiti di legge del Biossido d’azoto (NO2), inquinante
a prevalente componente secondaria, prodotto dall’ossidazione del NO
(monossido di carbonio)in atmosfera. (www.ilfattoquotidiano.it).
D’altra
parte i suoli della Piana, pesantemente disturbati dall’attività umana,
potranno essere decontaminati dai vari metalli pesanti presenti, ma
anche qui la fitodepurazione potrebbe addirittura fitovolatizzare i
contaminanti in atmosfera:
Va però prestata attenzione ad eventuali fenomeni di
fitovolatilizzazione, cioè dell’assorbimento, trasformazione chimica e
rilascio nell’atmosfera mediante l’evapotraspirazione da parte della
pianta di un contaminante (ad es. mercurio, selenio, argento, arsenico,
solventi clorurati, eteri) (cit.).
E poi nessun intervento compensativo/depurativo potrà essere
effettuato dalla riforestazione nei riguardi delle cancerogene diossine
emesse dall’inceneritore di Case Passerini.
Insomma se si volesse davvero uno sviluppo ambientalmente sostenibile
e si avesse davvero responsabilità nei confronti del Pianeta, la strada
da intraprendere non sarebbe certo quella di aggiungere fonti di
inquinamento inutili e pericolose, come il nuovo aeroporto e
l’inceneritore di Firenze, pensando di far pari con paradossali e
propagandistiche formule matematiche.
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Gian Luca Garetti, è nato a Firenze, dove
lavora come medico di medicina generale e psicoterapeuta, vive a Strada
in Chianti. Si è occupato di salute mentale a livello istituzionale,
ora promuove corsi di educazione interiore ispirati alla meditazione. Si
occupa anche attivamente di ambiente, fa parte di Medicina Democratica e
dell'ISDE (International Society of Doctors for the Environment).
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