Il 18
novembre prossimo si terrà in Valle d’Aosta il primo referendum in Italia
contro la costruzione di una struttura che brucia rifiuti: si tratta del
pirogassificatore per il trattamento a caldo dei rifiuti che si vorrebbe
costruire in quella regione.
Da www.articolotre.com
I valdostani alle urne per decidere se incenerire o
meno i rifiuti
Il 18
novembre prossimo si terrà in Valle d’Aosta il primo referendum in Italia
contro la costruzione di una struttura che brucia rifiuti: si tratta del
pirogassificatore per il trattamento a caldo dei rifiuti che si vorrebbe
costruire in quella regione.
-Davide Pelanda- 3 novembre
2012- Tale importante momento referendario per questa piccola e ricca
regione a statuto speciale ha avuto parecchi ostacoli ed oggi, a soli 16 giorni
dall’evento se ne parla poco tra la popolazione valdostana ed in pochi sono
stati sensibilizzati e sanno di questa data.
La prima
empasse è stato il ricorso di «Anida – Associazione nazionale
imprese difesa ambiente» e delle imprese appaltatrici «Noy Ambiente» e
«Rea Dalmine», che avevano chiesto, in via d’urgenza, un provvedimento
che sospendesse le operazioni referendarie.
Tale richiesta
è però stata rigettata dal giudice del Tribunale di Aosta, Paolo De Paola
il 30 ottobre scorso, dopo due ore di camera di consiglio.
«E’ una
soddisfazione per tutto il “Comitato del sì” e per tutti i valdostani che
hanno a cuore la propria salute» ha detto Fabrizio Roscio, presidente di “Valle
Virtuosa”, associazione ambientalista che ha appoggiato l’idea del
referendum raccogliendo le firme e presentato la richiesta referendaria.
Referendum che,
per essere valido, deve raggiungere
un “quorum” del 45 per cento degli elettori.
Gli avvocati
dell’associazione “Valle Virtuosa” dicono che tale richiesta «corrisponde ad
una precisa applicazione della legge. Il referendum riguarda direttamente la
salute dei valdostani».
Da parte dei
partiti politici ad esprimersi positivamente verso questa assise referendaria è
il segretario del Movimento Alpe che raccoglie Verdi e buona parte della
sinistra progressista valdostana Chantal Certan che ha detto: «E’ con
grande gioia e speranza che apprendiamo che i cittadini potranno giustamente
esprimersi sul loro futuro sulla loro salute e su come meglio investire i
propri soldi. Con questo atto si chiude ogni tentativo di uccidere la libertà
di espressione e di voto. L'ultimo ostacolo giuridico è stato superato: ora
facciamo appello ai cittadini che si esprimano il 18 novembre per il bene loro
e delle prossime generazioni».
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