Diffida: la raccolta differenziata è un obbligo di legge...
Per il mancato
raggiungimento della percentuale di legge della raccolta differenziata (fissata
al 65% entro fine 2012) le associazioni Diritto al futuro, Forum ambientalista,
Italia Nostra e Wwf hanno presentato un atto di diffida alle amministrazioni
comunali di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia,
Prato e Siena.
Sentenza della Corte
Costituzionale: Raccolta differenziata un obbligo di legge
Sulla differenziata: la Corte Costituzionale boccia la legge regionale
piemontese.
La Regione Piemonte non può autorizzare deroghe, in quanto l’ambiente è materia
di competenza dello Stato. Inutile la difesa della Regione, che affermava di
poter mantenere inalterato il risultato complessivo
Bocciata dalla Corte Costituzionale la legge regionale del Piemonte sui
rifiuti, nel punto in cui prevedeva la concessione di deroghe negli obiettivi
di raccolta differenziata ai piccoli Comuni montani o ad alta marginalità. La
materia, rimarca la sentenza della Consulta, è di competenza dello Stato, che
ha competenza esclusiva sull’ambiente.
La difesa della Regione Piemonte si basava sull’affermazione che le deroghe
sarebbero avvenute in modo da mantenere inalterata la percentuale complessiva
di differenziata del territorio. Ma per la Consulta ha bocciato tale
impostazione, rimarcando che l’attività di programmazione attribuita alla
Regioni non implica che queste possano autorizzare deroghe.
“La compensazione – spiega la Corte Costituzionale – è uno dei possibili
contenuti dell’accordo di programma che deve essere stipulato tra ministero
dell’Ambiente, Regione ed enti locali interessati prima dell’autorizzazione
della deroga, da concedersi – sottolinea – da parte del ministero
dell’Ambiente”.
(fonte ANSA)
Rifiuti, una diffida per i Comuni che non
raggiungono i limiti di legge sulla differenziata
Raccolta differenziata insufficiente: ambientalisti pronti a chiedere i
danni
Per il mancato
raggiungimento della percentuale di legge della raccolta differenziata (fissata
al 65% entro fine 2012) le associazioni Diritto al futuro, Forum ambientalista,
Italia Nostra e Wwf hanno presentato un atto di diffida alle amministrazioni
comunali di Arezzo, Firenze, Grosseto, Livorno, Lucca, Massa, Pisa, Pistoia,
Prato e Siena. L’iniziativa è la prima del genere in Italia: la diffida è stata
presentata anche contro le aziende di igiene urbana e gli Ato rifiuti
competenti per il territorio comunale interessato. Gli ambientalisti hanno
spiegato deciso di «intraprendere una vertenza dai risvolti legali chiedendo
conto delle inadempienze in atto» e che si riservano di «dare corso alle azioni
di tutela nelle sedi opportune, nel caso che la situazione denunciata con la
diffida non venga eliminata». Le associazioni hanno evidenziato che «oltre al
danno c’è la beffa», perché «l’inadempienza e l’inefficienza» nel garantire il
rispetto delle percentuali di differenziata «costa in alle tasche dei
cittadini. Per i mancati risultati, infatti, la Regione applica addizionali ai
quantitativi inviati a smaltimento. Ad esempio il Comune di Firenze ha versato
2,3 milioni lo scorso anno». Le associazioni, dopo la diffida, potrebbero anche
arrivare a chiedere in sede civile una richiesta di rimborso per conto dei
soci. Nell’occasione sono stati ricordati dei dati, riferiti al 2010, sulla
raccolta differenziata nei capoluoghi di Provincia: 26% a Massa, 41,8% a Pisa,
41,5% a Livorno, 39,4% a Pistoia, 42,2% a Firenze, 44,9% a Prato, 37,7% ad
Arezzo, 30,9% a Grosseto, 47% a Lucca, 45,2% a Siena. Per quanto riguarda gli
Ato, il centro registra il 43,9%, la costa il 40,9%, l’area sud il 36,4%.
Tirreno
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