L'inceneritore di Montale come Berlusconi, oltre ogni legge... |
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Scritto da Redazione
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sabato 05 febbraio 2011 |
(L'inceneritore di Montale (PT) continua a avvelenare oltre i limiti i cittadini raggiunti dalle sue emissioni e i terreni di ricaduta. Mentre nel mondo -ma anche a Mantova, Italia-, in presenza di superi di diossina vengono presi drastici provvedimenti, a Montale continuano imperterriti l'opera di avvelenamento! Dove stanno gli angeli custodi di questo impianto? Quanto sono potenti gli angeli custodi dei sindaci proprietari e degli altri responsabili politici e tecnici dell'impianto di Montale? Vorremmo avere tutti degli angeli custodi così, ovviamente non fuorviati come questi ma che adempiessero al loro primitivo compito, proteggerci dal male…)
Lettera aperta della Dott.ssa Patrizia Gentilini a Federica Fratoni, Presidente della provincia di Pistoia
Signora Presidente,in qualità di componente del Tavolo Istituzionale Le rivolgo questa lettera aperta per informarLa che l'inceneritore di Montale ha superato, ancora una volta, il limite autorizzativo previsto per le diossine.
È avvenuto lo scorso dicembre, questa volta è stato superato, nel controllo ufficiale fatto da ARPAT ( il secondo dell'anno dopo quello del marzo), il limite
di attenzione pari a 50 picogrammi per metro cubo nei fumi.
Un limite che impone l'immediata manutenzione dell'impianto, ma purtroppo non risulta che cià sia stato fatto.
Il prelievo è stato fatto il 9 dicembre 2010.
I risultati delle analisi dell'ARPAT sono del 30 dicembre 2010.
Il 20 gennaio 2011 l'ARPAT li ha mandati alla Sua Amministrazione che li ha ricevuti il 26 gennaio.
Sono tutti dati pubblici, che ho letto sul sito internet della Provincia.
Per un mese nessuno ha detto niente, per un mese nessuno ha fatto niente, mentre l'inceneritore ha continuato a funzionare……
Quanta diossina è nel frattempo fuoriuscita, contaminando ulteriormente terreno e alimenti?
Non Le sembra necessario, Signora Presidente, alla luce di questi fatti, revocare l'autorizzazione che la Sua Amministrazione ha concesso a questo impianto che in troppo occasioni ha dimostrato di non essere in grado di rispettare quanto prescritto nelle autorizzazioni concesse?
Spero che questa lettera venga letta anche dall'Autorità Giudiziaria, visto che in questi giorni si è svolta un'udienza del processo per il superamento del
limite di diossina nel 2007: quella volta la comunicazione dell' ARPAT, che dovrebbe essere immediata, fu data con un ritardo di 6 giorni, questa volta il ritardo è stato di oltre tre settimane: Le sembra normale tutto ciò?
Perché è cosi difficile essere normali quando di mezzo c'è un inceneritore, soprattutto quando la proprietà dell'impianto è di tre Comuni, tutti della Provincia che Lei presiede, i cui Sindaci sono i primi responsabili della salute pubblica?Cordiali Saluti
Dott.ssa Patrizia Gentilin
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Ultimo aggiornamento ( venerdì 11 febbraio 2011 )
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