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 https://www.lagazzettadilucca.it/cultura/ercolini-ospite-del-pianeta-terra-festival

Ercolini ospite del "Pianeta Terra Festival"

 

 

Sabato 8 ottobre alle ore 19 presso la sala sala convegni di Confindustria toscana nord sita a Lucca in piazza Bernardini, 41 Rossano Ercolini, goldman environmental prize 2013, sarà ospite del Pianeta Terra festival, che vede studiosi nazionali e internazionali confrontarsi per costruire una visione nuova per il futuro del nostro Pianeta.

All’evento, dal titolo “Dall’ego-logia all’eco-logia: quando i cittadini possono fare la differenza”, sarà presente con Ercolini anche Samir de Chadarevian, advisor, storyteller ed editorialista.

Entrambi dialogheranno con Irene Ivoi sull’importanza di ripensare ad un modello economico, antropologico e culturale del tutto ego-logico e inadeguato a risolvere le grandi sfide dei nostri tempi.

Dall’ego-logia all’eco-logia, un gioco di parole che fa appello ad una sfida:  il passaggio dal “modello lineare” (estrazione, produzione, consumo, smaltimento) centrato sullo sfruttamento sconsiderato della natura al “modello circolare” basato sul rispetto dei tempi e dei modi della rigenerazione ambientale.

L’ingresso all’incontro è gratuito fino ad esaurimento posti.

 

 

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Firenze intanto è parassita delle città Piana.... PDF Stampa E-mail
Scritto da bolina   
sabato 19 febbraio 2011

(Riceviamo da “Un’Altra Sesto è possibile” lista di cittadini di Sesto Fiorentino. Da notare che le percentuali di raccolta differenziata attribuite a Firenze sono generose oltre il merito).

E' uscita,  su Metropoli oggi in edicola (settimanale dal 18 febbraio 20011 ndr), la nostra risposta  al direttore Nucci  il quale, nell’editoriale della scorsa settimana,  si domandava  se non fosse ormai giunto il caso, di fare una seria  pausa di riflessione sul Piano Provinciale dei Rifiuti  che prevede 3 inceneritori nella Provincia di Firenze  di cui il più grande all’Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino.

Questa è stata la nostra risposta: Caro direttore....

   Caro direttore, proprio come Lei dichiara, il Piano Provinciale dei Rifiuti che prevede 3 inceneritori nella Provincia di Firenze è davvero, irrimediabilmente superato. Ciò che oggi lo evidenzia obsoleto è il fatto che non sembra mirare alla soluzione del problema rifiuti, ma appare più orientato alle esigenze degli impianti di incenerimento. Del resto, se l’obbiettivo degli Amministratori fosse stato davvero mettersi al sicuro da ogni emergenza rifiuti, essi ne avrebbero cercato le cause strutturali accorgendosi immediatamente che il vero, robusto nodo da prendere in considerazione era Firenze, che nel 2005 differenziava solo il 32% dei rifiuti e ancor oggi, ben 6 anni dopo, non riesce a staccarsi dal 40%. Di conseguenza, tutti noi, in quegli anni, avremmo visto scattare la Quadrifoglio verso traguardi del 70-80% di raccolta differenziata, tecnicamente raggiungibili anche in città simili a Firenze.Invece abbiamo assistito, qua e là, a “sperimentazioni”del porta a porta, controvoglia e distratte, mentre il grosso dell’attenzione e delle risorse economiche continuava ad essere rivolto verso le previsioni impiantistiche, sbandierate assolutamente come necessarie. Allo stesso modo, non  si è messo mano ad alcun serio e funzionale accordo con imprese, artigiani e commercio, che rendesse facile e vantaggiosa la differenziazione dei rifiuti prodotti in quelle attività., ciò ha fatto sì che i residui di tante lavorazioni continuassero a finire nei cassonetti dell’indifferenziato, alimentando il fenomeno, quasi esclusivamente toscano dell’ ”assimilazione dei rifiuti”.  Questo scenario ha permesso ai tanti “tromboni” della politica, di poter continuare ad annunciare che saremmo stati sommersi dai rifiuti se non facevamo gli inceneritori.E che immagine ha offerto la politica, che pur avendo avuto almeno dal 2005, ripetuti stimoli e suggerimenti costruttivi, ha preferito non mettersi in gioco con il mondo che stava cambiando, abbagliata dalla possibilità di auto replicarsi nei consigli di amministrazione o nei benefici che spettano ai Comuni che si prendono un inceneritore o che se lo trovano vicino? Quel Piano Provinciale dei Rifiuti è decisamente tramontato se, oggi che siamo nel tempo della green economy, osserviamo la totale inesistenza di filiere di recupero dei materiali differenziati.  Come suggerisce Lei appare di “un’altra era geologica”. E’triste sapere che gran parte di ciò che i cittadini scrupolosamente differenziano, e particolarmente le plastiche, va a finire in discarica o ad incenerimento, non perché “non c’è mercato”, come a volte ripetono stancamente alcuni Amministratori, ma perché utilizzando sistemi di raccolta inadeguati (cassonetti e campane)  risulta di scarsa qualità, non accede ai contributi dei Consorzi di Recupero-CONAI  ed è inutilizzabile dalle aziende. E sul giusto interrogativo intorno a “soluzioni meno costose per lo Stato”, alla“produttività degli impianti” ed al rischio di “sperperare importanti risorse economiche pubbliche” mi permetto di suggerire alla Sua attenzione un interessante campo di studio.

L’accordo ANCI-CONAI 2009-2013,  che sposta il controllo merceologico dei rifiuti differenziati all’ingresso degli impianti (in sostanza viene controllato il contenuto del camion che raccoglie plastica, vetro o carta)  fa sì che venga premiata la qualità dei rifiuti differenziati raccolti. Ad esempio per la plastica il CONAI  paga al Gestore (o al Comune) 276,41 €/tonnellata se le impurità sono fino al 5%,  194,78 €  se sono tra il 5 ed il 17%,  oltre il 17% corrisponde zero €.

Lo stesso vale per l’alluminio che viene pagato 420,33 € se le impurità sono fino al 4%, ma 171 € se sono tra il 10 ed il 15%, oltre quella soglia, il CONAI non riconosce niente.

Discorso simile anche per la carta, il legno,il vetro, il ferro.  È ancora tollerabile che Quadrifoglio, pur dotata di mezzi e professionalità,  non lavori in qualità e non si adegui a standard di raccolta e selezione più elevati?Standard qualitativi  più elevati vuol dire abbattere i costi perché, se da un lato,migliorando la qualità si accede ai contributi del CONAI, dall’altro si smette di trasformare risorse (gratuite) come plastica, vetro, carta, metalli,  in costi rilevanti per i cittadini, perché, attualmente, ciò il mercato rifiuta perché “non buono”, finisce (a pagamento!) in discarica o negli inceneritori.  E’sorprendente infine, osservare come la politica in questi anni non abbia fatto altro che resistere, in modo tenace e continuativo, ad ogni istanza che presentasse qualcosa di nuovo, come se la consegna ricevuta fosse più importante della scelta intelligente. Quel segnale ottuso, indica il senso della crisi profonda che vivono i partiti nei nostri territori, quelli che pur dichiarando ferma convinzione nella partecipazione democratica alle scelte, testimoniano esattamente il contrario e questo è il motivo per cui energie nuove danno vita a comitati o liste civiche.  Concordo con Lei direttore, occorre su questi temi una pausa che permetta una seria riflessione, ed è quanto noi come gruppo e Lista Civica  di Sesto Fiorentino, ci apprestiamo a chiedere nelle prossime settimane con una campagna che coinvolgerà a rete quante più persone e realtà possibili nella Piana.Non mancheremo di  darne notizia a Lei e al Suo giornale. 

Fabrizio Vettori Lista civica Un’altra Sesto è possibile

www.unaltrasesto.orgIndirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederlo        

Commenti (1) >> feed
...
scritto da msirca, febbraio 19, 2011

Firenze intanto è parassita delle città Piana....

il titolo del post non è di "Un'altra Sesto è possibile"

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Ultimo aggiornamento ( sabato 19 febbraio 2011 )
 
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